Vidalengo

Via al "Controllo del vicinato"

Un gruppo di cittadini ha aderito all'iniziativa proposta dalla Polizia locale

Via al "Controllo del vicinato"
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Da tempo si reclama più sicurezza e Vidalengo fa un passo concreto per proteggersi dai malviventi e dai vandali, aderendo all’iniziativa «Controllo del vicinato».

"Controllo del vicinato": Vidalengo pensa alla sua sicurezza

A Caravaggio il tema della sicurezza «scotta», è stato persino oggetto di una manifestazione di protesta da parte dei Fratelli d’Italia sull’onda delle lamentele della cittadinanza espresse soprattutto via social per i numerosi furti e vandalismi. Eppure, quando si tratta di dar seguito alle lagnanze - dallo scendere in piazza ad agire supportando le Forze dell’ordine - nulla o quasi. Ma da martedì 23 gennaio nella frazione di Vidalengo qualcosa si sta muovendo. Un gruppo di cittadini ha raccolto l’invito della comandante della Polizia locale Cristiana Vassalli ad aderire a una forma di controllo sociale, che non è altro che un ritorno al passato: prima che le comunità cominciassero a disgregarsi, a ospitare quartieri dormitorio, a vivere meno il paese. Si tratta di tornare a conoscersi, a dare un’occhiata all’abitazione dell’altro quando non c’è, a notare la presenza di estranei, a segnalare situazioni anomale. Il che non deve trasformarsi né nel voyeurismo né nell’eroismo in caso di reale pericolo, ma semplicemente deve abbattere il muro dell’indifferenza che porta tutti a farsi i fatti propri, per la gioia dei malviventi che agiscono indisturbati.

Attenzione all'altro e spirito di osservazione

"Il controllo si effettua annotando il numero di una targa di un’auto magari ferma con il motore acceso o che circola a bassa velocità - ha spiegato Vassalli durante l’incontro in oratorio - o che è spento con qualcuno a bordo di fronte a un’abitazione, chiedendo gentilmente a qualcuno che gira guardandosi un po’ troppo intorno “Posso aiutarla?” o “Cerca qualcuno?” Magari ha effettivamente bisogno d’aiuto, in caso contrario saprà di essere stato notato. Parliamo un po’ di più con i vicini, come si faceva una volta, il principio stesso di aggregazione urbana nasce anche dalla necessità di un “gruppo” di proteggersi. Quando ci si sente parte di una comunità si vive meglio. Atti di vandalismo alle auto, graffiti, spaccio di stupefacenti, scippi e altri tipi di piccoli crimini possono diminuire sensibilmente nelle nostre strade, nel nostro vicinato, solo con una maggiore attenzione da parte di tutti. Guardiamo fuori tutte le volte che è possibile quando suona l’allarme di un’auto o di un’abitazione, quando si sentono voci sotto casa, quando i cani nostri o del vicino abbaiano, quando usciamo per le nostre attività quotidiane... guardiamo bene in strada, ascoltiamo cosa succede nel nostro quartiere".

Così arriverebbero eventualmente indizi alle Forze dell’ordine in caso di atti criminosi.

Come funziona

Ma come organizzarsi per la comunicazione?

"Il gruppo deve eleggere un coordinatore - ha spiegato ancora la comandante - il quale deve ricevere informazioni sulle azioni criminali più recenti nella zona o in zone limitrofe e trasferirle ai vicini. Quindi mettere insieme piccoli indizi che lui comunicherà alle Forze dell’ordine, se necessario".

Un passaparola attraverso una chiamata o un messaggio, insomma, scambiandosi i numeri di telefono. Si tratta poi di far sapere a chiunque passi nella zona «controllata» tramite l’apposizione di cartelli, che la sua presenza potrebbe non passare inosservata.

Qualche suggerimento per proteggersi

In conclusione la comandante ha dato qualche suggerimento per proteggere meglio le proprie abitazioni.

"Oltre a installare sistemi di allarme, piantate piante ungolate vicino alle recinzioni, per esempio le rose - ha consigliato - mettete del pietrisco sui vialetti o sotto casa in modo da far produrre rumore. Illuminate gli angoli bui dei giardini in modo che proiettino ombre sulla casa, aggiungete una chiusura al cancello o al portoncino senza mai lasciare le chiavi dietro. State attenti a non lasciare oggetti incustoditi fuori casa e a chiudere bene porte, finestre e finestrini dell’auto. per non incoraggiare ladri occasionali".

Quindi ha fornito a tutti il numero del Comando di Polizia locale e fissato l’appuntamento per il prossimo incontro.

La comandante: "Combatimo l'indifferenza"

"Il Controllo di vicinato nasce nei Paesi anglosassoni - ha commentato a margine - è un’iniziativa che deve partire dal “basso”, dalla comunità locale, ed è una forma vincente di collaborazione tra Pubblico e Privato, un investimento dal punto di vista culturale. Si chiede agli abitanti di un quartiere di fare comunità e coesione sociale: devono essere stimolata la conoscenza diretta tra le persone, il mutuo soccorso e la solidarietà, un modo diverso di vivere e sentire il territorio. Il risultato è un maggiore senso civico e senso della legalità. Il mio ruolo è quello di insegnare alle persone a osservare particolari utili a prevenire crimini o alle indagini, a collaborare con le forze di polizia presenti. Insomma si combatte l’indifferenza per prevenire episodi di criminalità, sentirsi parte e partecipi di una comunità che si aiuta e si protegge. Penso che solo questo basti per buttarsi in un progetto a costo zero che può restituire tanto in termini di valori".

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