Caravaggio

Le polemiche non fermano il Ramadan al Circulì

Da domenica 10 marzo i fedeli utilizzano i locali dello storico circolo socialista

Le polemiche non fermano il Ramadan al Circulì
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Il Ramadan al Circulì di Caravaggio è realtà. Nonostante il no del sindaco Claudio Bolandrini il presidente della «Cooperativa Circolo Lavoratori» Fulvio Cattaneo e Andrea De Paoli, presidente dell’associazione «Panta Rei» che ha sede lì e ha tesserato un’ottantina di musulmani (ma forse di più visto l’afflusso in queste serate), sono andati dritti per la loro strada affittando i locali al piano superiore e lo spazio esterno sul retro dove non è ancora stata montata la tensostruttura prevista.

Ramadan al Circulì

Donne, uomini e bambini da domenica 10 marzo e fino all’11 aprile, dalle 20.30 alle 22 circa, si ritroveranno in via Mazzini nel mese sacro del digiuno, dedicato alla preghiera, alla meditazione e all'autodisciplina.

"Durante l’incontro con i presidenti gli uffici comunali competenti sono venuti a conoscenza delle modalità organizzative del Ramadan e hanno confermato le ragioni in materia urbanistica e di sicurezza per le quali l’Amministrazione ritiene di non poter accogliere la richiesta qualora venga formalmente presentata - aveva spiegato Bolandrini - La destinazione attuale dell’immobile non consente lo svolgimento di attività religiose. La Legge regionale 12 del 2005 riconduce infatti “gli immobili destinati a sedi di associazioni, società o comunità di persone in qualsiasi forma costituite, le cui finalità statutarie o aggregative siano da ricondurre alla religione, all’esercizio del culto o alla professione religiosa quali sale di preghiera, scuole di religione o centri culturali” agli edifici di culto e alle attrezzature destinate a servizi religiosi che devono essere già esplicitamente previsti all’interno del Piano dei Servizi del Piano di governo del territorio (Pgt) vigente".

Poi aveva aggiunto:

"Sono inoltre emerse forti criticità circa il rispetto delle condizioni minime e inderogabili per la sicurezza delle persone, che richiederebbero da parte degli enti competenti adeguati approfondimenti in merito. L’attività ordinaria di ristorazione e di somministrazione di bevande al pubblico e l’organizzazione di eventi aggregativi e ricreativi aperti risultano inoltre difficilmente conciliabili con la pratica religiosa di preghiera del Ramadan".

Obiezioni cadute nel vuoto

Obiezioni che sono dunque cadute nel vuoto perché di fatto essendo i partecipanti tesserati, le celebrazioni possono ritenersi un evento «privato». Nondimeno a lasciare perplessa la comunità resta l’ubicazione: la sede storica dei socialisti, un circolo ricreativo che ha evidentemente cambiato pelle, visto che di giorno è chiuso fino al tardo pomeriggio, quindi difficilmente frequentabile dai soci anziani, ma resta aperto la sera anche per ospitare fedeli in preghiera.

"La 'Cooperativa Circolo lavoratori' è da sempre sinonimo di solidarietà, di convivialità, di promozione culturale e di incontro sociale" aveva detto il presidente Fulvio Cattaneo replicando alle critiche. Tuttavia è difficile immaginare che ai tempi d’oro la cooperativa, fedele alla sua tradizione laica, avrebbe mai affittato i suoi locali per attività di culto, tantomeno sarebbe passata inosservata la separazione fisica tra uomini e donne, conosciuto anche nelle chiese e negli oratori del passato, figlia di un retaggio culturale che proprio le forze di sinistra hanno contribuito in larga parte a spazzare via. Tema di scottante attualità con l’8 marzo appena trascorso e una lunga strada da fare ancora per una effettiva parità di genere.
Argomenti sui quali la vecchia guardia non si è espressa.

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