Ubriaco e in collera, un uomo di origine marocchina ieri, giovedì 30 ottobre, ha pensato bene di incendiare due auto e un furgone a Ghisalba, ed è finito in manette.
Dà alla fiamme i mezzi dei suoi familiari
Era fuori di sé J.A., classe 1981 quando, ieri pomeriggio, intorno alle 15.30, ha dato alle fiamme le auto del fratello e della cognata e il furgone del fratello della cognata, in via Marconi. Lo ha ammesso questa mattina, venerdì 31, davanti al magistrato durante il processo per direttissima al Tribunale di Bergamo. Libero professionista, si trova sul territorio per lavoro ma risiede in Puglia. L’uomo ha ammesso di aver appiccato il fuoco di proposito. Dopo il rogo era stato presto individuato dai carabinieri della stazione di Martinengo, che lo avevano tratto in arresto. Arresto che è stato convalidato con applicazione misura cautelare dell’obbligo di dimora a Cassano delle Murge e presentazione alla polizia giudiziaria tutti giorni, amesso tutto.
“Ero ubriaco e ho reagito male”
In Aula l’uomo si è dimostrato collaborativo e ha ammesso tutto.
“Ero ubriaco, da un paio di settimane esagero con la vodka e così, dopo una discussione in famiglia mi sono alterato e ho ragito male – ha affermato – sono entrato in un negozio e ho comprato la “Diavolina”, quindi ho appiccato il fuoco sotto i mezzi”.
Per fortuna nessuno si è fatto male.