Sanità

Diciotto ospedali per le urgenze. Gli altri (Treviglio e Romano compresi) per i pazienti Covid

Treviglio e Romano non fanno parte della rete degli hub maggiori: vi troveranno posti nuovi.

Diciotto ospedali per le urgenze. Gli altri (Treviglio e Romano compresi) per i pazienti Covid
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Diciotto ospedali-hub dedicati alle urgenze.  Gli altri (Treviglio e Romano compresi) saranno utilizzati per i  pazienti affetti da Covid-19. Lo ha deciso Regione Lombardia, nel quadro di un'enorme riorganizzazione del Sistema sanitario lombardo, per far fronte all'emergenza Coronavirus.

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“Abbiamo individuato 18 ospedali HUB che si occuperanno dei grandi traumi, delle urgenze neurochirurgiche, neurologiche stroke e cardiovascolari. L’obiettivo è quello di creare maggiore disponibilità negli altri ospedali per pazienti affetti da Covid-19”.

La rete per i pazienti Covid

Nella delibera approvata dalla Giunta regionale gli ospedali "minori" come quelli che fanno parte dell'Asst Bergamo Ovest non sono citati, rientrano quindi nella rete destinata ai pazienti Covid.   Una parte importante  di questi sarà quindi dedicata alla cura specifica dei pazienti colpiti dal Coronavirus.

Le urgenze di ogni genere (traumatologiche, neurochirurgiche, cardiovascolari) saranno invece tutte dirottate su 18 ospedali-hub dislocati in tutta la Regione e divisi per funzione e per distribuzione geografica.

Le funzioni degli ospedali hub

“Sugli ospedali Hub – spiega Gallera – si concentra l’attività di erogazione delle prestazioni relative alle reti tempo-dipendenti e alle patologie le cui cure non possono essere procrastinate. Questi presidi dovranno garantire l’accettazione continua nelle 24 ore di tutti i pazienti che si presentano, potendo anche contare su più equipe disponibili di cui almeno una in guardia attiva, con un percorso separato e indipendente per pazienti affetti da Covid-19 rispetto agli altri pazienti e svolgere la propria attività attraverso la collaborazione di equipe provenienti e messe a disposizione da altri erogatori pubblici e privati accreditati e a contratto”.

Traumi maggiori

I tre hub identificati per emergenze di tipo traumatico (ad esempio per incidenti rilevanti) sono il Niguarda, gli Spedali Civili di Brescia e l'ospedale di Varese. Rimane riferimento per il trauma maggiore pediatrico il Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Urgenze neurochirurgiche

Gli stessi ospedali saranno hub anche per le emergenze neurochirurgiche. "La revisione della rete è in funzione delle risorse che in parte sono sovrapponibili alla rete dei traumi maggiori - spiega Gallera - Inoltre è stato aggiunto alla rete il Besta di Milano poiché si è considerata la specificità di alcune patologie oncologiche che necessitano di una sede privilegiata di riferimento".

Urgenze neurologiche stroke

Le malattie cerebrovascolari acute (ictus) saranno trattate agli Spedali Civili di Brescia, all' Humanitas Milano, all'ospedale Sant’Anna di Como, all'ospedale di Varese, al San Matteo di Pavia, al Carlo Poma di Mantova, a Legnano, al San Gerardo di Monza, al Niguarda e a Lecco.

Urgenze cardiologiche interventistiche

Ogni anno in Lombardia in Pronto Soccorso si diagnosticano circa 8000 infarti. Da oggi saranno gestiti ai Civili di Brescia, Poliambulanza di Brescia, Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Ospedale di Sondrio, Ospedale di Varese, IRCCS San Matteo di Pavia, Carlo Poma di Mantova, Ospedale di Legnano, San Gerardo di Monza, Monzino, Ospedale San Paolo, Ospedale San Raffaele, Ospedale di Lecco.

Ambulatori ospedalieri sospesi, tranne chemio, radio e dialisi

“Le attività ambulatoriali – sottolinea Gallera – comprese quelle erogate in regime di libera professione intramuraria" sono sospese a decorrere da domani, 9 marzo 2020.

Tutte le attività mediche in libera professione eseguite all'interno degli ospedali sono sospese. Resta possibile invece l'attività istituzionale se non richiede personale utile per la gestione dell'emergenza. "Viene comunque mantenuta l’attività per prestazioni non differibili (quali ad esempio chemioterapia, radioterapia, dialisi ecc.), prestazioni urgenti con priorità U o B, prestazioni dell’area salute mentale dell’età evolutiva e dell’età adulta e i servizi sulle dipendenze”.

I Poliambulatori che non hanno degenza restano aperti

Non rientrino nella sospensione delle attività ambulatoriali gli erogatori accreditati e a contratto che erogano esclusivamente attività ambulatoriale, con esclusione delle strutture ambulatoriali facenti parte di un ente gestore unico con attività di degenza. Potranno restare aperti anche gli studi privati di medici, odontoiatri e operatori sanitari. "Costoro devono tuttavia acquisire dai propri professionisti la disponibilità a collaborare nel periodo emergenziale, attivando uno specifico flusso informativo che permetta alle ATS di disporre di tale informazione".

Le vaccinazioni riprendono dall’11 marzo

Visto il protrarsi dell’emergenza legata al Coronavirus e la contestuale esigenza di proteggere i bambini, da mercoledì 11 marzo saranno riattivate le sedute per la somministrazione di ciclo di base esavalente e pneumococco e rotavirus (compatibilmente con la possibilità di somministrazione contemporanea delle altre vaccinazioni), la prima MPRV (morbillo, parotite, rosolia e varicella) e Meningococco C, la seconda dose MPRV e dTP (difterite, tetano e pertosse)/ poliomeielite.

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