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Logistiche, nuovo presidio dei lavoratori Usb a Calcio: interviene la Polizia

Secondo giorno di sciopero e presidio per i lavoratori delle cooperative della logistica della Bassa orientale

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Secondo giorno di scioperi e di tensioni davanti alla logistica Italtrans di Calcio, dove il sindacato Usb sta organizzando da ieri, giovedì 16 marzo, una nuova protesta partecipata da alcune centinaia di lavoratori delle cooperative (specialmente le coop "LaMeva" e "Novecento"). I facchini della logistica chiedono  maggiori tutele e aumenti salariali.

Strade bloccate, sul posto la Polizia

Come ieri, anche oggi è presente sul posto, in forze, la Polizia di Stato, per impedire il blocco delle strade provinciali che portano al casello Brebemi e che collegano Calcio a Covo e a Cividate.
Davanti ai cancelli della grande logistica aperta nel 2019, infatti, il presidio mira a rallentare per protesta le operazioni di carico e scarico da parte dei Tir diretti a Italtrans.

Ieri si sono verificate anche alcune tensioni con le forze dell'ordine, intervenute in tenuta antisommossa per ripristinare la circolazione stradale, ma fortunatamente senza feriti. Le proteste proseguono del resto, a singhiozzo, già da diversi mesi. A dicembre, in particolare, era stato organizzato un presidio analogo proprio a Calcio, seguito da una protesta davanti alla sede della Provincia di Bergamo in occasione della presentazione di uno studio sull'impatto socio-economico della Logistica nella Bassa orientale.

"Minacce di morte ai lavoratori, denunceremo"

I lavoratori, molti dei quali stranieri, protestano da mesi per vedersi garantiti maggiori diritti contro le cooperative che gestiscono la forza lavoro all'interno dei colossi della logistica della Bassa.

"Dopo le minacce di morte e di violenza dall'interno dei magazzini dell'azienda e dei demansionamenti e cambi turni, i lavoratori non hanno esitato a proseguire lo sciopero e le mobilitazioni per bloccare questa deriva di violenze a tutela dei propri diritti e della propria incolumità psichica e fisica - spiega il sindacato - L'Usb, a seguito delle segnalazioni ricevute, ha dato mandato ai propri legali di presentare formale denuncia alla procura della Repubblica ed invita le istituzioni competenti ad assumersi le proprie responsabilità intervenendo al fine di placare questi episodi di violenza e salvaguardare il diritto allo sciopero".

"Siamo stanchi, stipendi da fame e schiene spezzate"

Ieri la protesta è cominciata alle 5 di mattina, con un presidio davanti ai cancelli di Italtrans

"Siamo veramente stanchi - spiega un sindacalista Usb in un video sui social - I lavoratori sono veramente stanchi: salari da fame, orari assurdi... Non è possibile andare avanti così. La novità è che siamo in tanti: quattro cooperative si sono fermate. Chiediamo a Italtrans di sedersi attorno ad un tavolo, con noi. A noi è rimasta una schiena spezzata".

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