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I Civici fuoriusciti dalla maggioranza entrano nel Gruppo Misto

Paolo Vicario e Giuseppe Ambrosini seguono i Dem ma confluiscono nella formazione composta dagli ex leghisti Diana Castagna e Rocco Lombardo

I Civici fuoriusciti dalla maggioranza entrano nel Gruppo Misto

A Caravaggio i due consiglieri Civici Paolo Vicario e Giuseppe Ambrosini seguono il Pd e lasciano la maggioranza sfiduciando il sindaco Claudio Bolandrini, ma confluiranno… nel Gruppo Misto, composto da ex leghisti. A dir poco un marasma.

Continua il terremoto nella maggioranza

Che ad essere “in bilico” fossero i Civici Giuseppe Ambrosini e Paolo Vicario, eletti in seno alle due liste civiche a sostegno del primo cittadino che, era piuttosto facile da ipotizzare e, dopo un iniziale silenzio, sabato 11 ottobre hanno rotto gli indugi e annunciato di considerarsi “civici indipendenti”. Una scossa di assestamento nel terremoto politico che martedì 17 ottobre ha fatto “cambiare colore” all’Amministrazione: attriti nemmeno più celati e sempre più forti tra i Dem e il sindaco che, dopo un fallimentare tentativo di riconciliazione in extremis sulla nomina del nuovo assessore ai Servizi sociali, in seguito alle dimissioni di Claudia Ariuolo per ragioni familiari – il famigerato “caso Matilde Tura” conclusosi con la nomina di Licia Capetti, candidata con Ettore Pirovano nel 2016 – ha fatto saltare gli ormai sottilissimi equilibri esistenti e passare il Pd in minoranza. D’altra parte Bolandrini, previsto questo possibile scenario, aveva già pronta la “stampella azzurra” dei “sortiani”: i consiglieri dell’area civica moderata di centrodestra capeggiata dal presidente del Consiglio Carlo Mangoni, Mauro Colpani e Daniel Facchinetti, più l’ex leghista entrato nel Partito popolare del Nord Rocco Lombardo, che con Diana Castagna, anche lei ex leghista, ha costituito il Gruppo Misto. Tre consiglieri che, pur restando all’opposizione, garantiranno sostegno alla maggioranza. E anche l’addio dei due Civici non cambia la sostanza, i numeri garantiscono comunque alla maggioranza di continuare il mandato. Del resto la decisione di Vicario e di Ambrosini era largamente attesa: i due consiglieri, un anno fa, in occasione delle elezioni provinciali, avevano votato insieme ai Dem “contro” il loro stesso sindaco, dopo che questi si era candidato per il Consiglio provinciale con i moderati vicini a Forza Italia. Decisione che Bolandrini aveva preso dopo essere stato scaricato dal Pd, con mancata riconferma a consigliere provinciale, nella precedente tornata, e aver scoperto di avere in casa due franchi tiratori: Enrico Premoli ed Elisa Gatti, che avevano dichiarato la loro volontà di sostenere in Provincia non lui ma il progetto promosso dai Giovani Democratici.

Civici nel Gruppo Misto con gli ex leghisti

Proprio ieri, giovedì 17 ottobre, è giunta comunicazione in Municipio dell’adesione al Gruppo Misto dei due Civici “fuorisciti” . Una situazione assurda – tanto più che Ambrosini risulta un ex tesserato del circolo locale del Pd ma, contattato, non ha ritenuto di precisare la sua attuale posizione politica – se è vero che entrambi hanno inizialmente preso le distanze dal sindaco per il suo passaggio a Forza Italia in Provincia, e ora faranno parte dello stesso gruppo consiliare in cui sono presenti due componenti di centrodestra, uno dei quali, Lombardo, votato al sostegno del detestato Bolandrini. Se fosse poi messo in discussione il ruolo del capogruppo – a cui spettano le dichiarazioni di voto – ricoperto attualmente da Castagna, toccherebbe comunque a Lombardo, per anzianità di servizio e di iscrizione all’albo elettorale.

“Volevamo costituire un altro gruppo – ha spiegato Vicario – ma il regolamento del Consiglio prevede un solo Gruppo Misto dove ciascuno opera da indipendente”.

Lombardo: “Stesso gruppo ma intenti diversi, sia chiaro”

Il nuovo ingresso nel Gruppo Misto dei due Civici che hanno condiviso la scelta del Pd  abbandonando la “nave” di Bolandrini non entusiasma certo gli ex leghisti che lo hanno costituito. In particolare fa storcere il naso a Lombardo, visto che la sua posizione nei confronti della maggioranza e quella di Vicario e Ambrosini si sono invertite. E tiene a prendere le distanze dai due:

“Il Gruppo Misto è misto – ha rimarcato – appartenere alla stessa formazione in Aula non significa linearità d’intenti, sia chiaro”.