"Fu truffa aggravata: adesso chiudano i centri per profughi della Cooperativa Rinnovamento"
I leghisti Daniele Belotti e Simona Pergreffi chiedono la chiusura dei centri di accoglienza per richiedenti asilo di Antegnate, Martinengo, Pontirolo, Fontanella.
Terra promessa, padre Antonio Zanotti sceglie di patteggiare una pena di quattro anni. Questa la decisione dal fondatore e guida spirituale della comunità "Oasi 7" di Antegnate che lo scorso giugno è stato travolto da un'indagine della procura nell'ambito dello sfruttamento dei richiedenti asilo. E ora la Lega, da sempre in prima linea contro l'universo delle cooperative fondate e guidate dal misterioso "guru" dei migranti, chiede che tutte le comunità per richiedenti asilo.
Interrogazione al Ministero dell'Interno sulle cooperative
“L’accertata truffa aggravata ai danni dello Stato e la condanna dei responsabili della Cooperativa Rinnovamento che hanno chiesto, come riportato oggi dalla stampa locale, il patteggiamento - dichiarano i parlamentari leghisti Simona Pergreffi e Daniele Belotti - ci portano a chiedere, con un’interrogazione al ministro dell’Interno che presenteremo sia alla Camera e al Senato, la revoca della convenzione in essere con la suddetta cooperativa e la conseguente chiusura immediata dei centri che ospitano i richiedenti asilo così come sollecitato anche dai sindaci di Martinengo, Covo, Antegnate e Fontanella in una lettera inviata oggi al prefetto di Bergamo”.
Brambilla da tempo denuncia carenze alla coop Rinnovamento
“Ad aggravare la situazione - continuano i parlamentari bergamaschi della Lega Pergreffi e Belotti - anche le segnalazioni sui disservizi della gestione degli ospiti che continuano ancora. Nei giorni scorsi, infatti, il sindaco di Fontanella Mauro Brambilla, dopo aver ricevuto alcune segnalazioni, ha incontrato il Prefetto di Bergamo per riferire di presunti gravi carenze della struttura all’interno del proprio territorio gestita dalla Coop Rinnovamento. A questo punto non si può che procedere all’immediata chiusura dei centri di accoglienza di Antegnate, Martinengo, Pontirolo e Fontanella, e alla revoca della convenzione con la cooperativa i cui responsabili sono stati descritti, nell’ordinanza del gip con cui a giugno aveva messo ai domiciliari gli indagati, <inclini al compimento di condotte illecitamente falsificatorie, oltre che dalla connotazione fraudolenta, con cadenza ripetuta, se non anche seriale, nel contesto del settore di interesse, in spregio ai principi di legalità e di trasparenza imposti dal vigente ordinamento”.
La cooperativa di Padre Antonio
Anziani, ragazze madri, ex tossicodipendenti, pazienti psichiatrici, ma anche profughi e chiunque avesse bisogno di un tetto e di un lavoro. E’ un paese nel paese, il villaggio della cooperativa di padre Antonio all’Oasi7. Con le sue luci e le sue ombre, abitato in alcuni momenti da centinaia di persone. Passeggiandoci attraverso non è diverso da un piccolo villaggio turistico: la mensa, bungalow e casette prefabbricate immerse nel verde e circondate da giardinetti, qualche pollaio. Qualche anno fa era stata aperta anche una stamperia gestita dagli ospiti, mentre altre attività legate alla coop sono spuntate nelle zone industriali dell’intera Bassa orientale.
Un vero culto attorno al francescano di Spirano
Negli anni attorno al francescano di Spirano è nato qualcosa non troppo diverso da un culto, che lui ha assecondato anche dai social media, con messaggi quasi quotidiani. Durante le interviste parlava a braccio, lentamente. Gli occhi chiusi, come in trance.
Oggi non ha più incarichi in Rinnovamento ma la sua fan page personale sembra quella di una star, quanto a numeri e al tono dei commenti adoranti.
Centinaia le persone che ha salvato dalla droga, dal disagio e dalla povertà. Per molti di loro, e per i familiari di questi, padre Antonio è un vero e proprio guru. Un benefattore che ha cambiato in meglio le loro vite, segnate da tragedie che negli anni Novanta erano molto più frequenti di ora. Erano gli anni dell’eroina e dell’Aids, che mieteva ventenni ogni mese, anche nella Bassa. Ma chi è davvero padre Antonio? Dalla venerazione all'accusa di violenza sessuale nel 2018, fino all'inchiesta sui migranti, la sua è una storia di luci e ombre (tante) che si dipana nella Bassa profonda. CONTINUA A LEGGERE QUI