Omicidio in strada

Maxi rissa tra giovani per il tifo calcistico, 26enne ucciso da una coltellata alla schiena

Nella notte, a Bergamo, un 26enne è stato ucciso con coltellate alla schiena dopo una rissa per ragioni di tifo calcistico.

Maxi rissa tra giovani per il tifo calcistico, 26enne ucciso da una coltellata alla schiena
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L'assassino, un 19enne italiano intervenuto nella rissa per difendere suo fratello, si è costituito alle forze dell'ordine dopo l'omicidio.

Prima la rissa, poi l'omicidio

Una grande rissa, che ha visto coinvolti una decina di giovani italiani, si è conclusa con il più tragico degli epiloghi quando uno di loro è rientrato a casa a prendere un coltello e ha ucciso un altro dei ragazzi coinvolti.
L'omicidio si è consumato questa notte, poco dopo l'una, in via dei Ghirardelli a Bergamo, nella zona dello stadio. Qui secondo quanto ricostruito dalle autorità sarebbero scoppiati un litigio e una rissa tra una decina di giovani, tutti di nazionalità italiana, opposti per ragioni di tifo calcistico. Uno di essi, 19enne intervenuto in difesa di suo fratello, anch'esso coinvolto, è dunque rientrato a casa, si è armato di coltello e, tornato in strada, ha colpito alla schiena il 26enne, per il quale non c'è stato nulla da fare. Sarebbe stato lo stesso assassino a consegnarsi ai carabinieri poco più tardi, mentre gli uomini del 118 sopraggiunti sul posto con un'ambulanza e un'automedica hanno fatto il possibile per salvare l'altro giovane, purtroppo deceduto nell'arco di pochi minuti.

L'intervento dei Carabinieri

In mattinata è arrivato il comunicato stampa dei carabinieri, intervenuti poco dopo l'una di notte in via Ghirardelli.

"Un ventiseienne, bergamasco e incensurato, è stato accoltellato alla schiena ed è deceduto pochi minuti dopo nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del 118 - si riporta - Il presunto autore è un diciannovenne bergamasco, incensurato, anch’egli residente a Bergamo. Secondo quanto ricostruito l’aggressione sarebbe avvenuta nelle immediate vicinanze dell’ingresso dell’abitazione dell’autore, al culmine di un violento litigio scoppiato poco prima all’esterno di un bar in Borgo Santa Caterina tra due piccoli gruppi di tifosi, uno appartenente alla tifoseria atalantina, cui faceva parte la vittima, e uno interista, di cui faceva parte l’indagato".

Durante il sopralluogo, a poca distanza dal cadavere, sono stati ritrovati sia la lama che il manico del coltello in ceramica utilizzato per infliggere l’unica mortale coltellata. La salma è stata trasportata all’obitorio dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove verrà
sottoposta all’esame autoptico nei prossimi giorni. L’arrestato è intanto stato condotto in carcere, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’interrogatorio di convalida del GIP. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bergamo, sono ancora in corso per chiarire nel dettaglio la dinamica dei fatti ed eventuali responsabilità di altri soggetti.

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