"Aiutateci a combattere vandalismi e furti con il sistema del 'Controllo del vicinato'"
Dopo gli ultimi episodi di vandalismo, la comandante della Polizia locale indica come collaborare con le Forze dell'ordine per stroncare il fenomeno
Vandalismi: per fermare le gang che danneggiano il patrimonio comunale e disturbano la quiete pubblica, ma anche per sventare furti nelle abitazioni non c’è solo la possibilità di sporgere denuncia. Si può collaborare attivamente con le Forze dell’ordine rimanendo nell’anonimato. Come? Aderendo ai gruppi di «Controllo del vicinato». Funzionano, parola della comandante della Polizia locale Cristiana Vassalli.
Vandalismi e furti: fondamentali le segnalazioni tempestive
"Come ha già precisato il sindaco Claudio Bolandrini la scorsa settimana, in seguito alle lagnanze relative agli episodi di vandalismo in piazza santi Fermo e Rustico, al centro sportivo e nella zona commerciale di via Cà Treviglio, le immagini delle telecamere possono essere visionate dalle Forze dell’ordine solo a seguito di una denuncia - ha spiegato - E non è plausibile pensare che ci sia un agente davanti al monitor 24 ore su 24. Ma quello che davvero rappresenta un fondamentale aiuto per le Forze dell’ordine è la segnalazione tempestiva di qualsiasi fenomeno criminoso: non possiamo essere ovunque ed è inutile avvisarci a fatto compiuto, basta una telefonata al nostro Comando oppure al 112, così che agenti o carabinieri possano accertare direttamente quanto sta accadendo, senza bisogno di richiamare l’identità del cittadino che lo ha segnalato. Il “Controllo del vicinato” rappresenta invece un sistema di sicurezza partecipata".
"Controllo del vicinato": ecco cos'è
"Abbiamo avuto modo di parlarne quando è nato il gruppo di Vidalengo tempo fa, seguito da quello del quartiere dell’ex consorzio, mentre un terzo gruppo sta per partire a Masano e un quarto in via Cà Treviglio, tra i commercianti - ha ricordato la comandante - Non si chiede ai cittadini di fare il nostro lavoro, mai mettersi in pericolo e men che meno pensare alle ronde: basta aderire al gruppo, scambiarsi i numeri di telefono e nominare un coordinatore che faccia da tramite con le Forze dell’ordine: sarà lui a raccogliere le segnalazioni e trasferire le informazioni alle Forze dell’ordine. Un atteggiamento che non va confuso con il voyeurismo, non si tratta di giudicare lo stile di vita altrui ma di conoscerne le abitudini e di aiutarsi reciprocamente: per esempio annotando il numero di una targa di un’auto magari ferma con il motore acceso o che circola a bassa velocità, oppure se si sentono dei rumori e il vicino a quell’ora è al lavoro chiamarlo e accertarsi che non c’è, in caso contrario telefonare al 112. Invito a creare questi gruppi in tutti i quartieri della città e chi volesse farsi promotore può contattare il Comando che, attraverso degli incontri, spiegherà come muoversi".
Parola d'ordine coesione sociale
La coesione sociale, che favorisce una maggiore sicurezza, nasce dalla conoscenza reciproca, dal sentirsi parte di una comunità, abbattendo l’indifferenza.
"Dobbiamo tornare a conoscerci, a instaurare relazioni con i vicini e con i loro figli - ha concluso - solo con una conoscenza diretta e il rispetto reciproco può ripartire anche una funzione educativa che si è persa: una volta in cascina, in corte, sui loggiati era normale che se un ragazzino si metteva in pericolo o combinava un guaio chiunque interveniva e il genitore lo ringraziava per questo. Proteggersi gli uni on gli altri è la prima forma di sicurezza e spegne sul nascere comportamenti devianti".
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