È morto Silvio Berlusconi
È mancato all'ospedale San Raffaele stamattina alle 9.30, era ricoverato da venerdì
Il cavaliere Silvio Berlusconi è morto questa mattina, lunedì 12 giugno, all'ospedale San Raffaele di Milano. Tre volte premier, fondatore di Forza Italia e di Mediaset, oltre che di un enorme impero economico e politico, aveva 86 anni.
Silvio Berlusconi è morto
Il leader è mancato alle 9.30 di oggi, 12 giugno 2023, dopo un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute. L'ex premier era entrato nella struttura venerdì scorso per essere sottoposto ad "accertamenti programmati" legati alla leucemia mielomonocitica cronica, per la quale era già stato ricoverato per diverse settimane all'inizio di aprile. Il fratello Paolo e i figli Eleonora, Barbara, Marina e Pier Silvio, e la moglie Marta Fascina, hanno raggiunto stamattina l'ospedale San Raffaele, dove l'ex premier è spirato.
Silvio Berlusconi e Alessandro Sorte a Treviglio
L'ultima visita a Treviglio
Nella Bassa bergamasca, Silvio Berlusconi era "di casa" soprattutto grazie ai rapporti con il deputato brignanese Alessandro Sorte, da alcuni mesi coordinatore regionale del partito in Lombardia e uno degli uomini più influenti di Forza Italia a livello nazionale. L'ultima visita in zona fu proprio a Treviglio, nel maggio 2022, per una convention a TreviglioFiera organizzata per rilanciare il partito.
I ricordi dalla Bassa bergamasca
Tra i primi a tributare un ricordo a Silvio Berlusconi è stato il sindaco di Fontanella Mauro Brambilla.
Commosso il ricordo di Sorte, affidato pochi minuti fa ai social
"Hai innovato il modo di fare impresa in Italia nel mondo dell’edilizia. Hai stravolto il modo di fare comunicazione. Hai vinto tutto nel calcio. Hai costruito in pochi mesi, tra sorrisi e ironie, un partito politico sovvertendo tutti i pronostici e vincendo le elezioni. Instancabile lavoratore, perfezionista, attento ai piccoli dettagli e, proprio per questo motivo, lungimirante in tutto. Tutti gli obiettivi che ti sei posto li hai raggiunti, nonostante detrattori in servizio permanente. Una persona fuori dal comune. Solo chi ha lavorato con te, come negli ultimi anni ho avuto l’onore di fare, può aver colto la tua immensità. Grazie di tutto, Presidente. Sei e rimarrai sempre il migliore".
Fontana: "Ci lascia un grande lombardo"
"Ci lascia Silvio Berlusconi, un grande lombardo. Un amico, un imprenditore, ma soprattutto un uomo che ha contribuito in maniera determinante alla crescita del nostro Paese".
Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo aver appreso la notizia della scomparsa di Silvio Berlusconi.
"Ha scritto pagine indelebili che resteranno nella storia di tutti noi. Vincente in ogni tappa della sua vita - aggiunge Attilio Fontana - porterò per sempre nel cuore quel sentimento di generosità e di essere una persona normale con chiunque si confrontasse. Indimenticabili, poi, guardando oltre l'aspetto istituzionale e politico, gli anni del nostro grande Milan. Regione Lombardia troverà modo per lasciare un segno che lo ricordi per sempre. Una preghiera per lui, siamo vicini alla sua famiglia".
Calderoli: "Oggi piango l'amico di tanti momenti"
"Ho pianto prima mio padre, poi ho pianto mia madre, come tutti arrivato alla mia età ho pianto alcuni amici carissimi, affetti veri, di cui faccio fatica anche solo a parlare. Oggi piango Silvio, amico di tanti momenti, di tanti anni insieme, di tante risate e anche di tanti momenti difficili. Le rispettive malattie, i rispettivi lutti: tante volte ho ricevuto il suo abbraccio e lui il mio. È difficile dire altro".
Sono le parole a caldo di Roberto Calderoli, Ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia.
