Un passo di lato per permettere al suo progetto di crescere ancora di più. E’ quello che ha fatto Emilia Ruggeri, colei che dodici anni fa ha dato vita alla pizzeria solidale “Kalica” di Treviglio. Con un ambizioso progetto: realizzare una Casa Famiglia per disabili in carrozzina.
Pizzeria Solidale Kalica
Da un paio di mesi la gestione dell’attività di via Beato Angelico è passata nelle mani di un nuovo Cda, di cui Ruggeri fa ancora parte, che ha dato un nuovo impulso più “professionale”, grazie anche alla riqualificazione del locale. Emilia Ruggeri, che era una presenza fissa in pizzeria assieme ad altri volontari, ha deciso di seguirne gli sviluppi da dietro le quinte.
“Ho creato l’associazione “Kalica bocciolo d’amore” nel 2013, con l’intenzione di raccogliere fondi per creare una struttura per disabili – ha raccontato Ruggeri – Ci siamo però resi conto che serviva qualcosa che ci desse un guadagno per raggiungere l’obbiettivo. E così abbiamo creato la cooperativa “Per Kalica”, con la quale abbiamo dato vita alla pizzeria. E questo grazie alla donazione dei miei genitori, che oggi purtroppo non ci sono più, i quali sono stati i primi a credere nel mio progetto. Pian piano siamo riusciti a farci conoscere e hanno cominciato ad arrivare anche gli aiuti: il 5 x mille, le donazioni, i tanti gruppi e famiglie che venivano a mangiare la pizza per contribuire al nostro progetto. Grazie anche al supporto di mio figlio Enrico, del suo amico Roby e della signora Daria, siamo riusciti a mettere insieme circa 120 mila euro”.
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I momenti bui
Introiti, che hanno permesso di pagare una parte per l’acquisto, in frazione Geromina, di un immobile. Per la restante somma, circa 210 mila euro, è stato invece stipulato un mutuo con la Bcc di Treviglio con condizioni molto vantaggiose grazie all’interessamento del presidente Giovanni Grazioli. Ma ci sono stati anche momenti bui, che hanno rischiato di far svanire il sogno. L’associazione era infatti riuscita a ottenere il superbonus del 110% per la riqualificazione dello stabile. La ditta a cui erano stati affidati i lavori ha però lasciato il cantiere a metà, lasciando quindi Kalica nei guai.
“Per poter riprendere i lavori bisogna – ha spiegato Ruggeri – bisognava invalidare il contratto con la ditta, altrimenti c’era il rischio che l’agenzia delle entrate potesse pretendere da noi i soldi che avevano già dato a loro. C’è voluto un anno e mezzo di duro lavoro del nostro avvocato Renato Gatti, che ci ha aiutato gratuitamente, per risolvere la situazione”.
Il passaggio di consegne
Finalmente la strada era in discesa, ma per Emilia Ruggeri si sono presentati dei gravi problemi famigliari e qualche acciacco, che l’hanno spinta a fare un passo indietro, assieme alla sua vice, la cognata Ferdinanda Lorenzi (entrambe sono però rimaste alla guida dell’omonima associazione). La gestione della Cooperativa è quindi passata al nuovo presidente Salvatore Manca e al suo vice Massimo Saginario.
«Sono due persone in gamba – ha sottolineato la ‘creatrice’ di Kalica – Mi hanno promesso di portare avanti il mio progetto e sono convinta che sia in buone mani. Con l’associazione continueremo a raccogliere i soldi per finire la Casa Famiglia».
Tanti ringraziamenti
Emilia Ruggeri vuole però ringraziare tutti coloro che in questi anni le hanno dato supporto. A partire dai suo genitori sino al marito Gianni e alla cognata Ferdinanda, al figlio Enrico che con l’amico Roby e Daria hanno raccolto i soldi che sono serviti per versare l’acconto per acquistare la casa.
“Grazie a tutti i volontari che in questi anni hanno lavorato gratis per noi – ha proseguito Ruggeri – Alcuni di loro, Andrea, Fabrizio, Egle ed Evelina, sono partiti con noi 10 anni fa e sono ancora qui. Un grazie particolare va a chi ci ha aiutato a fare il trasloco dalla vecchia sede di via Milano, mettendo a disposizione due camion e due operai per un giorno intero e tutto questo gratis. Grazie al ragionier Armando Ambivero, e a tutti i gruppi che sono venuti a sostenerci mangiando la pizza da noi: i Clorolesi, il Treviglio Rugby, il gruppo Avis di Treviglio e di Castel Rozzone, gli Amici della porchetta di Caravaggio, Diego Bertola e il Roking park di Arcene, lo studio dentistico ‘Livio Sacchi’ di Treviglio, lo studio ‘Emme Srl’ di Treviglio, il signor Sergio Chiodi di Arcene. Un grande grazie anche al signor Roberto Valentin e tutto il gruppo dei Lions di Treviglio, perché ogni anno a giugno organizzano all’aeroporto di Valbrembo una giornata per i nostri ragazzi, li portano in volo sugli aerei e poi ci offrono un lauto pranzo. Hanno anche organizzato una maratona, donandoci il ricavato. Grazie anche al presidente della Nazionale di calcio dei comici, al presidente dell’Acos, al presidente della Brignanese, e alla Tecnocasa che hanno organizzato un quadrangolare di calcio per Kalica e ci hanno donato il ricavato. Un grande grazie a chi ha suonato e cantato gratis per Kalica: ‘Salvo Live music’, Francesca Soliveri, Alessio Accardi e Franz Englaro, ‘Max e i Palma’, i ‘Bikersol’. Grazie alla Compagnia teatrale ‘I Covesi’, a Fragolina e i suoi pagliacci. Grazie al sindaco di Treviglio Juri Imeri e alla sua vice Pinuccia Prandina e a quelli di Arcene Roberto Ravanelli e Vladimiro Poletti. Ma il mio più grande grazie va a tutta la popolazione di Treviglio e ai paesi limitrofi, perché nel 2020, quando c’era il Covid noi non siamo crollati grazie a loro. Ci hanno sostenuto in modo incredibile”.
Per per chi vuole sostenere Kalica può devolverle il 5 per mille (Codice fiscale 93046580168) oppure fare donazioni sul conto Iban IT 69 S 088 9952 5400 0000 0202 369.