Arzago

Il rito di pane e ceci ha sfamato cittadini e viandanti

Tradizione, che risale al 1677, rispettata nel giorno di San Lorenzo. Distribuite 4mila razioni di pane e 2.500 di minestra in piazza De Capitani d'Arzago.

Il rito di pane e ceci ha sfamato cittadini e viandanti
Pubblicato:

Si è svolto ieri, giovedì 10 agosto nel giorno di San Lorenzo, il rito della distribuzione di pane e ceci, una tradizione per Arzago che si ripete (quasi) ininterrottamente dal 1677 secondo le volontà di Giovan Battista Cattaneo de Capitani d'Arzago. A curare la distribuzione l'Amministrazione comunale che quest'anno ha spostato la sede da piazza Indipendenza, davanti al Municipio, alla piazza De Capitani d'Arzago dove si trova il Centro civico "Alda Merini".

Il rito di pane e ceci resta vivo ad Arzago

Lunghe fila ieri mattina, giovedì 10 agosto, per ricevere la "razione di due pani e una scodella di minestra di ceci", nel rispetto delle volontà espresse nel 1677 da Giovan Battista Cattaneo de Capitani d’Arzago. Il rito di "pane e ceci" nel giorno del patrono San Lorenzo in paese anche quest’anno è stato pienamente rispettato. Cittadini e viandanti si sono presentati, muniti di contenitori di ogni genere - pentole, tegami o ciotole di varie dimensioni - in piazza De Capitani d’Arzago, scelta come nuova "location" per la distribuzione dall’Amministrazione comunale che, dal 1980, se n’è presa cura venuto meno l’ente ospedaliero Santa Maria di Treviglio al quale 346 anni fa l’allora governatore di Mortara donò mille pertiche di terra, la cascina Stantirone e la Grande Corte con l’obbligo, in cambio, di distribuire ogni anno per la festa di San Lorenzo una scodella di minestra di ceci e due pani a tutti gli abitanti di Arzago, paese d’origine dei suoi antenati, con una clausola: "alle famiglie arzaghesi di nome Cattaneo spettava una razione doppia, e alle famiglie di nome De Capitani una razione tripla". E una razione, poi, poteva essere distribuita anche ai viandanti che nel giorno del patrono si trovavano a passare in paese.

In piazza famiglie arzaghesi e non solo

E così è stato anche ieri mattina. La piazzetta è stata attrezzata con diversi tavoli, per chi avesse voluto consumare il pranzo in loco, e due lunghe fila si sono formate in direzione del Centro civico "Alda Merini" dove, davanti alla sede di Vita Serena onlus il sindaco Ugo Rivabene insieme ad assessori, consiglieri ed ex consiglieri comunali, dipendenti del Comune e volontari hanno iniziato la distribuzione di pane e ceci - 2500 razioni di minestra e 4000 panini - preparati dalla ditta "Sercar" che ha l’appalto delle mense scolastiche in paese.

Anche se siamo ad agosto e tanti sono in ferie, i cittadini di Arzago sono presenti sempre numerosi nel giorno di San Lorenzo - ha sottolineato l’ex consigliere Ilario Belloni, che in piazza ha distribuito gratuitamente copie dei suoi libri per bambini e ragazzi pubblicati in questi anni -. E’ il segno che questo antico rito è rimasto nella popolazione, si è tramandato di generazione in generazione e il 10 agosto nessuno vuole rinunciare a “pane e ceci”. C’è chi ne fa il pranzo nel giorno del patrono, chi la cena o li conserva per i pasti dei giorni successivi, portando a casa anche le porzioni per i figli o per i nipoti che sono al lavoro e non possono ritirarle di persona.

Una tradizione che si è radicata profondamente ad Arzago, ma che ormai da diversi anni ha valicato i confini comunali così che si sono moltiplicati i "viandanti" che ogni 10 agosto fanno capolino in paese con contenitori e borse per ricevere la razione: da Treviglio, Casirate, Calvenzano e Misano, ma anche dai vicini Comuni dell’Alto cremasco, per arrivare anche ad abitanti di fuori provincia.

1691656385367
Foto 1 di 6
1691656385374
Foto 2 di 6
1691656385382
Foto 3 di 6
1691656385390
Foto 4 di 6
1691656385398
Foto 5 di 6
1691656385409
Foto 6 di 6

La tradizione si è salvata dalla scure dei tagli al Bilancio

La distribuzione di pane e ceci da parte dell'Amministrazione comunale è una delle spese a Bilancio che, vista la situazione di deficit emersa in sede di approvazione del consuntivo, secondo la normativa sarebbe "non necessaria". A salvare però il rito c'è il contratto per la fornitura dei pasti alle mense scolastiche che prevede anche la fornitura dei pani e della minestra di ceci per San Lorenzo.

Come amministratori e cittadini arzaghesi teniamo molto a portare avanti questa tradizione, questo rito che fa parte della storia del nostro paese - ha spiegato il sindaco Rivabene -. Abbiamo problemi di Bilancio, lo abbiamo detto nell’ultimo Consiglio comunale, e per qualche anno dovremo tagliare le spese che non siano strettamente necessarie al nostro Comune. Fortunatamente la distribuzione di pane e ceci si è salvata perché la spesa rientra nell’accordo di refezione scolastica che abbiamo con la ditta “Sercar”.

Seguici sui nostri canali