Una Stella Polare per guidare i giovani verso il loro futuro impedendogli di “perdere la rotta”. E’ il progetto pilota della Provincia di Bergamo presentato ieri pomeriggio, 26 novembre 2025, nello Spazio Viterbi in via Tasso.
Stella Polare, progetto pilota
Il punto di partenza è stato offerto dalla “Mappatura dei fabbisogni orientativi dei giovani studenti” realizzata da Fondazione Adapt e presentata ieri contestualmente al progetto provinciale “Stella Polare – Come ritrovare la strada”, votato al riorientamento e alla consulenza. Rivolto ai giovani a rischio di dispersione scolastica, nella fascia di età tra i 14 e i 18 anni è pensato in particolare per i ragazzi in obbligo scolastico e realizzato su iniziativa della Provincia di Bergamo col supporto organizzativo di CE.SVI.P.
Entrambe le iniziative sono realizzate all’interno del progetto “Orientarsi per crescere: innovazione e inclusività per coltivare i talenti del futuro” che viene avviato grazie a un finanziamento dal bando nazionale “GAME UPI 2.0” e per il quale la Provincia ha già stanziato ulteriori risorse per la prosecuzione. Il progetto pilota “Stella Polare – Come ritrovare la strada” nasce dall’esigenza di offrire un servizio personalizzato di riorientamento e consulenza, destinato a giovani che presentano situazioni di fragilità scolastica o motivazionale o che si trovano temporaneamente fuori dai percorsi scolastici.
Contro la dispersione scolastica
L’obiettivo è quello di accompagnare ogni ragazzo e ragazza nella riscoperta delle proprie potenzialità e nella definizione di un nuovo progetto di studio, attraverso interventi individualizzati e di breve durata, ma ad alta intensità relazionale. Il servizio, promosso e gestito dalla Provincia di Bergamo, sarà attivo su tutto il territorio provinciale e verrà diffuso per il tramite dei Comuni, degli Ambiti Territoriali sociali e delle scuole, che avranno ruolo attivo nel raggiungere direttamente i soggetti potenzialmente interessati e le loro famiglie.
Particolare attenzione sarà dedicata ai territori privi o carenti di servizi specifici, al fine di assicurare una copertura più uniforme e un’effettiva equità di accesso in tutta la provincia. Il servizio sarà gestito da consulenti esperti di orientamento, professionisti qualificati con competenze pedagogiche, psicologiche e di counseling educativo, formati per operare con adolescenti e giovani in situazioni di disagio o discontinuità formativa.
Come funziona
Dopo un primo contatto (telefonico o online) con il ragazzo e la famiglia, per la verifica della coerenza con gli obiettivi del progetto e la pianificazione dell’attività verranno predisposti tre incontri da 90 minuti ciascuno, dedicati all’attività di riorientamento e consulenza. Al termine verrà stesa una relazione finale sull’attività svolta. L’intervento ha una durata complessiva massima di 6,5 ore per utente, con la possibilità di proseguire il percorso nei casi di particolare complessità.
Accanto ai giovani in un momento delicato
“Fondamentale sarà la collaborazione tra Provincia, Comuni ed Ambiti territoriali sociali, finalizzata a promuovere un intervento innovativo e coordinato a favore dei ragazzi e delle ragazze che si trovano in situazioni di difficoltà nel percorso scolastico – spiega Umberto Valois, vicepresidente e consigliere provinciale con delega alla Pianificazione scolastica – L’iniziativa intende affiancarsi alle virtuose progettualità già messe in campo con il medesimo obiettivo dalle Istituzioni scolastiche e dalle Istituzioni formative del territorio provinciale, nonché dalle iniziative locali promosse dagli Informagiovani, laddove presenti. Finalità specifica è quella di rafforzare il presidio in quei territori meno provvisti di servizi strutturati ed integrarsi con gli esistenti, potenziando quindi la copertura territoriale”.
L’indagine di Fondazione Adapt, realizzata sia con interviste e focus group che attraverso un questionario diffuso tra i ragazzi in uscita dalla scuola secondaria di primo grado e tra i ragazzi in uscita dalla scuola secondaria di secondo grado, racconta quanto il momento della scelta del percorso futuro sia un momento di grande preoccupazione emotiva, e quanto poco siano conosciuti e utilizzati i servizi di supporto e orientamento esistenti, dagli InformaGiovani ai Centri per l’impiego.
“E’ necessario uno sforzo perché i servizi di orientamento alla formazione e al lavoro si avvicinino sempre di più agli utenti, offrendo percorsi sempre più personalizzati – commenta Giorgia Gandossi, consigliera con delega alla Formazione e al Lavoro – Con questo percorso ci auguriamo di fare qualche passo in questa direzione, nella consapevolezza che l’obiettivo è molto ambizioso e richiederà uno sforzo da parte di tutti gli attori in gioco, perché nessun ragazzo rinunci ai propri sogni e alle proprie potenzialità e abbia l’opportunità di costruirsi il futuro”.