Verdellino

Il fantasma della moschea agita la campagna elettorale

Il centrodestra di Umberto Valois e il sindaco uscente Silvano Zanoli contro la candidata Helga Ogliari, che replica: "Basta disinformazione".

Il fantasma della moschea agita la campagna elettorale
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La questione irrisolta della «moschea» di Zingonia fa il suo ingresso nel cuore della campagna elettorale. Il dibattito si accende e i tre candidati intervengono per fare ordine tra indiscrezioni e accuse incrociate. Negli ultimi giorni sono circolate in paese voci insistente secondo le quali il Centro culturale islamico - impropriamente detto «moschea» - dell’associazione culturale «Ar-Rahma» - si potrebbe trasferire a Verdellino, in caso di vittoria della lista del centrosinistra di Helga Ogliari, «ViVerE!».

Il problema della moschea di Zingonia

Ma facciamo un passo indietro. La questione della ricollocazione del centro islamico di Ciserano agita l’intera area di Zingonia da tempo. Le consultazioni tra i cinque Comuni interessati (Verdello, Verdellino, Ciserano, Boltiere ed Osio Sotto) continuano da mesi, senza esito.
In nessuno dei programmi delle tre liste candidate alle elezioni di Verdellino, va detto, il tema è menzionato. Ma tra i (non pochi) cittadini verdellinesi di culto islamico, sono circolati da alcuni giorni dei volantini a firma della lista di Ogliari, in lingua araba, in cui si fa riferimento alla coabitazione multietnica nell’area di Zingonia.

Il centrosinistra "strizza l'occhio" al centro islamico?

Una indiretta «accondiscendenza», se non una promessa elettorale - accusa il candidato del centrodestra Umberto Valois - per spostare il centro islamico in paese.
«Il nostro è un secco “no” alla moschea - ha spiegato il vicesindaco uscente - sul territorio di Verdellino non ci sono spazi idonei per un eventuale trasferimento. Per dove è ora la moschea crea diversi disagi e bisogna considerare alternative, ma escludendo a priori Verdellino. I sindaci dovranno aprire un dialogo con la Prefettura, e mettere in conto una soluzione che sia al di fuori dell’area di Zingonia».

La posizione di Ogliari non convince nemmeno Fabio Calenzo, attuale assessore e candidato valoisiano con Fratelli d’Italia.
«Alcuni cittadini sui social hanno chiesto una risposta e lei, collegata alla Sinistra, non ha detto un “No” netto».
«Se dicono “no autostrada”, perché non dicono altrettanto convinti “no moschea”?» aggiunge la lista della Giunta uscente. La questione tocca il fattore etnico in chiave elettorale. «Ogliari agisce così per strizzare l’occhio alla comunità islamica, per questioni di voto - ha ribadito Valois - la nostra è una posizione ferma, uguale a quella del 2016, senza se e senza ma, con una chiarezza che non ho visto chiara e netta nelle altre liste, che stanno cercando di attingere al bacino elettorale degli immigrati».

"Dialogo multiculturale, nessuna promessa"

Da parte sua, Ogliari rigetta invece ogni accusa di aver «promesso moschee». «Abbiamo parlato di coabitazione multiculturale nel rispetto di doveri, regole e diritti, un’opera già iniziata dall’Amministrazione Maci e portata avanti dall’attuale sindaco Silvano Zanoli con i condomini di viale Oleandri - ha spiegato Ogliari - Questo non c’entra niente con la moschea, che posso dire serenamente di non aver mai promesso. Sventolare la paura, come qualcuno sta facendo, non è per niente civico, e chi diffonde queste falsità non ha contenuti. Capisco sia un tema caldo, ma da qui a mettermi in bocca queste parole è un altro conto. Siamo il terzo paese per tasso di incidenza di stranieri, questo non si può dimenticare. Bisogna essere lucidi, obiettivi e analizzare le cose come stanno. Qui vivono molti stranieri e facciamo in modo che le differenze non creino conflitti».

Anche Enea Bagini, assessore alla Sicurezza nonché ex sindaco di Ciserano - Comune in cui tutt’oggi permane il centro islamico - ha confermato che l’ipotesi di spostare la moschea a Verdellino non è, al momento, sul tavolo (a differenza di quanto segnalato, per un refuso, sul Giornale di Treviglio di oggi, ci scusiamo per l'errore).

I volantini in arabo

Zanoli comunque si dichiara contrario. «Ci sono incontri programmati per tempo tra Prefettura e Arma che cercano di trovare soluzione - ha spiegato - Il nostro pensiero è sempre stato lo stesso: sul territorio di Verdellino non siamo mai stati favorevoli all’insediamento della moschea, ma a qualcuno piace sollevare polveroni». Anche Calenzo guarda ai volantini della lista «ViVerE!» tradotti in arabo come strategia «per cercare di captare voti in quel settore». Una strategia adottata, attacca, «anche da Zanoli che ha messo in lista Malick Diop» e che porterà avanti queste volontà. Un’accusa a cui il primo cittadino uscente risponde senza troppe ipocrisie: «Tutti mettono in lista persone che attirano gente» ha commentato.

Basta disinformazione

Ogliari intanto ha diffuso sui social un post in cui ribadisce di essere stata vittima di una sorta di campagna di disinformazione.
«Recentemente qualcuno sta diffondendo informazioni false che mi riguardano - ha denunciato - Qualcuno ha voluto leggere queste promesse in alcuni volantini di “ViVerE!” tradotti in arabo, francese e urdu. I volantini contengono una breve presentazione del gruppo e del nostro impegno per una coabitazione multiculturale, e credo che la trasparenza e il dialogo siano il migliore antidoto contro la disinformazione e l’odio».

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