Il caso

Colpo di spugna: dopo il dramma di stanotte nell'hotel "La Rocca" tornano i migranti

Romano, la decisione al termine di un vertice con la Prefettura. Già nelle prossime ore torneranno in città 99 migranti, nonostante la doppia emergenza che aveva portato all'evacuazione dell'albergo

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Un colpo di spugna, e l'ex hotel La Rocca tornerà ad essere un centro di accoglienza per migranti, come se nulla fosse successo questa notte. Sono passate poco più di 15 ore dalla doppia emergenza: un allagamento e una intossicazione di massa che ha coinvolto 62 persone, ma il vertice che si è tenuto oggi pomeriggio alla presenza di rappresentanti della Prefettura ha certificato che lo stabile di via del Commercio, a Romano di Lombardia, è agibile e può tornare ad accogliere migranti.

La decisione della Prefettura sull'ex hotel: riaprirà come centro di accoglienza

Questo l'esito della decisione, presa insieme alla funzionaria della Prefettura Jole Galasso, a poche ore dall'emergenza che aveva portato stanotte all'evacuazione completa della struttura romanese.  Entro stasera, mercoledì 3 ottobre, a Romano rientreranno quindi 99 migranti, mentre altri 13 arriveranno nelle prossime ore per arrivare a 112 ospiti.  Si tratta degli stessi migranti che questa notte erano stati evacuati, compresi le 62 persone che a seguito di un'intossicazione alimentare dall'origine ancora non confermata erano stati  trasportati in massa, alle 2.30 del mattino,  in ospedale, nei Pronto soccorso  di Romano, Treviglio, Chiari, Crema, Seriate, Bergamo, Alzano Lombardo, Ponte San Pietro, San Giovanni Bianco, Melzo, Lodi e Vimercate.

Oltre all'intossicazione, era emerso che buona parte delle stanze erano in condizioni igienico-sanitarie decisamente precarie, aggravate da una copiosa perdita di acqua dalla rete idrica che aveva allagato parte della struttura. Al momento dell'evacuazione, il totale dei migranti presenti era di 140, ben oltre il limite massimo di capienza per la struttura. Da giugno  l'albergo è gestito come centro di accoglienza dalla cooperativa "Verso Probo" di Vercelli. Impossibile, al momento, parlare con gli stranieri ospiti della struttura: anche quelli già arrivati sono tenuti a distanza e non è stato possibile avvicinarsi per raccogliere le loro testimonianze.

Il commento del sindaco: "Se fosse un'abitazione privata..."

Sulla decisione si è espresso amaramente il sindaco della città Sebastian Nicoli. Dietro la dichiarazione istituzionale  del primo cittadino c'è del resto la rabbia di un'Amministrazione che da mesi denuncia lo stato di degrado in cui decine di disperati scappati dalla guerra sono costretti a vivere, a pochi passi dal centro città.

"La cooperativa fornirà una serie di documentazione tecnica, con l'intenzione di portarne poi altri e arrivare a 112 - ha commentato laconico davanti all'ingresso dell'ex hotel, uscito da un lungo sopralluogo nei locali che solo fino a poche ore fa erano inagibili e pieni di acqua - Ribadisco quel che ho già detto: se questa fosse un'abitazione privata, non otterrebbe l'agibilità nel Comune di Romano. Non conosco i criteri adottati per questa decisione... Ho chiesto di avere le relazioni dei vvf e dell'ats, perché possiamo fare le nostre valutazioni come Ufficio Tecnico".

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