Cronaca

Incidente Brebemi, il cognato della vittima: "Col lavoro aveva realizzato i suoi sogni"

Il 50enne muratore Betim Bilangu lascia moglie e tre figli. Parenti e amici si sono stretti intorno a loro

Incidente Brebemi, il cognato della vittima: "Col lavoro aveva realizzato i suoi sogni"
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Sono sconvolti i familiari di Betim Bilangu, 50enne di origine albanese residente a Cologno al Serio morto la scorsa notte dopo il terribile incidente sulla Brebemi in cui era rimasto coinvolto martedì 17 giugno. Nella villetta dove viveva con moglie e tre figli sono arrivati amici e parenti ma la salma è ancora all'obitorio dell'ospedale Niguarda di Milano.

Lo schianto sulla Brebemi ha distrutto una famiglia

La testa fra le mani, gli occhi bassi, in via Petrarca tutti sono ancora increduli di fronte a una tragedia arrivata come un fulmine a ciel sereno.  E sono tanti gli amici e i parenti che in queste ore stanno portando il loro cordoglio alla moglie, alle due figlie piegate dal dolore e al bimbo più piccolo, che ancora non sa nulla. Tra loro mercoledì 18 giugno il cognato di Betim ha trovato la forza di parlare per raccontare un po' del 50enne arrivato in Italia per costruirsi un futuro migliore. E ce l'aveva fatta.

"Ci ha avvertito la Polizia di quello che era accaduto in autostrada - ha spiegato con un fil di voce - sull'incidente non sappiamo nulla di più di quanto è stato scritto. Ora il corpo di Betim si trova in obitorio, quando rientrerà a casa lo seppelliremo qui. Mancherà a tutti noi ma soprattutto a mia sorella e ai miei nipoti, per loro era tutto. Il più piccolo chiede del papà e gli abbiamo detto che è ancora al lavoro a Milano... Era un uomo dal cuore grande, che manteneva la sua famiglia per la quale stravedeva, ma che sosteneva anche qualsiasi parente o amico che avesse bisogno di un aiuto".

Una vita di lavoro per realizzare i propri sogni

Il 50enne era arrivato in Italia da ragazzo, 30 anni fa, e si era rimboccato le maniche senza paura di fare sacrifici per la vita che voleva per sé e per la sua famiglia. Lavorava come muratore e da circa un anno si era trasferito da un condominio popolare di via Tasso nella bella villetta singola di via Petrarca. Una delle figlie, studentessa al liceo "Don Milani" di Romano, proprio in questi giorni sta affrontando gli esami di maturità e gli avrebbe regalato la grande soddisfazione del suo diploma.

"Con il lavoro i sogni si realizzano - ha detto il cognato, impietrito e con gli occhi lucidi - Che si può dire se non che viviamo un dolore immenso...".

 

 

 

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