Il giorno dell’addio è arrivato, e la comunità dei fedeli di Ghisalba ha salutato due dei suoi sacerdoti in partenza, il parroco don Francesco Mangili e don Giulio Marchesini, rendendo loro un caloroso omaggio sabato 13 settembre, durante la festa patronale.
Un addio commosso
Alle 18, celebrando la messa solenne, il parroco – che assumerà l’incarico di collaboratore pastorale e abiterà al Santuario della Beata Vergine della Consolazione – ha rivolto il suo ringraziamento a tutti con voce carica di emozione, visibilmente commosso.
“Provo un rammarico grande, per non essere riuscito, soprattutto in questi ultimi anni, ad essere vicino alle persone malate, a coloro che sono ospiti nelle case di riposo a cui ho promesso tante volte di passare a trovarle con la carrozzina – ha con grande umiltà, rivelando un profondo senso di servizio e responsabilità – tante sono le cose che mi lasciano l’amaro in bocca”.
Cercando di spiegare i propri sentimenti, ha poi paragonato l’affetto verso i fedeli a quello di due innamorati che non trovano le parole per esprimerlo pienamente, recriminando sul bene in più che non sono riusciti a dare. Riflettendo sul proprio ruolo e sulla dimensione spirituale del ministero, con lo sguardo che cercava ogni volto in ascolto, ha pronunciato parole profonde.
“Sono un pastore, responsabile della vita di chi cerca il Signore e di chi desidera un contatto con ciò che è straordinario – ha affermato – Ho sempre vissuto questo compito con profondità, e in questo momento della mia vita lo leggo come un segno della predilezione dell’amore che il Signore riserva anche a noi».
Con una metafora che ha catturato l’attenzione di tutti, don Francesco ha parlato della corona della Madonna, alla quale si volevano aggiungere elementi preziosi come pietre e diamanti. «I diamanti artificiali sono perfetti, senza alcun difetto, mentre quelli naturali contengono imperfezioni che li rendono unici – ha osservato – Così anche l’essere umano è perfetto nella propria imperfezione: errare è umano, e proprio questo rende preziosa la nostra esistenza”.
Il grazie del sindaco
Un commiato che ha toccato i presenti, poi a prendere la parola è stato il sindaco Gianluigi Conti, che non ha mancato di sottolineare il contributo di entrambi i sacerdoti alla comunità, esprimendo il ringraziamento a nome di tutto il paese. In particolare ha evidenziato l’impegno e la dedizione di don Francesco e l’affiancamento di don Giulio negli ultimi anni.
“Don Francesco fa parte della comunità dal 2011 – ha ricordato – ed sempre stato vicino alle persone ammalate, agli anziani e a chiunque si sia trovato in difficoltà, con discrezione e silenzio, ma sempre con un sorriso. La sua presenza e il suo esempio mancheranno, ma la nostra profonda riconoscenza e il ricordo del bene fatto non mancheranno di germogliare”.
Parole di riconoscenza anche per don Giulio, accolto nella comunità nell’ottobre del 2019, che ora torna alla casa nativa, a Morengo.
“Esprimo tutto il nostro ringraziamento per il costante impegno verso tutta la comunità – ha sottolineato – entrambi sono stati capaci di tendere la mano a chi faticava a camminare, di consolare e accompagnare chi non aveva più le forze. La gratitudine di ciascuno di noi li accompagnerà per sempre, gli anni trascorsi insieme non saranno dimenticati”.
Poi ha aggiunto: “Noi di sicuro vi porteremo nel cuore, perché la vostra opera rimarrà come segno di amore e dedizione”.
La messa si è conclusa con un momento di grande emozione, quando i chierichetti hanno intonato una dolce canzone per ringraziare don Francesco del tempo trascorso insieme e della tenerezza con cui li ha accompagnati nel loro primo tratto di vita. Un gesto semplice ma pieno di affetto, che ha racchiuso il legame profondo e sincero tra il parroco e la comunità di Ghisalba. Poi la festa è proseguita con la processione per il patrono san Lorenzo Levita e Martire per le vie del centro, con la banda. Ma gli addii non sono finiti: il curato don Simone Pecis saluta stasera, venerdì, celebrando la messa delle 20.30, a cui seguirà un rinfresco in oratorio. Sabato infatti, alle 17, farà il suo ingresso da a Pagazzano come parroco.