"Quello che ha fatto Silvio Berlusconi da imprenditore, da presidente del Milan e da uomo delle nostre istituzioni lo consegniamo allo storia del nostro Paese, che ha contribuito a rendere grande. Io oggi ricordo l’amico Silvio, piango l’amico, con una preghiera che so che apprezzerebbe, mandando un grande abbraccio alla sua grande famiglia, ai suoi figli, a tutti quelli che gli volevano bene come me".
Romani: "Se ne va l'ultimo degli immortali"
“Silvio Berlusconi è la storia del nostro Paese - lo sottolinea il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani, ricordando Silvio Berlusconi - La sua visione politica, le sue intuizioni, le sue posizioni nello scacchiere della politica internazionale hanno segnato la vita politica italiana degli ultimi trent’anni. Ha saputo dare una prospettiva nuova all’Italia e ha saputo essere con passione ed energia un punto di riferimento per l’intera comunità nazionale. Un vincente, nell’imprenditoria come nello sport: unico, inimitabile, ha saputo anticipare e interpretare al meglio l’evoluzione della società italiana. Mantenendo sempre una forte vocazione popolare. Con lui se ne va l’ultimo degli ‘immortali’. Oggi fatico a immaginare un'Italia senza Silvio Berlusconi. Mancherà al nostro Paese, mancherà la sua capacità visionaria. Mancherà inevitabilmente anche a chi in questi anni non lo ha amato e non gli è stato amico”.
Lobati: "Porteremo avanti il progetto per un' Italia libera e liberale"
"Oggi ci lascia uno dei più grandi politici della storia d'Italia - ha commentato il consigliere regionale Jonathan Lobati (Forza Italia) - Il Presidente Silvio Berlusconi era un visionario, un uomo che ha portato innovazione nella politica, nella comunicazione e nelle modalità di fare impresa. Una persona che amava le sfide e, ancora di più, amava vincerle. Ho incontrato per la prima volta Berlusconi in un momento chiave della mia storia politica: nel 2014 quando, insieme ad altri amministratori sono stato ad Arcore, proprio alla vigilia della mia elezione a sindaco di Lenna. L'ultima volta lo scorso marzo, quando il Presidente è stato a Bergamo per incontrare i giovani di Forza Italia, dopo la mia elezione a consigliere regionale. Grazie di tutto, Presidente. Continueremo a lavorare sul campo per portare avanti il tuo grande progetto per un' Italia libera e liberale".
Un uomo che ha cambiato la storia d'Italia
Presidente del Consiglio per quattro volte, leader di Forza Italia, ma anche imprenditore nel campo dell'edilizia e della televisione, presidente del Milan più vincente della storia e poi del Monza, Berlusconi ha fatto la storia d'Italia degli ultimi cinquant'anni.
Dalle navi da crociera alle immobiliari
Spesso ha raccontato delle esperienze lavorative giovanili come cantante sulle navi da crociera. Poi, divenne venditore porta a porta e infine agente immobiliare. Prima di lanciarsi nel campo dell'imprenditoria edilizia: nel 1961 fonda la Cantieri Riuniti Milanesi Srl con il costruttore Pietro Canali.
La "città modello" nei primi Sessanta
Nel 1963 fonda la Edilnord Sas e l'anno dopo apre un cantiere a Brugherio (Monza) per edificare una città modello da 4000 abitanti. I primi condomìni sono pronti già nel 1965. E' solo il primo passo. Seguiranno la nascita di Edilnord 2, di Milano 2 a Segrate e di molte altre iniziative imprenditoriali che varranno il 2 giugno 1977 la nomina da parte del presidente della Repubblica Giovanni Leone a cavaliere del lavoro (ancora oggi, pur avendo rinunciato al titolo, Berlusconi veniva spesso chiamato "Il Cavaliere").
La nascita di Canale 5
Negli anni Settanta aggiunge un altro tassello a quello che sarà un impero. E' il 1976 e - grazie alla sentenza con cui la Corte costituzionale apre all'esercizio dell'editoria televisiva privata - rileva Telemilano dal fondatore Giacomo Properzj. Due anni dopo la società cambia nome e diventa Canale 5.
Nel 1982 il gruppo si allarga con l'acquisto di Italia 1 dall'editore Edilio Rusconi e di Rete 4 nel 1984 dal gruppo editoriale Arnoldo Mondadori Editore (all'epoca controllato dall'editore Mario Formenton).
