Sanità

Ats Bergamo: "Cad diffusa può essere soluzione a lungo termine". Ma apre alla riapertura degli ambulatori per le aree più colpite.

In arrivo 15 nuovi medici, la partita ora passa ai sindaci. Intanto, le prenotazioni per visite e ricette presso il dottore più vicino si prendono anche in farmacia.

Ats Bergamo: "Cad diffusa può essere soluzione a lungo termine". Ma apre alla riapertura degli ambulatori per le aree più colpite.
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La Continuità assistenziale diurna "diffusa", ossia affidata ai medici "logisticamente più vicini" ai pazienti rimasti senza dottore, potrebbe diventare "  una soluzione con prospettiva a lungo termine". Ne è convinto il direttore generale di  Ats Bergamo Massimo Giupponi, che ieri ha incontrato il direttore generale del Welfare di Regione. Contemporaneamente, però, ha anche aperto alla riapertura degli ambulatori, per le aree più colpite dalla mancanza di medici.

Incontro tra Ats Bergamo e Regione sulla Cad diffusa

Ieri mattina, il Direttore Generale Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, e la Direzione di ATS hanno incontrato il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci di Bergamo, i Presidenti delle Assemblee dei Sindaci dei Distretti e Presidenti delle Assemblee dei Sindaci degli Ambiti distrettuali, per condividere le proposte di ATS sul tema della carenza di Medici di Medicina Generale (MMG).  Lo fa sapere la stessa Ats in una nota, pochi giorni dopo l'approvazione all'unanimità, in Consiglio regionale, di una mozione di minoranza per la riapertura delle Cad soppresse dalla stessa Ats bergamasca pochi giorni prima.

Le scelte dei nuovi medici e la partita territoriale

L'incontro di ieri arriva a pochi giorni dal bando di concorso che ha visto la partecipazione di 15 dottori per la provincia di Bergamo. Se questi accetteranno di entrare in servizio "in modo omogeneo" sui territori più colpiti dalla mancanza di medici, gran parte del problema della mancanza di assistenza sanitaria di base sarebbe temporaneamente risolto. O, perlomeno, rimandato al prossimo pensionamento di uno o più medici di base tra quelli rimasti in servizio.  Ma se ciò non dovesse succedere - ipotesi più che probabile -  Ats ha ammesso che si potrà tornare anche alla Continuità assistenziale in ambulatorio. Ora la palla passa quindi ai sindaci, che dovranno - sostanzialmente - mettersi d'accordo e convincere i nuovi medici in forze al Servizio sanitario lombardo a scegliere i propri territori.

In 21mila ancora senza medico

"Pavesi, nel ricordare che ogni cittadino ha egual diritto all’accesso alle cure, ha visto con favore la risposta concreta di ATS Bergamo alla carenza di Medici di Assistenza Primaria (MAP), con l’avvio della CAD diffusa. Regione Lombardia ha aderito all’eventuale rinnovo dei contratti USCA, la DG Welfare auspica che i professionisti possano partecipare ai prossimi bandi e aprire un loro ambulatorio - spiega la nota dell'Agenzia per la tutela della salute -  A seguito dell’ultimo bando per ambiti carenti di assistenza primaria, scaduto il 15 luglio, Ats Bergamo ha ricevuto 15 domande: se i medici avviassero l’attività in maniera omogenea sul territorio, andrebbero a coprire il fabbisogno dei pazienti rimasti senza MAP, circa 21.000. Tuttavia la scelta è del professionista, il prossimo 28 luglio ATS incontrerà i medici, che indicheranno in quale ambito intendono avviare l’attività e il massimale di pazienti da prendere in carico. ATS segnalerà le zone che presentano maggiore necessità".

Giupponi e l'appello ai sindaci: "Comunicateci quali agevolazioni metterete in campo per i nuovi medici"

A tale proposito, il Direttore Generale di ATS Bergamo Giupponi ha invitato alla collaborazione i sindaci e le loro rappresentanze, chiedendo di comunicare le eventuali agevolazioni delle Amministrazioni per l’insediamento del Map entro il 27 luglio, per poterle comunicare il giorno seguente ai medici verso le aree più bisognose.

Giupponi difende la Cad diffusa: "Strumento adeguato, può diventare strumento a lungo termine"

Spiega Giupponi:

“L’organizzazione della CAD diffusa si sta rivelando uno strumento adeguato a fornire un supporto ai cittadini privi del proprio medico di famiglia, e può diventare una soluzione con prospettiva a lungo termine, se tutti gli attori coinvolti collaboreranno attivamente. La sinergia con gli Enti locali e le loro rappresentanze può consentirci di ottimizzare l’operatività della nostra mission di governance del sistema sociosanitario territoriale. Con i sindaci vogliamo anche condividere in quali territori sia opportuno riattivare le CAD ordinarie. Il percorso avviato va in questa direzione”.

I risultati della Cad diffusa: "Funziona e sopperisce al 92%". Ma come?

