Il rave party continua, spinesi esasperati
Terza notte di musica e ambulanze intervenute per soccorrere i colti da malore
E' ancora in corso il rave party che da tre giorni e tre notti si svolge sulle rive dell'Adda. I cittadini, allo stremo, invocano l'intervento delle Forze dell'Ordine.
Tre giorni e tre notti
Mentre il Governo ordina la chiusura delle discoteche e la reintroduzione di alcuni obblighi sanitari, a Spino d'Adda l'anarchia la fa da padrona. A partire da venerdì, il paese rivierasco è stato preso d'assalto da centinaia di ragazzi, molti dei quali arrivati da Lodi a piedi. Dieci chilometri sotto il sole cocente d'agosto. Perché Lodi? Per la sua stazione ferroviaria, indice di quanto vasto sia il coinvolgimento dei partecipanti.
Nella speranza che queste siano le ultime ore del rave party che da tre giorni e due notti attenta al sonno degli spinesi, il paese vive la terza sera di festa, con schiamazzi e musica a tutto volume.
Aspetto sanitario e pericolo Covid
Non è solo una questione di disturbo della quiete pubblica. La preoccupazione principale è rivolta all'aspetto sanitario di un evento come questo, caratterizzato da un maxi-assembramento di 1000 e più persone, in barba alle disposizioni anti-contagio. Sono state numerose, inoltre, le ambulanze intervenute per soccorrere partecipanti colti da malori dovuti all'abuso di alcolici e sostanze stupefacenti. Se sul fronte epidemiologico le notizie di domenica 16 agosto sono state incoraggianti, contando nessun nuovo contagio in Provincia, l'epilogo del rave party è del tutto imprevedibile, con ricadute pontenziali su altre regioni.
Come si organizza un rave party
Questo perché l'organizzazione dei rave party avviene sempre "dal basso". Attraverso la rete e i social network, la reclamizzazione dell'evento diventa capillare, raggiungendo partecipanti di regioni diverse da quella in cui il rave ha luogo. Non esiste una vera campagna promozionale dell'evento, è il tam tam mediatico ad attirare il pubblico. Il tutto in maniera rigorosamente abusiva, motivo per cui i rave party passano sotto il livello dei radar, almeno finché non hanno inizio. Così, mentre le chat diffondono data e luogo del ritrovo, gli organizzatori occupano, all'insaputa dei residenti, il suolo su cui si svolgerà il rave.
Danni e responsabilità
A farne le spese sono soprattutto i proprietari dei terreni e delle cascine che vengono occupati abusivamente. Senza alcuna autorizzazione, gli organizzatori piantano casse e capannoni su un'area privata, trasformando enormi terreni in tendopoli e causando spesso danni alle coltivazioni. Mentre l'Amministrazione si interroga su come intervenire per sgomberare l'area, i cittadini chiedono che venga restituita loro la quiete e garantita la sicurezza. Tuttavia, il Comune non ha a potere di intervento, l'unico Ente deputato a gestire l'ordine pubblico è la Prefettura.
Prefettura fantasma
Il Prefetto ha deciso di non ordinare lo sgombero. Sono stati rafforzati i presidi e schedati i presenti, che in tal modo potrebbero essere rintracciati a posteriori, ma l'invito a liberare l'area è rimasto finora inascoltato. Alcuni fra i residenti che lamentano l'assenza dello Stato invocano l'intervento della celere. Altri suggeriscono metodi più creativi, come una pioggia di concime sugli abusivi.