Un altro raid, questa volta a Ghisalba. I “no vax” sono tornati in azione nella notte prendendo di mira il cimitero cittadino.
Scritte “no vax” al cimitero
Non si fermano i blitz notturni dei gruppi “no vax” che da tempo imperversano in provincia di Bergamo. A pochi giorni di distanza dal raid che ha vandalizzato diverse strutture a Seriate, i “no vax” del gruppo “ViVi” sono tornati in azione prendendo di mira il muro di cinta del cimitero di Ghisalba. Una brutta sorpresa per i residenti che sui social hanno condannato il gesto definendolo “osceno e irrispettoso”.
Contro la tecnologia e l’Agenda 2030
Dai più classici attacchi contro i vaccini alle accuse contro l’Oms, i “no vax” puntano il dito anche contro la tecnologia, il 5G e gli obiettivi dell’Agenda 2030 per combattere il cambiamento climatico: tutto insieme in un unico “calderone” di accuse ai governi. “Non un vandalismo ma la lotta per la libertà” hanno scritto sul muro con la vernice rossa ormai divenuta simbolo degli attacchi del gruppo “ViVi”.
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Il raid a Seriate
Solo dieci giorni fa, nella notte tra i 1° e il 2 novembre i “no vax” avevano colpito a Seriate. Le scritte – realizzate sempre con la vernice rossa – hanno imbrattato l’entrata dell’ospedale Bolognini, della Casa della Comunità e della sede della Cgil. Alcune scritte erano comparse addirittura sul muro di cinta della scuola dell’infanzia “Bolognini” di via Cesare Battisti.
I precedenti
Ma i casi, in bergamasca, sono ormai molti. Uno di questi aveva colpito anche la nostra redazione a Treviglio insieme a quelle di Chiari, Carate, Vimercate e Clusone. I vandali avevano imbrattato i muri per tutta la lunghezza della sede del Giornale, porta compresa, con i simboli della lotta No Vax e la stessa scritta “Bugiardisti negate verità come nazisti”. Dopo i raid multipli il dossier sugli attacchi subiti dal gruppo Netweek era finito anche sulla scrivania del Ministro Piantedosi.