Treviglio

Incendio della pizzeria Jungla, assolto il titolare

Era accusato di aver dato fuoco al locale per intascare i soldi dell'assicurazione, ma secondo il giudice è innocente

Incendio della pizzeria Jungla, assolto il titolare
Pubblicato:
Aggiornato:

Il titolare della pizzeria Jungla, il locale che si trovava nel parco Baden Powell di via Marco Polo a Treviglio, è stato assolto dall'accusa di aver dato fuoco alla sua attività nella notte tra il 21 e il 22 dicembre 2019.

Pizzeria Jungla

Lo ha deciso oggi, mercoledì 17 gennaio 2024, il giudice del Tribunale di Bergamo Andrea Guadagnino. Il 53enne che gestiva la pizzeria Jungla, era accusato non solo di aver appiccato le fiamme alo locale per riscuotere i soldi dell'assicurazione, ma anche di furto di furto di energia elettrica perché si riteneva che si fosse allacciato abusivamente all'illuminazione pubblica. Tutte accuse da cui è stato scagionato completamente. Per l'episodio, come atto dovuto  si era costituito parte civile anche il Comune, in quanto proprietario dell'area dove sorgeva la pizzeria.

Il locale distrutto dalle fiamme

Il fatto era avvenuto verso le 2.30 di quella notte, ora in cui alcuni residenti della zona avevano notato le fiamme già alte e avevano allertato i Vigili del fuoco. Sul posto erano sopraggiunte quattro squadre di pompieri di Treviglio e Dalmine, oltre a una pattuglia del Commissariato di Polizia cittadino. La pizzeria Jungla era però già praticamente distrutta e avvolta in una vera e propria palla di fuoco. I vigili del fuoco avevano lavorato fino alle 6 del mattino per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza l’area. Dopodiché erano state avviate le indagini da parte del Nia (Nucleo investigativo antincendio) dei Vigili del fuoco di Bergamo e degli agenti di Polizia, che avevano posto sotto sequestro l’area. Nessuno aveva notato strane presenze, così come non c’erano immagini di videosorveglianza utili alle indagini. Non erano nemmeno state ritrovate taniche di benzina o altro che facesse pensare inizialmente a un rogo doloso. Ma, a non quadrare, era la velocità con cui la pizzeria era andata in fumo. E, infatti, nei sopralluoghi successivi venne rilevata la presenza di alcuni acceleranti sparsi in diverse zone del locale. Dettagli che vedevano come primo indiziato il titolare, ma che ora è stato assolto con formula piena.

Seguici sui nostri canali