Caravaggio

Il "nuovo" San Luigi è il cuore del centro di Caravaggio

In pochi, probabilmente, ci avrebbero scommesso, ma il nuovo oratorio è una piccola, felice, inattesa rivoluzione urbanistica e sociale

Il  "nuovo" San Luigi è il  cuore del centro di Caravaggio
Pubblicato:
Aggiornato:

In pochi, probabilmente, ci avrebbero scommesso. Eppure è così. Nell'anno del Signore 2024 - nell'era della secolarizzazione ormai compiuta, della crisi abissale delle vocazioni, degli oratori chiusi o persino messi «in vendita» - la città di Caravaggio ha un nuovo, inatteso e sorprendente "cuore pulsante". E non è un nuovo patinatissimo locale alla moda. È il caro, vecchio oratorio. Il nuovo «San Luigi», fresco di restauro ed ampliamento, nel giro di poche settimane si è preso la scena, in una città forse un po' sonnolenta in fatto di attività sociali ed aggregative. E il fenomeno, ormai non solo sociale anche urbanistico, racconta di Caravaggio e dei caravaggini forse più di quanto si potrebbe credere.

Successo per il "nuovo" oratorio di San Luigi a Caravaggio

Il colpo d'occhio è impressionante, così come il paragone impietoso con molti altri oratori della zona. Mentre a Treviglio la Comunità pastorale sta meditando di chiuderne più d'uno (dei sei) per riordinare i conti della Comunità pastorale. Mentre a Martinengo il curato ha recentemente deciso di allontanare una ventina di famiglie straniere, donne e figli maghrebini, per presunti «disordini», da settimane a Caravaggio il San Luigi è semplicemente sempre pieno, tutte le sere, fin dal giorno dell'inaugurazione, lo scorso 9 giugno. Italiani e stranieri, ragazzini e anziani.

Ogni sera 200/300 persone

Non che manchino le criticità, certo. Ma nell'era dei giovani incollati allo smartphone, degli hikikomori, delle baby gang e di tutti gli abusati cliché sulla Gen Z, ogni sera al San Luigi passano tra le due e le trecento persone, secondo una stima al ribasso del curato don Andrea Piana. Ed è la spontaneità della cosa, a colpire. Non servono grandi eventi organizzati: con la sola apertura serale, un paio di tornei di pallavolo, e il caldo di queste serate, il nuovo San Luigi ha cambiato la geografia urbana del centro, segnando - per usare un altro cliché - un successo oltre ogni immaginazione.

Attorno al nuovo bar (letteralmente ormai il più frequentato del centro) e ai campetti da calcetto, basket e pallavolo, da settimane si radunano ogni sera famiglie intere. Ci sono le compagnie di ragazzini adolescenti - con qualche immancabile elemento particolarmente turbolento - ma ci sono anche molti adulti e parecchi anziani, seduti al fresco della terrazza rialzata che dà sul cortile. Le biciclette parcheggiate nel vialetto del vecchio ingresso, attorno alle 22, sono così numerose da non starci più: qualcuna «invade» via Bernardo da Caravaggio. Precedenze e sensi unici, tra bici e monopattini, saltano allegramente in aria, per la preoccupazione degli agenti di Polizia locale, che insieme al sindaco pattugliano ogni sera la zona. Ma il clima è quello di una festa che prosegue da un mese e mezzo.

Dietro le quinte un centinaio di volontari

I ragazzi entrano ed escono a frotte dal nuovo ingresso a mo' di tunnel, che conduce nell'atrio del bar e da lì, attraverso la grande vetrata, al piazzale e ai campi sportivi. Ai tavolini, molto spesso, non c'è un posto libero.

«È davvero l'oratorio della parrocchia, di questo sono davvero contento - conferma al telefono don Andrea Piana dalla Valle Aurina, con i ragazzi del primo turno del campo - Ci sono tutti, dai nonni ai nipoti. E la cosa bella è che, quando sono lì, potrei riuscire a salutarli tutti uno per uno: dalla vetrata riusciamo ad avere tutto sotto controllo, e con il nuovo ingresso, a verificare chi entra e chi esce. In queste settimane, nonostante gli eventi legati al Grest siano ormai conclusi, ogni sera abbiamo comunque l'oratorio sempre pieno. Sta andando bene, insomma, e il mio grazie va prima di tutto ai volontari».

Sono un centinaio, continua il curato, le persone che stanno "dietro le quinte" del nuovo San Luigi: dai baristi a chi si occupa di tenere in ordine e puliti gli ambienti, fino agli organizzatori degli eventi.

Il sindaco arbitra il calcetto

Non che sia stato semplice, anzi. I lavori dovevano durare circa 20 mesi e l’investimento doveva essere pari a tre milioni di euro, ma poi il «cantiere» è durato quasi sei anni e i milioni di euro necessari sono diventati 5,5. Nel frattempo a ospitare i ragazzi è stato l’oratorio della chiesa di San Pietro, decisamente più fuori dal centro e meno a portata di mano. Certamente però è stato anche dagli anni del San Pietro, e dal quotidiano lavoro di aggregazione portato avanti dal curato don Andrea, che si è caricata la molla di un meccanismo che oggi appare così sorprendente. Così come dal bisogno, a lungo soppresso, di un luogo di aggregazione in una città da sempre un po' sonnolenta sul fronte dell'attrattività e delle proposte per lo svago a misura di famiglia. Ecco, il riscatto - forse un poco sorprendentemente - è passato dal «vecchio» oratorio e dal suo nuovo bar, di gran lunga in queste settimane il più frequentato del centro storico.

Ad arbitrare un torneo, alcuni giorni fa, c'era il sindaco Claudio Bolandrini.

«È bello vedere uno spazio del genere funzionare così, radunando e accogliendo tutti senza distinzioni di età e di credo - spiega - Certo qualche problema c'è: con il don abbiamo concordato qualche pattugliamento in più, con la Locale, per cercare di risolvere qualche prevedibile problema di convivenza, ma nel complesso la situazione è sotto controllo. Ringrazio quindi don Andrea per il grande lavoro che quotidianamente svolge con passione al servizio dei nostri giovani. L'oratorio insieme alla famiglie e alle scuole ha una funzione fondamentale per la crescita dei nostri giovani: per questo motivo può contare sul supporto concreto dell'Amministrazione che ha stipulato già da anni con le Parrocchie di Caravaggio Masano e Vidalengo un patto educativo».

Il nodo della viabilità e il parcheggio ancora chiuso

Resta aperto il nodo della viabilità, che pure a Caravaggio tiene banco da decenni. L'idea di una Zona a traffico limitato per il proprio centro è accarezzata da decenni in città, ma conciliare le esigenze di commercianti e residenti non è facile. Anche se il nuovo San Luigi, di fatto, cambia le carte in tavola. «Al momento non è in calendario...» conferma Bolandrini. Si vedrà in futuro. Un aiuto per smaltire il (poco) traffico veicolare in centro potrebbe arrivare dal nuovo parcheggio interrato, realizzato proprio al di sotto del nuovo oratorio. Una settantina di posti auto pubblici a pagamento, in gestione alla Bcc di Caravaggio che ha finanziato i lavori. Ma se l'oratorio è aperto, il parcheggio è al momento ancora off limits e nessuno sa quando sarà emesso il primo ticket, e a quale costo orario.

Seguici sui nostri canali