L’auditorium di San Bernardino intitolato al rettore Pietro Enrico Ferri
La richiesta sarà oggetto di una mozione che presumibilmente sarà approvata all’unanimità
L’auditorium del centro civico di San Bernardino sarà intitolato alla memoria di Pietro Enrico Ferri, rettore dell’Università degli Studi di Bergamo per 14 anni, fino al 1999.
Economista, contribuì ad aprire le Facoltà di Economia e Commercio e la nuova sede di Ingegneria a Dalmine. È mancato a 80 anni lo scorso giugno. La richiesta sarà oggetto di una mozione che presumibilmente sarà approvata all’unanimità. Lo ha annunciato il primo cittadino Claudio Bolandrini nell’ultimo Consiglio comunale.
Un omaggio al rettore Pietro Ferri
Una mente acuta quella del professore, che lo portò a iniziare i suoi studi economici a Oxford, in Gran Bretagna, dove studiò fino al 1971 sotto la supervisione del professor John Hicks, premio Nobel l’anno successivo, per poi laurearsi in Economia alla Cattolica di Milano. Negli anni, oltre a Bergamo, insegnò anche all’Università Cattolica di Milano e negli atenei di Torino e Trento. Fu proprio il professor Ferri a rafforzare il legame di ricerca dell’università bergamasca con il grande economista americano Hyman Minsky, che a Bergamo aveva anche preso casa. Il caravaggino fu anche professore onorario di ricerca alla Washington University di St. Louis e professore emerito dell’Università di Bergamo dal 2013. Collaborò anche con un economista di fama internazionale come Siro Lombardini, senatore e ministro.
Il forte legame con Caravaggio
Eppure Ferri era rimasto sempre umile, semplice, una persona radicata nella sua città nonostante la brillante carriera e i viaggi in tutto il mondo.
"Abbiamo ricevuto una richiesta dettata dalla volontà di ricordare chi era e quanto fosse legato alla sua città - ha spiegato Bolandrini - Ferri era un economista di rilievo nel panorama internazionale ma, accanto all’intellettuale dagli interessi culturali ampi, è importante rilevare la sua caratura umana e il suo attaccamento a Caravaggio. Gli impegni professionali infatti non gli hanno mai impedito di coltivare i suoi affetti per gli amici e di integrare con semplicità e cordialità la comunità caravaggina, a cui si è sempre sentito orgoglioso di appartenere. Basterebbe una delibera di Giunta ma vorrei coinvolgere la sede consiliare, presentando una mozione del sindaco nella prossima seduta. Se verrà votata favorevolmente l’idea sarebbe quella di conferire il riconoscimento al termine di un Consiglio e organizzare con il comitato promotore un pomeriggio di studio alla memoria del professore".