Dal Comune 100mila euro per il Santuario della Madonna delle Lacrime
Stamattina l'annuncio al termine della "Giunta itinerante"
Questa mattina la Giunta ha partecipato alla visita guidata organizzata dal parroco, monsignor Norberto Donghi, al cantiere del restauro del Santuario della Madonna delle lacrime, simbolo della città. Al termine della visita il sindaco Juri Imeri ha confermato che nell’arco dei prossimi tre anni, l’Amministrazione comunale erogherà complessivamente circa 100mila euro alla Parrocchia di Treviglio, per sostenere parte dei lavori di restauro che sono in fase di chiusura.
Imeri: "Un bene identitario"
«Il Santuario della Madonna delle Lacrime è un bene identitario della Città di Treviglio: ne costituisce un segno storico, culturale e di fede che attraversa la vita della Comunità e, fin dalla costruzione originaria per arrivare alla forma attuale, segna la gratitudine e la devozione della Comunità per il Miracolo del 1522» ha commentato il sindaco.
«Abbiamo avviato, tra l’altro, una nuova campagna di studi sul Miracolo, in collaborazione con l’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo, proprio per approfondire la dimensione civica del miracolo. Con questo contributo intendiamo consolidare la vicinanza della Comunità — che nei suoi Statuti riconosce l’ultimo giorno di febbraio come solennità civica — all’opera meritoria intrapresa dalla Parrocchia. Aver superato le emergenze, aver garantito la conservazione di un bene culturale di altissimo valore, averlo restituito alla Comunità trevigliese ed a tutti coloro che vorranno visitarlo, per ragioni di fede o anche culturali, è uno sforzo che merita collaborazione, vicinanza, sostegno e stimolo. Da parte nostra assicuriamo anche l’aiuto per le ulteriori iniziative che porteranno il Santuario ad essere sempre più, con il Polittico, cuore pulsante della vita cittadina nei prossimi anni, anche dal punto di vista dell’attrattività di cui beneficerà tutta Treviglio. E soprattutto perché siamo convinti che la memoria, la tradizione ed il rispetto per il bello siano imprescindibili momenti per far vivere la nostra Città a poterci dire, anche oggi, orgogliosamente discendenti di coloro che, per primi ed in tempi molto più difficili dei nostri, ci hanno consegnato queste opere, il culto della devozione e il senso di appartenenza».