Gli ex voto della Madonna delle Lacrime: uno spettacolo di fede e mistero

Un miracolo che sopravvive alla storia e alle storie. E che si perpetua ogni anno, nelle vite e nei destini di tanti trevigliesi che ne hanno fede. Ogni anno a destare particolare stupore attorno al Miracolo della Madonna delle Lacrime di Treviglio è la spettacolare raccolta di ex voto, che da alcuni anni adornano un'intera enorme parete del Santuario fresco di restauro.

Gli ex voto della Madonna delle Lacrime: cosa sono

Si tratta di decine e decine di piccole opere d'arte popolare, realizzate dai trevigliesi per ringraziare la Vergine per una grazia ricevuta.
Una carrellata di «miracoli» trevigliesi, insomma, datati tra il 1843 e il 1957. Dopo il recupero e il restauro (ci fu una mostra nel 2013) le opere erano finite accatastate per lo più nella sala dell'Adorazione e nella sala del Pellegrino. Da due anni hanno invece una collocazione dedicata.

Ognuno di essi racconta una storia drammatica a lieto fine. Una guarigione da una malattia, o da un incidente domestico, o l'essere sopravvissuti ad un infortunio sul lavoro, eventi allora ieri ancor più di oggi purtroppo all’ordine del giorno. E poi ci sono gli incidenti stradali di allora, che chiaramente non coinvolgevano automobili e motociclette, ma soprattutto carretti e calessi. Non mancano le aggressioni da parte di animali selvatici o domestici, gli incendi e gli incidenti con il fuoco di casa.

L'ultimo ex voto trevigliese: la storia di Attilio, l' "Alfredino" della Bassa

L'ultimo ex voto, negli anni Cinquanta, fu realizzato e donato alla Madonna delle Lacrime da Attilio D'Adda, un trevigliese che da bambino rimase coinvolto in un grave incidente domestico: cadde in un pozzo, rischiando seriamente di morire dato che nessuno riusciva - con le tecnologie dell'epoca - a recuperarlo. Una storia che di lì a pochi anni si sarebbe ripetuta tal quale, ma con esiti tragici, a Vermicino, nel Lazio: la storia di Alfredino Rampi, nel 1981.

Una storia dietro ad ogni ex voto

«Dietro alla storia di uno di essi, un ex voto che rappresenta l'affondamento della corazzata Roma, nel 1943 – raccontava nei giorni del restauro l'architetto Barbara Oggionni – C'è un ricordo personale, di famiglia, che non ho mai raccontato. Mio nonno Fausto, dato per disperso per anni, dopo l'affondamento della "Roma", fu curato in Spagna. Quando tornò, negli anni ci raccontò la storia del proprio miracolo: aveva sempre avuto al collo la medaglietta con l'effigie della Madonna delle lacrime, e in quelle ore ci disse di averla tenuta tra le labbra, per proteggerla e per chiedere protezione. Io non so se mio nonno abbia mai fatto un ex voto, ma so che era devoto e grato alla Madonna».

Il recupero degli ex voto

Gli ex voto furono ritrovati nel 2009 in un garage, sporchi e potenzialmente compromessi. Fu Oggionni, insieme ad un team di trevigliesi che comprendeva anche Riccardo Riganti, e poi degli "Amici del Santuario", guidati da Franco Pellaschiar e Lorenzo Bergamini, insieme a tanti altri volontari, a decidere di cominciare a restaurarli.

«Ricordo ancora i regali di materiale che alcuni altri sostenitori ci hanno fatto. Sentivamo il dovere di recuperarli tutti, non solo quelli artisticamente migliori, ma anche i fogli e foglietti lacerati dal tempo e dalla mancata cura: ora, per ognuno di essi, c'è un numero di catalogo, una tipologia di attribuzione e una punzonatura speciale per riconoscerlo, grazie a un timbro appositamente creato. Alcuni sono vere e proprie storie illustrate, altri sono più essenziali, altri ancora attestano mezzi economici di un certo livello, altri sono più semplici; tutti però sono la testimonianza essenziale del miracolo, che quotidianamente, per ciascun fedele, avviene, e che richiede però occhi per essere riconosciuto».

Alcuni degli ex voto tributati nel corso degli ultimi due secoli alla Madonna delle lacrime di Treviglio.