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Costruita nella Bassa la bara in cui riposa lo stilista Giorgio Armani

E' una creazione di Paolo Imeri, imprenditore titolare di "Art Funeral Italy"

Costruita nella Bassa la bara in cui riposa lo stilista Giorgio Armani

È stata costruita da un’azienda di Caravaggio la bara in cui riposa lo stilista Giorgio Armani. La cassa lignea che ospita la salma dello stilista, e che in queste ore è esposta per la camera ardente a Milano, è infatti una creazione di Paolo Imeri, imprenditore caravaggino titolare di “Art Funeral Italy”, un marchio di eccellenza internazionale nel campo dell’ebanisteria funeraria. In passato aveva realizzato anche la bara di Silvio Berlusconi.

La bara di Giorgio Armani costruita da un’azienda di Caravaggio

Il modello scelto per le esequie dello stilista dai famigliari di Giorgio Armani, mancato giovedì a 91 anni, è un “Eleata“: il cofano funebre (questo il termine tecnico) è realizzato dall’azienda di Imeri in legno massello, cesellando tavole da oltre 5 centimetri di spessore.

C’è un motivo, del resto, se la Gera d’Adda è stata per decenni una delle capitali mondiali dell’intarsio e dell’ebanisteria artistica. Oggi quel mondo esiste ancora, sebbene abbia accusato il colpo della concorrenza internazionale (che ha invaso il mercato con prodotti spesso mediocri), e conserva conoscenze e segreti tramandati da decenni di attività artigianale. Paolo Imeri in questo contesto ha avuto una storia aziendale ancora più particolare: l’imprenditore, diplomato ai Salesiani di Treviglio, è rimasto affascinato dalla falegnameria e dall’ebanisteria bergamasca una ventina di anni fa, è si è buttato nel mercato producendo cofanetti e poi urne funerarie.

Oggi “Art Funeral Italy” si è caratterizzata sul mercato proprio per la altissima qualità artigianale, che si rivolge ad una clientela selezionata su volumi di produzione ovviamente ridotti. Tre anni fa la stessa azienda aveva costruito – ovviamente sempre “a mano” e con materie prime di eccellente qualità – la bara che ha accolto la salma dell’ex premier Silvio Berlusconi, realizzata da un’unica tavola di mogano dell’Honduras.  La produzione avviene a Castel Rozzone, nel laboratorio di via Ceradelli, nella zona artigianale del piccolo paese a nord di Treviglio. La sede dell’azienda è invece a Vidalengo, frazione di Caravaggio, in via Donizetti.

In passato aveva realizzato decine di altri cofani per personalità del jet set (ma non solo), e aveva introdotto importanti modifiche stilistiche al “classico” cofano funebre in legno. Una quindicina di anni fa, ad esempio, aveva brevettato un modello dotato di localizzatore Gps e di una sorta di allarme per prevenire eventuali trafugamenti come quello occorso a Mike Bongiorno.

Paolo Imeri al lavoro (dal sito di Art Funeral Italy)

Il legno africano cesellato a mano

Per Giorgio Armani, la famiglia dello stilista ha optato per una bara in legno di afrormosia (il nome scientifico della pianta è Pericopsis elata, da qui il nome del modello), un’essenza preziosa e rara che cresce nell’Africa occidentale tra Congo, Ghana, Nigeria e Camerun. Uno dei legni più pregiati al mondo, come del resto le creazioni del “Re Giorgio” nel mondo della moda.    Tutte le tavole che compongono il cofano funebre di Giorgio Armani sono  provenienti  dallo stesso tronco, e tutte numerate e riassemblate in modo da marcare la continuità della vena del legno.

La camera ardente e i funerali in forma privata

Come stabilito da tempo e come richiesto dallo stesso Giorgio Armani, i funerali dello stilista saranno celebrati domani – lunedì 8 settembre – nella piccola chiesa di San Martino a Rivalta di Gazzola, in Val Trebbia, sull’appennino piacentino. Sarà poi sepolto nella cappella di famiglia, sempre a Rivalta, accanto alla mamma Maria, al padre Ugo e al fratello Sergio. Ai funerali, che saranno celebrati in  forma privata, parteciperanno pochissime persone. Sono invece migliaia i visitatori che in queste ore stanno tributando l’ultimo saluto al re della moda milanese alla camera ardente, allestita sabato all’Armani Teatro di Milano. Il teatro di via Bergognone è lo stesso luogo dove lo stilista presentava le sue collezioni, ed è stato trasformato per l’occasione in uno spazio sospeso, intimo e solenne.

Fin dal mattino di ieri centinaia di persone si sono messe in fila per entrare. Due le corsie di accesso: una riservata ai dipendenti della maison, l’altra aperta al pubblico. Il feretro è arrivato alle 8, accolto da un applauso commosso. Su un maxi schermo, il volto sorridente di Armani e il suo ultimo messaggio: “Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia”. La camera ardente sarà aperta anche oggi, domenica 7 settembre 2025.

Nella foto in evidenza, il cofano funebre realizzato dall’azienda di Caravaggio durante la camera ardente.