Berlusconi e il calcio
Il nome di Silvio Berlusconi è indissolubilmente legato anche alle fortune calcistiche del Milan. Il giorno che cambia la storia del club rossonero è il 10 febbraio 1986, quando l'imprenditore firma per acquistare la società che veniva dalla gestione travagliata di Giussy Farina. La sua filosofia è chiara:
"Il Milan dovrà scendere in campo sempre seguendo una missione: essere padroni del campo e comandare il giuoco".
E così sarà. Dopo un inizio complesso (ma la situazione di partenza era davvero critica) arrivano i primi acquisti di spessore. Il primo è Roberto Donadoni, all'epoca giovane talentuosa ala dell'Atalanta, che si affermerà come un campione per anni. Poi arrivano Claudio Borghi (che sarà un mezzo flop) e soprattutto Ruud Gullit. E' il primo acquisto "monstre" di Berlusconi (13 miliardi di lire) e il primo dei tre olandesi che vinceranno tutto, avviando il primo ciclo berlusconiano. Ce ne saranno poi altri, che renderanno il Cavaliere uno tra i presidenti più vincenti della storia del calcio.
Il suo palmares, infatti, comprende 26 trofei: 7 scudetti, 1 Coppa Italia, 5 Supercoppe italiane, 5 Champions League/Coppe dei campioni, 5 Supercoppe europee, 2 Coppe intercontinentali, 1 Coppa del mondo per club. A questi si aggiungerebbero altri tre trofei vinti nel periodo 2012-2017 quando Berlusconi era proprietario ma formalmente presidente onorario: 1 Scudetto
2 Supercoppe italiane.
Ceduto il Milan alla cordata cinese presieduta da Yanghong Li nel 2017, non è rimasto con le mani in mano a lungo. Nel 2018 ha acquistato il Monza, portandolo prima dalla C alla B e poi alla storica prima promozione in Serie A.
La "discesa in campo" nel 1993
Nell'ottobre 1993 è entrato in politica con la sua famosa "discesa in campo" e nel gennaio 1994 ha creato Forza Italia, partito politico di centro-destra, nel 2008 confluito ne Il Popolo della Libertà.
Eletto alla Camera dei deputati nel 1994, è stato confermato nelle successive quattro legislature, mentre nel 2013 è stato eletto per la prima volta senatore. Ha ottenuto quattro incarichi da Presidente del Consiglio: il primo nella XII legislatura (1994-1995), due consecutivi nella XIV (2001-2005 e 2005-2006) e, infine, nella XVI (2008-2011). Con 3339 giorni complessivi è il politico che è rimasto in carica più a lungo nel ruolo di presidente del Consiglio dell'Italia repubblicana, superato in epoche precedenti solo da Benito Mussolini e Giovanni Giolitti; inoltre ha presieduto i due governi più duraturi dalla proclamazione della Repubblica.
Venti procedimenti giudiziari
È stato imputato in oltre venti procedimenti giudiziari. Nel 2013 è stato condannato in via definitiva a quattro anni di reclusione e all'interdizione ai pubblici uffici per due anni per frode fiscale, decadendo quindi da senatore e cessando di essere un parlamentare dopo quasi vent'anni di presenza ininterrotta nelle due camere (dall'aprile 1994 al novembre 2013).
A metà febbraio 15 febbraio 2023, è stato assolto dall'accusa di corruzione in atti giudiziari nel processo milanese sul caso Ruby ter. Tornato candidabile nel 2018, è stato eletto parlamentare europeo alle elezioni europee del 2019. Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 è stato eletto nel collegio uninominale di Monza, tornando al Senato dopo 9 anni di assenza.
Vita privata
Silvio Berlusconi è stato sposato due volte: dal primo matrimonio, durato dal 1965 al 1985 con Carla Elvira Dell’Oglio, ha avuto due figli: Marina e Pier Silvio. L’ex premier, dopo il divorzio con la prima moglie, ha sposato Veronica Lario in una cerimonia civile, a Milano il 15 dicembre 1990. Dal secondo matrimonio sono nati gli altri tre figli: Barbara, Eleonora e Luigi.