Sentenza del Tar, ok alle bici al cimitero di Treviglio: il Comune paga
L’opposizione all'attacco: "Invece di ammettere l’errore continuate a sostenere di avere ragione"
Il Comune di Treviglio dovrà pagare oltre 5.700 euro di spese legali per il caso delle biciclette vietate al cimitero. L’Amministrazione ha infatti definitivamente perso le cause aperte da un anziano, oggi defunto, che aveva presentato ricorso contro la decisione del Comune non far più accedere le biciclette all’interno del camposanto di via Crippa.
Biciclette al cimitero
La vicenda aveva avuto inizio nel maggio del 2023, quando appunto il Comune decise di annullare tutti i permessi rilasciati fino a quel momento, esclusivamente a persone con problemi di deambulazione, provati da certificato medico, per poter accedere con le biciclette al cimitero. Un provvedimento a cui si oppose un anziano vedovo che ogni giorno si recava a pregare sulla tomba della moglie morta nel 2021. L’uomo presentò ricorso al Tar e il tribunale amministrativo di Brescia, nel luglio dello stesso anno, gli concesse la sospensiva cautelare, stabilendo anche che il Comune dovesse rilasciargli un nuovo permesso. Inoltre, il Tar aveva chiarito che il divieto avrebbe dovuto essere inserito nel regolamento comunale approvato dal Consiglio e non solo da una determina dirigenziale. Nel settembre del 2023 l’Aula approvò quindi il nuovo regolamento a maggioranza, inserendo la nuova norma. Lo stesso anziano, però, si rivolse ancora al Tar, ottenendo una nuova sospensiva due mesi dopo. A distanza di oltre un anno, lo scorso dicembre, il Tribunale gli ha definitivamente dato ragione. Purtroppo, però, l’anziano era morto il mese prima all’età di 88 anni.
Opposizione all'attacco
Nel Consiglio comunale di martedì 28 gennaio 2024, il Consiglio è stato quindi chiamato ad esprimersi sul riconoscimento del debito fuori bilancio, per il pagamento delle spese legali derivanti dalla sentenza sfavorevole. Il sindaco Juri Imeri, annunciando che non avrebbero partecipato al dibattito in rispetto dell’anziano defunto, ha tagliato corto dichiarando di non essere d’accordo con la sentenza del Tar e comunicando che attualmente i pass assegnati sono 16. L’opposizione, che sin da subito si era schierata contro la decisione di vietare l’ingresso delle biciclette, non ha ovviamente perso occasione di attaccare l’Amministrazione.
"Speravo che quantomeno adesso venisse riconosciuto l’errore e invece il sindaco ci dice che il Tar ha sbagliato - è intervenuta Laura Rossoni del Pd - Io credo che il sindaco avrebbe semplicemente dovuto prendere atto di quella che era già un’avvisaglia quando il tribunale aveva pronunciato le ordinanze cautelari. Ma niente da fare: anche la volta scorsa ci è stato detto che il Tar non aveva capito e che era stato rilasciato un permesso temporaneo. Il Comune ha tirato avanti e ora non si vuole ammettere errore. Adesso dite che avete dato 16 pass con manleva (ovvero il Comune non si ritiene responsabile di eventuali incidenti all’interno del cimitero, ndr), che sappiamo essere inutile perché se succede qualcosa ci sarà sicuramente una causa. Gli errori si fanno, ma bisognerebbe riconoscerli e invece si va avanti con ostinazione cieca. E questo poi lo pagano i cittadini».
"Ancora una volta siamo costretti a rilevare un errore grossolano dell'Amministrazione comunale - è invece il commento di Erik Molteni affidato a un comunicato diramato mercoledì - Fin dall’inizio era chiaro che questa Giunta sarebbe andata contro un muro. Una conclusione scontata. Eppure, ancora oggi, pare che la 'lezione' non sia stata appresa. I permessi vengono rilasciati agli aventi diritto, è vero. Tuttavia, gli stessi sono 'costretti' a sottoscrivere un patto di manleva. Patto che non trova nessuna fonte normativa e che profuma di nullità. Ma questa è un’altra storia e attendiamo, fiduciosi, il prossimo errore, il prossimo pagamento a carico dei cittadini".