Caravaggio

Il Pd scarica Bolandrini e Gatti e Premoli si trasformano in franchi tiratori

Il sindaco manca la riconferma in Consiglio provinciale, obiettivo raggiunto invece da Giuseppe Prevedini (Lega).

Il Pd scarica Bolandrini e Gatti e Premoli si trasformano in franchi tiratori
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Il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini scaricato dal Pd manca la riconferma a consigliere provinciale e in casa si ritrova due franchi tiratori: Enrico Premoli ed Elisa Gatti. Eletto invece il leghista Giuseppe Prevedini, questa volta le urne hanno sorriso a lui.

Bolandrini e i franchi tiratori

Se il buongiorno si vede dal mattino, già il durante i festeggiamenti per la vittoria alle Comunali era balzata agli occhi la netta spaccatura tra la lista del Pd e le due civiche. E dopo le dichiarazioni a caldo del primo cittadino, che aveva posto l’accento sul trionfo del civismo, non sorprende più di tanto che pochi mesi dopo il partito abbia puntato su un altro candidato che lo rappresentasse in Provincia. A dir il vero in Giunta Bolandrini ha fatto posto a un assessore piddino, ma la scelta di Juri Cattelani, non eletto, ha scontentato il circolo locale di cui sono membri altri giovani che invece hanno fatto incetta di voti, come Premoli, Gatti ed Ilaria Bena, che forse aspiravano a qualcosa di più di una delega o di una carica di facciata come quella della vicepresidenza del Consiglio comunale. E così il sindaco alle Provinciali si è trovato senza il sostegno del partito e in casa due consiglieri del Pd su tre che non hanno votato per lui. E non ne fanno mistero.

"Come comunicato in via anticipata al sindaco e al coordinamento del circolo Pd per corretta trasparenza, abbiamo espresso la nostra volontà di sostenere il progetto promosso dai Giovani Democratici dei quali facciamo parte - hanno fatto sapere Gatti e Premoli - per promuovere la candidatura di una figura giovane che rappresentasse in maniera attiva e diretta le idee e le necessità dei giovani".

Frattura in Giunta

Una scelta che apre, se non una crisi - le linee programmatiche sono state infatti condivise in Aula - una frattura profonda all’interno della maggioranza, con Bolandrini che mastica amaro. Più che informato è parso sorpreso e ora, nell’ottica di una Giunta "fluida" prospettata sin dalla nomina, i nomi dei franchi tiratori saranno verosimilmente accantonati. L’Amministrazione ormai è pressoché a totale trazione civica.

"Ho accettato la richiesta del neopresidente Giovanni Pasquale Gandolfi e della segreteria Bergamasca del Pd di candidarmi con la lista Democratici e Civici per lealtà e condivisione del programma, con la speranza di poter proseguire il lavoro svolto in qualità di consigliere con delega al Turismo, anche in prospettiva di Bergamo-Brescia capitale della Cultura - ha dichiarato - Il consenso raccolto ha sostanzialmente confermato il risultato delle precedenti elezioni ma questa volta non è bastato per essere eletto".

"Messo da parte l'interesse della comunità"

Come a dire, io la mia parte l’ho fatta, il voltafaccia è stato del Pd. Poi ha lanciato ai suoi l’accusa di aver privilegiato l’interesse personale a discapito della comunità.

"Prendo atto che due consiglieri del Pd hanno ritenuto di non sostenere la candidatura del loro sindaco scegliendo di privare Caravaggio della possibilità di essere rappresentata in Consiglio provinciale, se non fosse stato eletto consigliere Prevedini sostenuto dalla Lega" ha rimarcato. È pur vero che all’appello mancano ben più di due voti, ma Bolandrini non sente ragioni.

"Pensare che il proprio voto sia ininfluente presuppone il dono della preveggenza oppure la conoscenza di strategie di partito che il sottoscritto non conosce - ha tagliato corto - Al consigliere Prevedini, dopo essermi complimentato, ho subito chiesto di impegnarsi a intercettare risorse provinciali anche per la nostra città, nonostante il suo voto contrario in Consiglio comunale al programma di mandato, votato invece favorevolmente dal presidente Carlo Mangoni e dai suoi consiglieri".

Invito che il leghista ha accolto garantendo tutto il suo impegno. Quanto a Mangoni circola voce che sia lui che il compagno di lista Mauro Colpani abbiano dato il loro appoggio anche in Provincia. Il presidente svicola ma tesse le lodi del sindaco: "Il voto è segreto - ha sorriso - conosco da poco Bolandrini ma è persona capace e competente e, oltre al tempo, mette il cuore nel fare le cose. Come negli anni precedenti, avrebbe portato un contributo e Caravaggio ne avrebbe tratto vantaggi. Confidiamo che Prevedini segua le sue orme". Rispetto alla campagna elettorale davvero un cambio di giudizio netto.

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