"In tema di CAD diffusa - continua la nota di Ats Bergamo - I risultati raggiunti ad oggi ci dicono che l’attività consente di sopperire al 92 percento della domanda di assistenza da pazienti rimasti senza medico, grazie alla disponibilità di 82 medici. Proseguono parallelamente il reclutamento e la sensibilizzazione verso gli altri medici del territorio, al fine di aumentare il numero di professionisti aderenti al progetto, con l’obiettivo di aumentare la capillarità dell’offerta. Questo consentirà di individuare soluzioni più vicine ai bisogni dei cittadini che non hanno un Medico di base".

Le criticità più evidenti del sistema della Cad diffusa erano tuttavia state individuate dagli stessi sindaci, nei giorni scorsi: il servizio non è locale, e richiede  spesso lo spostamento del paziente - molti sono anziani, o malati cronici - per diversi chilometri, fino a raggiungere il medico disponibile più vicino. E se anche 92 pazienti su 100, alla fine, sono riusciti ad ottenere la loro ricetta o la visita richiesta, in molti casi hanno dovuto spostarsi dal proprio Comune di residenza, rischiando di incontrare un medico sempre diverso e perdendo, di fatto, il rapporto medico-paziente che è un punto estremamente qualificante dell'assistenza offerta dai Medici di base.

 Ipotesi riaperture per la Cad ordinaria

Nel frattempo, in attesa del reclutamento dei 15 nuovi medici e di capire dove andranno ad operare, Ats ha fissato una dead-line per le valutazioni del caso, e ha aperto comunque alla riattivazione della Cad ordinaria in aree particolarmente carenti.

"Considerata la disomogeneità orografica del territorio bergamasco, a seguito delle scelte effettuate dai 15 medici che hanno aderito al bando per ambiti carenti, dopo il 28 luglio in zone particolarmente disagiate potrà essere valutata la riapertura delle CAD ordinarie, con l’utilizzo di indicatori e dati messi a disposizione dal Servizio Epidemiologico Aziendale (SEA) di ATS Bergamo, in accordo con le Amministrazioni comunali. Nei prossimi giorni, ATS e i sindaci individueranno congiuntamente i territori su cui attivare la CAD ordinaria". 

Così al termine dell'incontro il Direttore generale Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi:

"Ho voluto partecipare personalmente all’incontro che ATS Bergamo ha tenuto con le rappresentanze dei sindaci sul tema della carenza dei MMG in alcune aree della provincia. Ho apprezzato lo spirito di collaborazione e responsabilità assunto da tutte le Amministrazioni Comunali nel lavoro impostato già da tempo con ATS Bergamo. L’ultimo bando concluso ci dà l’opportunità di inserire 15 nuovi Medici di Medicina Generale sul territorio. Al momento non siamo però in grado di garantire che questo inserimento possa arrivare ad una copertura omogenea di tutte le aree carenti, soprattutto quelle più periferiche. A riguardo, giudichiamo l’organizzazione della CAD diffusa, ossia il rafforzamento delle aree critiche con la presenza di medici di famiglia volontari e di medici USCA, con il supporto della rete delle farmacie, un modello da rafforzare che ci consente di sopperire a queste fasi di criticità, che ci auguriamo abbiano carattere di temporaneità. Confermo la costante attenzione della Vicepresidente Moratti e di DG Welfare a valutare anche ulteriori interventi che favoriscano soluzioni efficaci per i nostri territori".

Ha commentato invece  Marcella Messina, Presidente del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci di Bergamo:

“Come amministratori rileviamo quotidianamente la preoccupazione e il disagio che la situazione genera nei cittadini e in particolar modo in quelli più fragili, soprattutto perché che in alcune zone la carenza del Medico di Famiglia è una vera e propria assenza.   Apprezziamo lo sforzo e il metodo di lavoro di ATS Bergamo, che ha sin da subito condiviso il percorso presentato oggi con i Sindaci, in un’ottica di corresponsabilizzazione”.

“Rimarchiamo l’importanza dell’incontro odierno, ringraziando Regione Lombardia per la qualificata presenza e per l’interesse dichiarato nei confronti del territorio bergamasco. Ribadiamo la disponibilità del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci a continuare la collaborazione con ATS attraverso il coinvolgimento degli amministratori locali, con particolare attenzione ai territori che ad oggi risultano maggiormente colpiti dalla carenza dei Medici” ha invece commentato Gabriele Cortesi, Presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto Bergamo Est.

Ora prenotazioni anche in farmacia: 207 quelle disponibili

Grazie al supporto di Federfarma, da agosto presso le farmacie sul territorio sarà possibile prenotare un appuntamento per visite, emissione di ricette e certificati da parte di un medico di base. Il farmacista, che presta tale servizio a titolo gratuito, attraverso l’utilizzo di un software dedicato già in uso per la Continuità Assistenziale Stagionale (CAS), individuerà lo slot orario presso il medico più prossimo aderente all’iniziativa, il quale visualizzerà l’appuntamento nella sua agenda.

"Al 22 luglio 2022, le farmacie bergamasche aderenti all’iniziativa sono 207, corrispondenti al 63 percento del totale, dato in continuo aumento grazie all’attività di reclutamento da parte del Servizio Farmaceutico Territoriale (SFT) di ATS Bergamo".

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