Il ponte di Paderno va in pensione tra nove anni
"Azioni non condivise e fughe in avanti rischiano, vista la delicatezza del tema, di tramutarsi in accordi al ribasso per il territorio: un rischio che nessuno, siamo certi, vuole correre"
Tra nove anni il ponte di Paderno, che collega Bergamasca e Lecchese attraversando l'Adda, dovrà essere "messo in pensione" e bisognerà costruire un nuovo viadotto di collegamento tra l'Isola bergamasca e la Brianza meratese. Per questo, racconta PrimaMerate.it, ieri lunedì 17 gennaio 2022 si è tenuto un tavolo cui hanno partecipato Alessandra Hofmann, neo Presidente della Provincia di Lecco, Mattia Micheli, Vice Presidente Vicario e Consigliere delegato alla Viabilità, il Prefetto di Lecco Castrese de Rosa e i sindaci dei Comuni di Paderno, Robbiate, Verderio.
Ponte di Paderno in "pensione" tra 9 anni, summit sul futuro
“Entro nove anni il Ponte non sarà più in esercizio, quindi già nel mandato precedente ci siamo attivati per far sì che vengano realizzati da parte di Rfi un nuovo viadotto stradale e una nuova autonoma struttura ferroviaria che confermi come caposaldo la stazione di Paderno - spiega Micheli - Allo stesso tempo, abbiamo richiesto la predisposizione di uno studio del traffico che analizzi l’intero sistema viario provinciale della zona con l’inserimento del Ponte di Brivio: un manufatto essenziale e primario per il sistema viario della zona per il quale ad Anas, ente competente, è già stata richiesta la sostituzione con un nuovo ponte, nel pieno rispetto dei parametri ambientali”.
"I Comuni trovino un accordo sul nuovo ponte viario"
“Ringraziamo il Prefetto De Rosa per aver partecipato all’incontro; una presenza non scontata, che ha contribuito alla buona riuscita del confronto che ha portato a esiti di cui possiamo ritenerci soddisfatti - continua Micheli - Ora siamo in campo con le amministrazioni locali di Paderno, Robbiate e Verderio per stilare un documento che, nel solco di quanto votato in maniera unanime in Consiglio provinciale, serva da corollario per fare in modo che si rafforzi ulteriormente l’azione della Provincia per richiedere agli enti superiori coinvolti tutte le opportunità infrastrutturali imprescindibili per la zona. Con questo metodo di lavoro e con queste azioni di coordinamento siamo convinti che garantiremo lo sviluppo e la tutela dell’intera Brianza meratese; azioni non condivise e fughe in avanti rischiano viceversa, vista la delicatezza del tema, di tramutarsi in accordi al ribasso per il territorio: un rischio che nessuno, siamo certi, vuole correre”.