Gli infermieri e le lacrime dietro alle mascherine: "Cari colleghi, grazie"
Il ringraziamento dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Bergamo: "E' evidente che non lascerete mai questa battaglia".
Eroi. Non servono forse altre parole per raccontare quello che stanno facendo in queste ore medici e infermieri di tutta Italia, alle prese giorno dopo giorno con la più grave emergenza sanitaria mai vista dal Dopoguerra .
Mentre gli ospedali scoppiano e si trasformano in centri Covid (Treviglio e Romano sono di fatto ormai quasi interamente convertiti a questa nuova funzione) andare al lavoro ogni mattina è come entrare nella prima trincea di una guerra, protetti da una mascherina e da un paio di guanti. Ogni giorno, per settemila infermieri bergamaschi, è un sacrificio che va ben oltre il dovere.
Le misure di sicurezza, spesso, non bastano. Ma si continua a lavorare. Nelle Terapie intensive, certo, ma anche nei reparti smantellati per far spazio ai pazienti Covid e persino nei corridoi. Oppure nei (pochi) poliambulatori rimasti aperti, e nei reparti ospedalieri ancora utilizzati per la loro funzione di una settimana fa. Perché mentre il mondo giustamente pensa "solo" al Coronavirus, migliaia di persone ogni giorno continuano ad aver bisogno di assistenza sanitaria anche senza il maledetto Covid-19, a Bergamo come ovunque. E qualcuno si deve prendere cura di loro.
La lettera dell'Ordine agli infermieri
Per raccontare questo mondo, e queste ore, l'Ordine degli infermieri di Bergamo ha diffuso una lettera aperta a tutti i suoi iscritti e a tutti gli infermieri al lavoro.
Cari colleghi,
in questi giorni così delicati e frenetici, caratterizzati dalla rapida evoluzione degli eventi in cui tutti siamo coinvolti, l’Ordine vi ringrazia per la professionalità, umanità, coraggio e grande generosità che state dimostrando ogni giorno.
Questa professione unica ci consente di stare vicini ai cittadini, i quali sanno di poterci affidare la loro salute. Il nostro ringraziamento vogliamo rivolgerlo a tutti i colleghi: dalle dirigenze che stanno rivoluzionando quotidianamente l’assetto dei reparti per poter rispondere alle necessità immediate che diventano ad ogni ora sempre più incalzanti; ai colleghi che svolgono la loro attività sia all’interno delle strutture ospedaliere che delle strutture sul territorio dove in pochi giorni hanno visto dover improntare un setting ospedaliero in organizzazioni non deputate alle acuzie con lasciti di personale per la richiesta all’interno dei contesti ospedalieri, nonché agli infermieri impegnati nell’ADI, in prima linea a rispondere alle esigenze dei cittadini purtroppo in questo momento costretti a far fronte alla scarsità dei dispositivi di protezione individuale.Uno speciale ringraziamento e sostegno a tutti i colleghi, esposti in prima linea oggi in quarantena, consapevoli del grande sacrificio richiesto e della preoccupazione verso le vostre famiglie e i vostri cari. E un grazie particolare a tutti i colleghi che in questo momento sanno di dover adempiere anche ai compiti di chi è costretto a rimanere in stand by finché il periodo di attenzione non sarà scaduto, e lo fanno con la serenità, con la competenza e la volontà di cui solo gli infermieri sono capaci, mantenendo la posizione di protezione nei confronti degli assistiti.
L’infermiere in questi giorni è colui che è a fianco di coloro che vivono questa situazione di paura, dolore e spesso di impotenza. In questi giorni gli infermieri stanno silenziosamente sostenendo il sistema salute coprendo a volte le lacrime dietro le mascherine ed è evidente che non lasceranno mai questa battaglia.
Il Consiglio Direttivo e i Revisori dei Conti dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Bergamo in questi giorni è in prima linea combattendo questa battaglia insieme a voi ed è per questo che vogliamo esprimervi il nostro supporto ed il nostro grazie poiché siamo 19 colleghi fieri di essere, ad oggi, rappresentati da 7000 colleghi come voi.
Tutti, anche gli atti ufficiali del Governo, riconoscono la necessità di riequilibrare gli organici del Sistema sanitario nazionale per poter garantire la massima assistenza, ma non tutti si rendono conto dell’abnegazione degli uni che li ha portati fino a dover affrontare la quarantena e a volte anche la malattia – e sono comunque pronti a riprendere al momento opportuno il loro servizio – e degli altri che si fanno carico della mole straordinaria di lavoro legata anche all’assenza dei loro colleghi, per non lasciare mai soli i cittadini".Il Consiglio Direttivo e Revisore dei Conti dell'Ordine di Bergamo
Nella foto in alto: il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Bergamo Gianluca Solitro