"Come volevasi dimostrare: l'autostrada Treviglio-Bergamo non serve"
La nuova arteria dimostra come l'autostrada non serve più, sostengono le tre associazioni. E pertanto, si possono tranquillamente risparmiare i 140 milioni di euro che la Regione ha stanziato per co-finanziare l'opera
Sono passati pochi giorni dall'inaugurazione ufficiale della nuova tangenziale di Verdello, lo scorso martedì. Ma gli effetti più che positivi sul traffico lungo l'asse nord-sud della provincia di Bergamo occidentale si stanno facendo vedere, nonostante qualche criticità ci sia ancora. E se le cose, nonostante l'attesa ultradecennale, sono tanto migliorate, secondo Legambiente Provincia di Bergamo, Comitato Cambiamola! e Comitato NoAutostrada Treviglio Bergamo, è ora il momento di fare un passo ulteriore, perché la nuova arteria dimostra come l'autostrada non serve più, sostengono le tre associazioni. E pertanto, si possono tranquillamente risparmiare i 130 milioni di euro che la Regione ha stanziato per co-finanziare l'opera, evitando peraltro di devastare ulteriormente la pianura dal punto di vista ambientale.
"Ottobre 2017: con nostra soddisfazione Regione Lombardia metteva a disposizione parte delle risorse necessarie a risolvere il nodo di Verdello - scrivono i tre gruppi in una nota congiunta - Finalmente grazie al lavoro dell’allora presidente della Provincia Matteo Rossi, del delegato alle infrastrutture Pasquale Gandolfi, del lavoro di supporto fatto dall’assessore regionale Alessandro Sorte si avviava il percorso necessario a risolvere parte delle problematiche di mobilità della nostra provincia".
Per la serie: "Noi l'avevamo detto..."
"Lo dicevamo da anni ne abbiamo avuto la conferma in questi giorni: le soluzioni viabilistiche non avvengono attraverso le autostrade ma eliminando i colli di bottiglia lungo i percorsi. Un approccio meno costoso, più sostenibile e più efficiente dell’IPB Autostrada Treviglio-Dalmine è un buon modo di cominciare l’anno nuovo - proseguono i tre enti - Aprire oggi i quotidiani locali leggere gli articoli che raccontano come è cambiata la viabilità locale pur di fronte ad un’infrastruttura incompleta che risolve solo uno dei nodi. L’unico rimpianto da parte nostra è che ci sia voluto così tanto tempo e che coloro che hanno fatto molto per contrastare quest’opera oggi se ne prendano i meriti. Ora auspichiamo che il futuro del nostro territorio apprenda questa lezione: le risorse vanno spese bene, salvaguardando il territorio e sviluppando progetti di qualità".