Tragedie

Dall'Adda all'Oglio: una strage senza fine

La lunga conta dei morti nei fiumi della Bergamasca comincia a maggio

Dall'Adda all'Oglio: una strage senza fine
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Sette vittime da maggio ad agosto, soltanto nei fiumi che bagnano la Bassa bergamasca: Adda, Brembo, Serio e Oglio. È un'estate micidiale, questa, quanto ad incidenti mortali tra i bagnanti. Un fenomeno che assomiglia ad una strage, cui ancora troppi frequentatori delle spiaggette locali assistono senza battere ciglio.

Il sedicenne morto a Medolago

La lunga conta dei morti nei fiumi della Bergamasca comincia a maggio, quest'anno, con la morte del sedicenne Bruno Pontara. Di origine mantovane ma residente a Cernusco sul Naviglio (Milano), aveva deciso di tentare la traversata a nuoto del fiume andando dalla sponda di Medolago a quella opposta di Porto d’Adda. L'andata gli era riuscita, ma quando si è messo in acqua per tornare indietro gli sono mancate le forze ed è annegato. Il dramma si è consumato domenica 12 maggio all'ora di pranzo.

Scompare nella  Muzza, ritrovato a Lodi

Un martedì pomeriggio qualunque, il 9 luglio, a Cassano d'Adda. Un ragazzo di 25 anni senza documenti, immigrato che viveva da solo, accompagnato soltanto da un fratello residente a Milano.  Ci sono voluti tre giorni per identificare il corpo del povero Hossam Abdelhamid Eid Abdelfattah Dessouki, giovanissimo egiziano  domiciliato a Treviglio che mentre si trovava con alcuni amici si tuffa dal «traversino» della Muzza a Cassano, per poi essere trascinato via dalla corrente. Il cadavere è stato ritrovato a Lodi, a circa 25 chilometri di distanza.

Due morti nel Brembo in pochi giorni

A morire a Brembate, nelle acque del Brembo, l'11 luglio  è stato invece un 32enne romeno. Si trovava nella zona della Filarola, in via Arnichi, con alcuni colleghi, e ha deciso di tuffarsi da un manufatto alto un paio di metri. Dopo il tuffo è riemerso, ma subito dopo è scomparso sott'acqua, venendo trascinato dalla corrente. Daniel Olaru, 32 anni, camionista, racconta Primalamartesana, sarebbe stato recuperato una cinquantina di metri più a valle, senza vita.

Un'altra vittima nello stesso esatto punto, dopo solo undici giorni. Sempre nel Brembo e sempre alla Filarola di Brembate, è annegato un uomo di 44 anni. Una tragedia "fotocopia" di tante altre: Ahmad El Maiza, 44 anni, marocchino residente a Levate, aveva deciso rinfrescarsi senza tuffarsi, ma a causa delle alghe e della melma ha perso l’equilibrio ed è scivolato in acqua.

Karen Ferreira, morta nel Serio di Alzano Lombardo

Alzano Lombardo, oasi delle Oche, una zona frequentatissima sulle sponde del Serio. Un tuffo, senza considerare che anche il piccolo fiume che taglia in due la provincia di Bergamo può essere fatale, quando la corrente è forte. È morta così la povera Karen Ferreira (all'anagrafe portava ancora un nome maschile, aveva seguito il percorso per cambiare sesso anni fa), una 42enne di Bergamo, che quel pomeriggio verso le 13 aveva deciso di tuffarsi da uno scoglio. Non è più riemersa.

Tredicenne annega nell'Oglio tra Soncino e Orzinuovi

Si chiamava Heiden Steven Abreu Ozoria e aveva solo 13 anni. È morto inghiottito dalle acque dell'Oglio, lunedì della scorsa settimana, tra Orzinuovi e Soncino. Il piccolo, di origini domenicane residente a Brescia, era in zona insieme ad alcuni familiari. Dopo un pomeriggio di bagni per rinfrescarsi dalla calura della Bassa, riporta PrimaBrescia, aveva deciso di fare un ultimo tuffo prima di gustarsi la grigliata preparata nel parco della Pedrera. Aveva nuotato fino all’altra sponda per tuffarsi con un amico da alcune rocce. All'improvviso, la tragedia.

Muore nel lago d'Iseo a 72 anni

Non un fiume, questa volta. Bensì un lago, quello d’Iseo, tragico teatro lunedì (5 agosto) della morte di Guido Belussi, 72 anni, ex bancario di Grumello del Monte. Quel giorno l’uomo si era recato con la moglie al lido Nettuno di Sarnico per passare un pomeriggio di relax e combattere il caldo. Alle 17.30, Belussi - descritto come buon nuotatore - s’è tuffato: non è più riemerso. L’annegamento è avvenuto dopo poche bracciate, forse a causa di un malore.

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