Bergamo

"Quando salvò un disperato che voleva lanciarsi dalla gru": Murtas ricorda Elio Carminati

Una vita in Polizia. Il ricordo commosso del collega e amico Angelo Lino Murtas

"Quando salvò un disperato che voleva lanciarsi dalla gru": Murtas ricorda Elio Carminati
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Si è spento lunedì a Bergamo, portato via a 62 anni da un male incurabile che lo aveva aggredito lo scorso anno, Elio Carminati. Per anni fu uno dei protagonisti della squadra mobile della Polizia di Bergamo.  Soprannominato "Mazinga", "Pilone", "Poliziotto buono" dagli ultras dell'Atalanta, Carminati aveva prestato per anni servizio anche allo stadio comunale. Quasi 2 metri per oltre cento chili di peso, era noto per la sua bontà e per la grande empatia.  A raccontare alcuni episodi della sua carriera è stato in questi giorni un amico e collega trevigliese: l'ex commissario Angelo Lino Murtas, che gli ha scritto una commossa lettera di commiato.

Una vita in polizia e poi il volontariato: Elio Carminati

Elio Carminati era in pensione dal 27 marzo 2013 e, pur malato, aveva continuato a fare il volontario alla Croce Rossa di Bergamo, ricorda PrimaBergamo. In polizia dal 15 gennaio 1983, dopo aver fatto il garzone alla farmacia Rolla di piazza Sant’Anna l’operaio al birrificio Von Wuster di Borgo Palazzo, il bagnino alle piscine Italcementi e l’infermiere professionale all’ospedale Maggiore. Con l’amico carissimo Stefano Lesi faceva coppia fissa e per questo venivano indicati come gli Starsky & Hutch della Mobile. Lascia la moglie e la figlia. La salma è composta alla Casa del commiato di via San Bernardino 139.

Così, di lui, scrive l'ex vicequestore trevigliese Murtas, che è a riposo da alcuni mesi.

Il primo giorno in Polizia e il "Signor Immortale"

"Ricordo ancora il tuo primo giorno di servizio in Polizia quando mi avevi confidato che pur essendo Infermiere Professionale in Ospedale avevi avuto la vocazione di entrare nell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza per aiutare il prossimo. Era il 1983 e proveniente dalla Scuola Allievi Agenti di Alessandria eri stato assegnato all’allora Commissariato di Lecco non ancora provincia, e mi avevi fatto da autista sull’AlfaSud Volante 1. Pur non riuscendo ad entrare al posto di guida per l’enorme mole corporea, alla fine ti eri infilato a forza e avevi trovato un minimo spazio vitale di movimento, con la testa piegata sul tettuccio, facendo però un servizio egregio già in quella giornata di inizio carriera. Avevamo incontrato il famoso “Sig. Immortale” che girava sempre con il pigiama in strada e di cui certi avevano timore per la stazza, le prediche ad alta voce sulla sua presunta immortalità e la malattia degenerativa".

Quando salvò un disperato che voleva lanciarsi dalla gru

"Da subito avevi dimostrato che il tuo cuore era per l’aiuto a chi era in difficoltà! Mantenendo per sempre fede a quel tuo spiccato altruismo. Dopo numerosi servizi giornalieri insieme ci siamo poi ritrovati a Bergamo nel 1985, dove pure ti sei fatto voler bene da tutti quanti a partire dai Questori fino agli Ultras dell’Atalanta più estremi per le tue incredibili doti di impegno e disponibilità ma soprattutto per tendere la mano a chi aveva bisogno, fino ad arrivare con una prestazione fisica incredibile anche ad arrampicarti pericolosamente fino all’estremità del braccio di una enorme gru in un cantiere edile, per bloccare e portare giù con inimmaginabili difficoltà, e a rischio della vita, una persona disperata che si stava buttando nel vuoto!" continua Murtas.

L'alluvione in val Brembana nel 1987

"Non sarebbe stata l’unica volta. E comunque ci avevi lasciati tutti a bocca aperta. Anni di aiuto al prossimo con Stefano Lesi sulla famosa Regata Bianca, oltre a organizzare corsi di salvamento in acqua, o portare addirittura aghi e fili chirurgici per cucire le ferite ai travolti nell’alluvione mortale del 1987 in Val Brembana. Ora che solo questa brutta malattia è riuscita a batterti e sei salito in cielo, sono sicuro che continuerai anche lì nel blu dipinto di blu, in compagnia del tuo inseparabile amico Sioux, a tendere quelle enormi mani per afferrare le persone che grazie al tuo grande coraggio e alle tue possenti braccia avranno ancora la possibilità di essere salvate! Elio manchi a tutta Bergamo, l’hai sempre onorata. Sei stato davvero un grande e non solo dal punto di vista fisico. Sappilo!"

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