A Cortenuova la rivoluzione pedagogica parte dalla mensa
Una nuova modalità per il servizio mensa che ha una valenza educativa tanto quanto le ore passate sui banchi.
Potrà sembrare una piccolezza. Ma in fondo lo è. Anche se si sa, sono i particolari a far la differenza. Le nuove strategie educative per la scuola di Cortenuova partono dalla mensa. Con piccoli accorgimenti e comportamenti mutati. Il tutto per stare a passo con i tempi. Data la modernità della struttura, anche il sistema educativo non deve essere di meno.
Al centro la scuola
Che l'istruzione (la buona istruzione) sia una priorità per l'Amministrazione Gatta è cosa nota. La recente riconferma del Piano del diritto allo studio che per Cortenuova costituisce una buona parte del Bilancio (pari a 140mila euro, che per un Comune di quasi 2mila anime non è una spesa indifferente) ne è la prova. Eppure questa volta la sfida è un'altra. "Visto che abbiamo puntato tutto su una struttura moderna - ha detto l'assessore alla scuola Elena Chiapparini - ora bisogna far sì che anche il metodo educativo sia moderno". E questa rivoluzione pedagogica prenderà avvio dalla mensa.
Una nuova mensa
Su ispirazione della tradizione anglosassone, i ragazzi che usufruiranno della nuova scuola non saranno più serviti durante la mensa. Il bambino avrà un approccio più "attivo", perché sarà lui ad alzarsi per prendere il cibo (come avviene appunto nelle canteens americane o inglesi). Ma non finisce qui. "Siccome la scuola è all'avanguardia per impatto ambientale - ha detto la Chiapparini - ci sembrava un controsenso continuare ad usare la plastica. Siamo passati quindi alla ceramica. La scelta è stata poi di usare un unico piatto, così da dimezzare anche i costi e il tempo per la pulizia delle stoviglie. Si tratta tuttavia di un piatto speciale".
Un piatto speciale
Al posto del piatto classico ce ne sarà uno diviso in tre sezioni. Potrebbe sembrare una piccolezza, ma qui sta il punto della rivoluzione pedagogica, che l'Amministrazione Gatta vuole mettere in atto. "Il bambino con questo piatto - ha spiegato l'assessore - avrà di fronte già tutte le pietanze. Primo, secondo e contorno. Così facendo, il bambino sarà libero di poter iniziare da dove meglio crede, senza alcuna imposizione. Oltretutto potrà anche sperimentare abbinamenti così da rendere più gradevoli alcuni cibi che solitamente non sono apprezzati. Infine dare maggior libertà significa dare maggior sicurezza al bambino e chissà che così non mangi più graditamente".
Un'attenzione alla salute del ragazzo
Oltretutto è stato previsto anche un cambio di menù, secondo le direttire dell'Ats. Più pesce e meno carne, più cereali e meno grassi. Ma l'attenzione maggiore è rivolta al territorio. Infatti, già da tempo il Comune si è mobilitato per creare un bando simile a quello proposto dall'accoppiata Malanchini-Capelletti. Così da ottenere il cibo da aziende locali, magari biologico. Insomma, la nuova mensa sarà un servizio che avrà pari valenza pedagogica delle ore scolastiche, perché appunto il bambino potrà approcciarsi in maniera attiva alle pietanze, ritagliandosi uno spazio per le proprie esigenze senza imposizioni esterne.