Caravaggio

Ramadan al «Circulì»: il no del sindaco

In un incontro tra le parti avvenuto lunedì 26 febbraio Claudio Bolandrini ha ribadito la sua contrarietà e la questione è approdata anche in Aula

Ramadan al «Circulì»: il no del sindaco
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Aveva già espresso la sua contrarietà la scorsa settimana ma nell’incontro di lunedì 26 febbraio il no del sindaco di Caravaggio  Claudio Bolandrini è stato motivato con argomentazioni alle quali per ora né il presidente della «Cooperativa Circolo Lavoratori» Fulvio Cattaneo Andrea De Paoli, il presidente dell’associazione «Panta Rei» che intende ospitare - dietro pagamento di un affitto - la festa islamica del Ramadan nei locali del circolo socialista di via Mazzini dove ha la sua sede hanno replicato.

Ramadan al «Circulì»: la questione approda in Consiglio comunale

Della questione «Circulì» è stato messo al corrente anche il Consiglio comunale: giovedì della scorsa settimana il primo cittadino infatti ne ha parlato nelle comunicazioni finali.

"La Polizia locale e l’Area Edilizia privata hanno ricevuto la richiesta da parte dell’associazione “Panta Rei”, di cui non so nulla perché non iscritta all’albo comunale e di conseguenza non ha depositato lo statuto, di ricevere il nulla osta per ospitare la comunità islamica in un capannone dell’ex “Ceramtec” per la festa del Ramadan - ha spiegato il primo cittadino - Esposte le ragioni urbanistiche, igienico-sanitarie, di ordine pubblico, parcheggio, logistica e sicurezza che hanno portato al diniego, sono stato informato dalla stampa dell’intenzione del medesimo sodalizio di affittare il “Circulì” per la stessa attività che coinvolgerebbe circa 80 persone, tesserate con “Panta Rei”. Fermo restando il diritto al libero culto, non ritengo che un bar possa diventare la sede idonea per l’attività religiosa di qualsiasi confessione per le stesse ragioni che ho elencato prima. Come si possa conciliare la destinazione d’uso di un bar, aperta al pubblico, con una privata nello stesso luogo e tempo mi risulta difficile da capire. Ho dato mandato agli uffici di approfondire la questione. “Panta Rei” ha poi chiesto un incontro per evitare il clamore mediatico... Ma ripeto, dell’idea di affittare il “Circulì” ho saputo dai giornalisti... In ogni caso non credo che lo statuto della cooperativa, che prevede l’attività mutualistica, aggregativa, ricreativa e di promozione umana di nuovi soci possa comportare l’affitto dello spazio costruito con quella finalità per un’attività di natura cultuale".

"Bilancio da far quadrare"

Peraltro il sindaco oltre far notare la discrepanza tra le finalità del Circolo pensate dai fondatori - sicuramente laiche - la settimana scorsa aveva anche fatto riferimento a un bilancio in difficoltà.

"Se si può cercare di comprendere l’esigenza di far quadrare il bilancio garantendo lo stipendio ai dipendenti assunti, la scelta del nuovo corso appare chiaramente non conforme alle finalità istituzionali dell’ente - aveva sottolineato - come del resto lo era la decisione di aprire al gioco d’azzardo con l’allestimento di una sala slot".

E in effetti al 23 aprile 2023 risulta che "per l’anno 2022, con effetto del Decreto Milleproroghe è stata prorogata la possibilità di sterilizzazione delle perdite. In particolare, la perdita realizzata nel corso dell’esercizio 2022 ha determinato la riduzione di oltre 1/3 del capitale sociale con contestuale riduzione dello stesso al di sotto del minimo legale, la società ha rinviato ogni decisione in ordine all’immediata riduzione del capitale e al contemporaneo aumento del medesimo ad una cifra non inferiore al minimo legale. ovvero alla sua eventuale trasformazione, alla chiusura dell’esercizio 2027. Fino a tale data non opera la causa di scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale sociale".

Sulla base di queste risultanze si è proposto di "coprire la perdita dell’esercizio pari a 77mila 683 euro nella seguente modalità: 38mila 784 euro con utilizzo della riserva straordinaria; 38mila 899 euro mediante riporto della perdita negli esercizi successivi".

La situazione da allora potrebbe essere mutata ma non è dato sapere perché il bilancio 2023 non è ancora stato pubblicato e il presidente, contattato in merito, non ha risposto.

Il no del sindaco

Nessuna risposta da parte di Cattaneo e De Paoli anche sull’esito del faccia a faccia di lunedì, sul quale invece Bolandrini parla chiaro.

"Durante l’incontro gli uffici comunali competenti sono venuti a conoscenza delle modalità organizzative del Ramadan e hanno confermato le ragioni in materia urbanistica e di sicurezza per le quali l’Amministrazione ritiene di non poter accogliere la richiesta qualora venga formalmente presentata - ha spiegato - La destinazione attuale dell’immobile non consente lo svolgimento di attività religiose. La Legge regionale 12 del 2005 riconduce infatti “gli immobili destinati a sedi di associazioni, società o comunità di persone in qualsiasi forma costituite, le cui finalità statutarie o aggregative siano da ricondurre alla religione, all’esercizio del culto o alla professione religiosa quali sale di preghiera, scuole di religione o centri culturali” agli edifici di culto e alle attrezzature destinate a servizi religiosi che devono essere già esplicitamente previsti all’interno del Piano dei Servizi del Piano di governo del territorio (Pgt) vigente. Sono inoltre emerse forti criticità circa il rispetto delle condizioni minime e inderogabili per la sicurezza delle persone, che richiederebbero da parte degli enti competenti adeguati approfondimenti in merito. L’attività ordinaria di ristorazione e di somministrazione di bevande al pubblico e l’organizzazione di eventi aggregativi e ricreativi aperti risultano inoltre difficilmente conciliabili con la pratica religiosa di preghiera del Ramadan".

Lo svolgimento della ricorrenza religiosa islamica, a partire dall’11 marzo fino all’11 aprile con attività di preghiera nella fascia oraria che va dalle 20.30 alle 22 circa, verrebbe infatti organizzata al piano superiore dell’immobile soprastante il bar - dove appunto le attività di ristorazione e di somministrazione al pubblico di bevande continuerebbe - in cui sarebbero ospitate le donne e i bambini, e nel cortile retrostante l’immobile dove invece verrebbe installata una tensostruttura provvisoria di 20 metri x 5 riservata agli uomini.
Una gestione che in ogni caso si annuncia tutt’altro che facile. Resta da capire se la questione seguirà le vie legali oppure si chiuderà in un nulla di fatto.

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