Anche la Diocesi contro don Lino: "Violate norme civiche e indicazioni canoniche"
"Grazie ai sacerdoti che rispettano le regole, consapevoli della responsabilità che la Chiesa ha nei confronti della società civile e della salute".
Il comportamento di don Lino Viola è "in contraddizione con le norme civili e le indicazioni canoniche". Lo conferma anche la Diocesi di Cremona, intervenuta con una nota sulla notizia del parroco di Gallignano, che ieri ha deciso di celebrare una messa pubblica in barba a tutti i divieti anti-Covid-19. Ecco il testo integrale della Curia, retta dal vescovo Antonio Napolioni. Una nota che è anche un ringraziamento ai sacerdoti che invece hanno rispettato le regole, "consapevoli della responsabilità che la Chiesa ha nei confronti della società civile e della salute".
La nota della diocesi
"L’opinione pubblica locale e nazionale è stata attirata dalla notizia dell’intervento delle forze dell’ordine, domenica 19 aprile, nei confronti di don Lino Viola, parroco di Gallignano, a motivo del mancato rispetto della attuale normativa emergenziale che vieta la celebrazione della messa in presenza dei fedeli.
Riguardo alla vicenda la Diocesi di Cremona, pur consapevole dell’intima sofferenza e del profondo disagio di tanti presbiteri e fedeli per la forzata e prolungata privazione dell’Eucaristia, non può non sottolineare con dispiacere che il comportamento del parroco è in contraddizione con le norme civili e le indicazioni canoniche che ormai da diverse settimane condizionano la vita liturgica e sacramentale della Chiesa in Italia e della Chiesa cremonese.
La Diocesi sente il dovere di ringraziare tutti i presbiteri cremonesi che in questo difficile periodo hanno saputo esprimere un profondo senso di comunione e di appartenenza ecclesiale anche attraverso il rigoroso e puntuale rispetto dell’attuale normativa, consapevoli della responsabilità che la Chiesa ha nei confronti della società civile e della salute dei nostri concittadini. Questo lungo periodo emergenziale ha visto presbiteri e fedeli accomunati nella intelligente e appassionata ricerca di tutti quei mezzi e strumenti che hanno in qualche modo supplito alla dolorosa mancanza della vita liturgica e pastorale ordinaria delle nostre comunità.
La Chiesa Cremonese guarda con ponderata fiducia ma soprattutto con sapienza evangelica al tempo in cui ci sarà dato modo di riprendere con gradualità e prudenza le celebrazioni comunitarie e le altre forme di vita pastorale delle nostre comunità e condivide in spirito di comunione lo sforzo della Conferenza Episcopale Italiana per comprendere, d’intesa con l’autorità pubblica, quali saranno i prossimi passi che la Provvidenza ci chiamerà a fare.