La sanità cremasca si riorganizza: il punto con i sindaci e l'Asst Crema
Ieri, nella sala Polenghi dell'ospedale Maggiore, un incontro fra Amministrazioni e azienda sanitaria sullo stato di avanzamento dei lavori
Un incontro con i sindaci dei Comuni dell'Asst Crema per fare il punto sullo stato di avanzamento dei progetti per la realizzazione del polo territoriale e del polo sanitario. Si è tenuta ieri, nella sala Polenghi dell'ospedale Maggiore di Crema, la conferenza a cui hanno preso parte i primi cittadini accolti dal sindaco di Crema Fabio Bergamaschi e dal direttore generale dell'Asst Ida Ramponi (nella foto in evidenza).
Il polo territoriale
Tante le novità rispetto allo sviluppo del polo territoriale per un finanziamento complessivo di oltre 13 milioni di euro. Partiranno a giugno i lavori di edificazione della palazzina per la riabilitazione psichica integrata che andrà ad ospitare il centro psicosociale, il centro diurno e la comunità riabilitativa ad alta assistenza. Contestualmente, prenderanno avvio i lavori di ristrutturazione della sede di via Medaglie d’oro, che andrà ad ospitare il Serd (Servizio dipendenze) e la neuropsichiatria infantile.
Finanziati con un importo complessivo di 7 milioni e 750 mila euro (4 milioni e 850 mila euro per nuova sede Cps, centro diurno e CRA e 2
milioni 900 mila euro per la definitiva collocazione di SERD e NPIA), i lavori si inseriscono nella riorganizzazione dell’assetto del dipartimento di salute mentale, disabilità e dipendenze, dallo scorso novembre guidato da Virginio Salvi.
Presidio di via Gramsci
Quanto al presidio di via Gramsci, dopo l’attivazione del distretto, della centrale operativa territoriale e il ricollocamento di alcuni servizi già esistenti avvenuta lo scorso dicembre, continua oggi la riorganizzazione che vede il distretto come punto focale, luogo deputato al dialogo sui temi della salute tra i vari attori del territorio. Ufficializzata la nomina del nuovo direttore, Bianca Gritta, si occuperà di rendere concreta l’integrazione tra ospedale e territorio, impegnandosi anche nel coordinamento con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta e la continuità assistenziale.
Nella stessa sede, sta prendendo forma la Casa della comunità, da intendersi come punto di riferimento per l’erogazione di servizi sanitari e socio sanitari in stretta relazione con quelli sociali e le reti e le risorse della comunità. Diverrà un riferimento per la presa in carico della cronicità e la non autosufficienza.
Anche l’apporto del Terzo settore verrà valorizzato in un’ottica di co-programmazione e co-progettazione. Sarà un punto di riferimento per la
riorganizzazione della medicina di base e per la valutazione multidimensionale e la presa in carico.
Ospedale e casa di comunità a Rivolta
I lavori di ristrutturazione per il presidio interesseranno, definitivamente, i primi due piani per un finanziamento di circa 2 milioni di euro. A settembre è prevista l’attivazione dei dipartimenti funzionali di prevenzione e cure primarie, a dicembre quella dell’ospedale di comunità di Rivolta d’Adda. Definito dalla normativa regionale come una struttura intermedia tra ospedale e territorio, l’Ospedale di comunità è un servizio a prevalente gestione infermieristica destinato alla degenza breve. La struttura di via Montegrappa a Rivolta d’Adda sarà interessata da lavori strutturali per un importo finanziato di oltre un milione e 800 mila euro.
Completa il quadro delle strutture distrettuali di proprietà dell’azienda la Casa di comunità di Rivolta d’Adda. Per i lavori è stato destinato un importo di oltre 2 milioni di euro. Il finanziamento complessivo per le strutture distrettuali di Asst ammonta a 5.703.337 euro. L’attivazione completa delle strutture si avrà nel 2024. A queste si aggiungono l’ospedale di comunità di Soncino e una possibile Casa di comunità spoke a Castelleone.
Il polo ospedaliero
Quanto al polo ospedaliero, si guarda a una concreta integrazione con il polo territoriale per assicurare una presa in carico globale. L’attività posta in essere ha consentito un recupero delle prestazioni ambulatoriali e dell’attività chirurgica programmata dopo lo stop imposto dal Covid. Lo stesso vale per le prestazioni di screening (colon, mammografie ed ecografie). Sono previsti interventi per adeguamento delle attrezzature di terapia intensiva, medicina d’urgenza, semi intensiva respiratoria e pronto soccorso pari a 1 milione e 344 mila euro. Gli investimenti per la digitalizzazione ammontano a 5 milioni e 280 mila euro. Le nuove nomine per i direttori di varie strutture complesse consentiranno l’implementazione di nuove progettualità per una presa in carico appropriata.