Cologno

Bergamo e Cologno celebrano Pierbattista Pizzaballa, nuovo cardinale nominato da Papa Francesco

Il porporato è originario di Cologno al Serio, che lo accoglierà domenica. Disse: "La Chiesa di Bergamo mi ha generato alla fede"

Bergamo e Cologno celebrano Pierbattista Pizzaballa, nuovo cardinale nominato da Papa Francesco
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Il neocardinale Pierbattista Pizzaballa, di Cologno al Serio, sarà a Bergamo e a Cologno questo weekend, per una serie di celebrazioni organizzate dalla Curia e dalla chiesa bergamasca. Il nuovo porporato, originario della Bassa, già patriarca di Gerusalemme, è stato creato cardinale da papa Francesco settimana scorsa.

Messa  in onore di Pierbattista Pizzaballa con i vescovi in Cattedrale a Bergamo

La Diocesi, per accoglierlo e festeggiarlo nel migliore dei modi, ha organizzato una serie di eventi che si apriranno con una celebrazione di ringraziamento presieduta da Sua Eminenza in cattedrale, a Bergamo, alle 20.30 di sabato. Con Pizzaballa celebreranno il vescovo Francesco Beschi, ma parteciperanno alla funzione anche tutti i vescovi nativi bergamaschi e tutti i vescovi lombardi. La funzione sarà trasmessa in televisione e sarà anche tradotta nella Lingua italiana dei segni.

Avrà la cittadinanza onoraria di Bergamo

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il Presidente del Consiglio comunale Ferruccio Rota, nella mattinata di venerdì, conferiranno inoltre al nuovo cardinale la cittadinanza onoraria dedicata a “Giovanni XXIII", in Sant’Agostino, alle ore 10.30, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bergamo.

Sabato la festa a Cologno al Serio

Il giorno seguente, domenica 8 ottobre, il cardinale Pizzaballa festeggerà nel suo paese natale, Cologno al Serio, con la sua famiglia (la mamma vive ancora a Castel Liteggio, nell'abitazione in cui Pierbattista è cresciuto). Sarà accolto in piazza Rocca alle 10, celebrerà una messa alle 10.30 in parrocchiale e poi seguirà la processione nella ricorrenza della Madonna del Rosario alle 16. Alle 21 verrà proposto, nella parrocchiale, in suo onore lo spettacolo “La Conversione di un cavallo. Tableaux vivants da Caravaggio” a opera di Ludovica Carambelli Teatro.

Chi è padre Pierbattista Pizzaballa

Francescano, classe 1965, padre Pierbattista Pizzaballa è stato nominato cardinale da papa Francesco settimana scorsa, dopo una lunga e brillante carriera ecclesiastica che l'ha portato ai vertici della gerarchia della cristianità. È nato a Cologno al Serio, in provincia e diocesi di Bergamo, il 21 aprile 1965 da Pietro e Maria Maddalena Tadini, è stato prima Custode di Terresanta e poi Patriarca di Gerusalemme dei Latini (dal 2020), ma è anche Gran priore dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (dal 2020), Presidente della Conferenza dei vescovi latini nelle regioni arabe e Presidente dell'Assemblea degli ordinari cattolici della Terra Santa.

La nota del Vescovo: "Grandissima gioia per l'intera comunità bergamasca"

Il vescovo di Bergamo Francesco Beschi

Di seguito la nota del vescovo Francesco Beschi a commento della nomina a cardinale.

La scelta di Papa Francesco di creare Cardinale il caro Patriarca Pierbattista è motivo di grandissima gioia per me personalmente, per la nostra diocesi e per l’intera comunità bergamasca. Il patriarca Pizzaballa è profondamente legato alla sua terra d’origine, alla sua comunità di Cologno al Serio, alla sua famiglia, alla sua mamma che ancora vi abita, e quindi il compiacimento per questo riconoscimento è veramente profondo e condiviso. Nel giorno della sua ordinazione episcopale nella nostra cattedrale di Bergamo lui ci disse: “In un certo senso oggi la Chiesa di Bergamo che mi ha generato alla fede, mi consegna alla Chiesa di Gerusalemme, dove svolgerò il mio nuovo ministero”.

Il Santo Padre rivolgendosi ai nuovi Cardinali, così rifletteva: “Quella cardinalizia è certamente una dignità, ma non è onorifica. Il nome evoca il cardine, dunque non è qualcosa di accessorio, di decorativo, che faccia pensare a una onorificenza, ma un perno, un punto di appoggio e di movimento essenziale per la vita della comunità. Come cardini siete anche incardinati nella Chiesa di Roma, che presiede alla comunione universale della carità. Il nostro linguaggio sia quello del Vangelo, i nostri atteggiamenti siano quelli delle Beatitudini e la nostra via sia quella della santità. Il cammino verso il cielo però inizia nella pianura, nella quotidianità della vita spezzata e condivisa, di una vita spesa e donata. Nel dono quotidiano e silenzioso di ciò che siamo. La nostra vetta è questa qualità dell’amore; la nostra meta e aspirazione è cercare, insieme al Popolo di Dio, di trasformarci in persone capaci di perdono e di riconciliazione”.

La personalità e il servizio del Patriarca Pier Battista entrano in questo orizzonte, come sono emersi sempre più nel corso della sua presenza in Terra Santa, dove ha vissuto sin dalla sua ordinazione sacerdotale, e in questi anni hanno assunto una rilevanza riconosciuta da tutta la Chiesa e da tutto il mondo. Il suo servizio si è contraddistinto per una capacità di dialogo deciso e conciliante allo stesso tempo, attraverso posizioni di sensibilità evangelica e diplomatica in un contesto politico particolarmente intricato e conflittuale. Nel suo ministero sacerdotale si è donato per costruire ponti che oltrepassassero i muri della divisione interna. Pur immerso in una situazione complessa, non ha perso la fiducia “nel Padre che non abbandona mai i suoi figli”. Come il Papa della sua terra, San Giovanni XXIII, ha favorito il dialogo e si è rivelato un profondo mediatore di pace. La sua missione per tantissimi anni in Terra Santa era culminata nella nomina a Vescovo e Patriarca di Gerusalemme, una nomina che era stata interpretata come un segno di grande considerazione da parte di Papa Francesco. Ora con la nomina a Cardinale questa considerazione si è rafforzata proprio per le sue caratteristiche e per le sue azioni in una terra così cara ai cristiani e così provata dalla sofferenza che richiede un avvicinamento capace di raccogliere le istanze delle molteplici comunità che vivono in questa terra.

Molto altro si potrebbe aggiungere, molti altri possono testimoniare di questo servizio e la gioia, l’apprezzamento condiviso in questo momento diventa affettuosa preghiera per lui e altrettanto affettuosa riconoscenza al Santo Padre che lo ha chiamato a questa nuova responsabilità.

La sua Chiesa d’origine gli sarà sempre vicina con spontanea amicizia, augurandogli di continuare il suo cammino di grazia che lo ha accompagnato in questi anni per favorire la pace a Gerusalemme. Desidero manifestargli i nostri sentimenti di profondo compiacimento e di vicinanza fraterna di tutta Bergamo, accompagnandolo con la nostra corale preghiera in questo servizio che diventa ancor più impegnativo. Il nostro affetto e la nostra considerazione confido li avverta, da oggi, ancora più intensi.

 

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