Ieri sera il presidio per i sanitari davanti all’ospedale. Stasera la manifestazione per Gaza che ha riempito con circa trecento partecipanti piazza Manara. Anche Treviglio si è mobilitata, nel giorno dello sciopero generale per la Flotilla, contro il genocidio palestinese. Due manifestazioni certamente meno partecipate rispetto a quelle organizzate nei capoluoghi, ma che hanno – pacificamente – testimoniato la voce della città contro la violenza gratuita e spietata a Gaza e in Palestina.
Tra le duecento e le trecento persone hanno manifestato ieri sera, giovedì, davanti all’ospedale di Treviglio, per testimoniare solidarietà in particolare al personale sanitario palestinese. Si trattava di un flash mob organizzato dalla rete #GigiunoGaza. Stasera, invece, venerdì 3 ottobre, piazza Manara si è riempita per un’altra manifestazione spontanea, organizzata nelle ultime ore da una rete di diverse associazioni e movimenti della Bassa e non. Di fronte al municipio, circa trecento persone hanno condiviso riflessioni e intonato cori contro il genocidio e per sollecitare una presa di posizione più forte e concreta da parte delle istituzioni italiane ed europee nei confronti del governo israeliano.
Il presidio per Gaza davanti all’ospedale di Treviglio
Durante la serata di ieri davanti all’ospedale sono stati letti nomi, età e data di morte degli operatori e operatrici sanitari uccisi a Gaza nel corso degli ultimi mesi. Non solo: durante un momento di “microfono aperto”, molti presenti hanno espresso una ferma condanna per il genocidio in corso a Gaza e per l’inerzia delle istituzioni italiane ed europee di fronte alle azioni criminali dell’esercito e del governo israeliano nella Striscia. Una protesta pacifica e senza simboli di partito: in piazzale Meneguzzo gli organizzatori avevano chiesto di portare soltanto bandiere della Palestina.
“Noi denunciamo il genocidio della Palestina, ci mettiamo la nostra faccia e i nostri corpi. Chiediamo dia gire con il senso di urgenza e di eccezionalità che questo genocidio richiede, per fermarlo e per rompere la complicità del governo” è il commento di una delle partecipanti.
“Soddisfattissimi dalle presenze – ha commentato invece, a latere, uno degli organizzatori e portavoce della rete, Enrico Molteni, dipendente dell’Asst Bergamo Ovest – Abbiamo ideato questa cosa il 29 settembre, in tre persone. Tutto il resto è nato in modo spontaneo, e il tam tam è stato veramente veloce: non stavamo dietro alle persone che si sono iscritte al gruppo. Vedere così tante persone a Treviglio è un evento: non è facile muovere le persone da queste parti, non è una cosa scontata”.
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Questa sera il presidio in piazza Manara
Mentre a Bergamo il corteo per Gaza ha raggiunto già nella mattinata di venerdì le 10mila presenze, allungandosi nella mattinata ben oltre quanto inizialmente preventivato dagli stessi organizzatori, nella Bassa la protesta è scattata alle 18 di venerdì. “Stop al genocidio, per una Palestina libera” lo slogan della manifestazione, in difesa della Global Sumud Flotilla abbordata nelle scorse ore dall’esercito di Israele (a come noto, a bordo di una delle barche c’era anche un bergamasco).
“Palestina libera” lo slogan più volte urlato dal folto gruppo di manifestanti, gruppo composto perlopiù da trevigliesi. Molte le famiglie in piazza, con anche diversi bambini. Nessun simbolo di partito tra le molte bandiere comparse: tutte della Palestina o “arcobaleno” per la pace. Al microfono sono state molte le testimonianze lette o condivise “a braccio”, da parte anche di alcuni cittadini migranti. Nel pubblico erano presenti diversi esponenti della minoranza consiliare di centrosinistra, con la segretaria Mariagrazia Morini in prima fila, e della sinistra trevigliese. Contenuto il dispiegamento di forze dell’ordine, che hanno comunque vigilato sul tranquillo presidio per ragioni di sicurezza e prevenzione.
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