“Ancora consumo di suolo nella Bassa”, la denuncia di Fridays for Future
La realizzazione del mega polo intermodale a Cortenuova continua a far discutere, gli ambientalisti chiedono un confronto con il territorio prima di decidere.
La realizzazione del mega polo intermodale a Cortenuova continua a far discutere, gli ambientalisti chiedono un confronto con il territorio prima di decidere.
Lo squarcio nel centrosinistra
Settimana scorsa il sindaco di Romano Sebastian Nicoli attraverso una lettera aperta indirizzata al presidente della Provincia e compagno nel Partito Democratico, Pasquale Gandolfi ha aperto uno squarcio nel centrosinistra sulla gestione dell'invasione delle logistiche nella Bassa, e sul ruolo della Provincia. A dar manforte il movimento ambientalista "Fridays for Future Bergamo", da tempo impegnata a contrastare il consumo di suolo legato allo sviluppo logistico nella Bassa. Come nel 2021 quando gli attivisti manifestano davanti al municipio di calcio contro la realizzazione del terzo polo in paese.
“Basta consumo di suolo”
“In seguito alla redazione del “piano d’area sulle logistiche” Gandolfi, Presidente della Provincia di Bergamo, ha annunciato di aver contattato il Ministero per la realizzazione di un polo intermodale nella periferia di Cortenuova. Si tratta di un’area destinata allo scambio di merci tra rete ferroviaria e stradale, la cui funzionalità è però dubbia. - scrive Fridays For Future - Come il sindaco di Romano di Lombardia, Sebastian Nicoli, ha fatto notare in una lettera aperta diretta proprio al Presidente della Provincia, il progetto porterebbe a ulteriori strutture di logistica, l’ennesimo caso di consumo di suolo sul nostro territorio. Oltre a ciò, il piano sembra essere stato studiato senza un reale confronto con le persone che vivono nelle zone interessate e non sembra quindi calibrato sulle loro esigenze”.
Mancanza di infrastrutture
“Per raggiungere questo polo un numero considerevole di treni dovrebbe passare attraverso una serie di città, aggiungendosi al traffico su ferro che già crea molte difficoltà a chi utilizza abitualmente la linea ferroviaria - concludono gli ambientalisti - Servirebbe quanto meno un miglioramento della tratta Milano-Venezia, che però non sembra essere in programma. Anche per quanto riguarda le strade sembrano esserci dei problemi: solo il 40% della merce infatti si sposterà interamente sui treni, mentre la restante verrà trasportata su camion. Gran parte delle attività che necessiteranno questo tipo di merci si trovano però distanti da questo polo e non esistono strade che possano collegare questo polo ad esse. Si tratta quindi dell’ennesimo progetto fine a se stesso, studiato senza una reale conoscenza dei territori, dall’utilità piuttosto dubbia ma che sicuramente causerà problemi a tutti coloro che abitano nelle zone interessate”.