Il Distretto agricolo della Bassa al fianco degli ucraini: via alla raccolta
"Faremo il possibile per fare in modo che le offerte dei nostri soci possano dare un aiuto concreto ai profughi ucraini"
“Da mamma, il primo pensiero va ai bambini. Spaventati, chiusi in rifugi improvvisati o in fuga dalla loro casa, per salvarsi da una guerra, che non capiscono, che nessuno capisce, una guerra che li sta privando di tutto quello che per noi è normalità. Nessuno di noi può rimanere indifferente davanti alle scene di sangue e dolore che stanno colpendo l’intera popolazione in Ucraina. Per questo, io e il CDA del Distretto Agricolo della Bassa Bergamasca, faremo il possibile per fare in modo che le offerte di solidarietà dei nostri soci possano dare un aiuto concreto ai profughi ucraini, dialogando con le istituzioni e con le altre realtà solidali del nostro territorio. In base alle proprie disponibilità, ognuno farà la sua parte in questa campagna di solidarietà verso questi cittadini che, da un giorno all’altro, si sono ritrovati senza colpe al centro di un terribile conflitto”.
La solidarietà del Distretto agricolo della Bassa
Lo dichiara il presidente del DABB Sofia Rossi, annunciando una colletta tra i soci del Distretto, che raccoglierà cibo e generi di prima necessità per gli ucraini sotto le bombe russe. “Anche se il settore primario è nel pieno di una crisi causata dalla speculazione finanziaria sui costi delle materie prime e dell'energia– commenta invece Giovanni Malanchini, Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia – è commuovente vedere come i soci del DABB abbiano voluto mostrare la loro vicinanza al popolo ucraino. Sono certo che il grande cuore dei bergamaschi e degli agricoltori pulserà ancora una volta enormemente di solidarietà. Non è infatti la prima volta che i soci del DABB si distinguono per iniziative di questo genere. Nel 2017, in occasione del terribile terremoto di Amatrice, il Distretto donò infatti 150 quintali di fieno e nel 2020, durante il primo lockdown e in piena crisi pandemica, donò 100mila litri di latte alle famiglie indigenti del territorio. Una generosità che ci lascia senza parole e stimola tutti a fare sempre di più”.