Malattie del fegato, il Papa Giovanni XXIII e il Bambin Gesù insieme per dare una speranza ai piccoli pazienti
Un intervento rivoluzionario ha dato speranza a un bambino di quattro anni affetto da una rara condizione al fegato, impossibile da trattare chirurgicamente
Un intervento rivoluzionario ha dato speranza a un bambino di quattro anni affetto da una rara condizione al fegato, impossibile da trattare chirurgicamente. Grazie alla collaborazione tra gli specialisti dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo e dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, è stata eseguita con successo una procedura di radiologia interventistica innovativa.
Malattie pediatriche del fegato
Il bambino soffriva di ipertensione portale severa, una condizione derivata da una trombosi neonatale della vena porta, che aveva provocato la formazione di un cavernoma. Questa patologia comporta un elevato rischio di emorragie digestive e un notevole impatto sulla qualità della vita.
Per risolvere il problema, le équipe mediche hanno seguito una ricanalizzazione portale percutanea, una tecnica mini-invasiva che permette di riaprire la vena ostruita. già utilizzata nei trapianti di fegato pediatrici, questa procedura è stata applicata a fegati “nativi” in casi selezionati. Il piccolo paziente è stato dimesso pochi giorni dopo l’intervento e sta bene.
"Questa tecnica si è dimostrata sicura ed efficace anche in pazienti non operabili chirurgicamente - ha spiegato PaoloMarra, responsabile della Radiologia interventistica dell’Asst Papa Giovanni XXIII - A Bergamo abbiamo già trattato con successo dieci casi, ripristinando il normale flusso sanguigno nella vena porta senza ricorrere alla chirurgia tradizionale".
Collaborazione Bergamo-Roma
La collaborazione tra i due ospedali, entrambi centri di riferimento per i trapianti pediatrici, ha già dato frutti importanti. A dicembre, una bambina di otto anni era stata sottoposta a una procedura simile, confermando l’efficacia dell’approccio condiviso.
Secondo Gian Luigi Natali, direttore della Radiologia Diagnostica e interventistica del Bambino Gesù, "gli interventi endovascolari e percutanei rappresentano una nuova frontiera della radiologia pediatrica. La sinergia con l’ASST Papa Giovanni XXIII ci permette di offrire opzioni terapeutiche innovative a bambini con cavernoma portale, migliorando le loro prospettive di vita".
A Bergamo l’intervento è stato realizzato da un équipe medica di eccellenza composta dal dottor Paolo Marra, responsabile della radiologia interventistica, dal dottor Ezio Bonamoni, direttore della terapia intensiva pediatrica e infine dal professor Lorenzo D’Antiga direttore della Pediatria.
Le strutture coinvolte vantano anni di esperienza nel campo dei trapianti pediatrici. A Bergamo, l’Asst Papa Giovanni XXIII è un punto di riferimento europeo grazie a un team multidisciplinare di eccellenza. A Roma, il Bambino Gesù è il più grande centro pediatrico e di ricerca in Europa, con un programma avanzato per il trattamento delle malattie epatiche rare.
Francesco Locati, Direttore Generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII, ha sottolineato l’importanza del lavoro di rete: "Questa sinergia ci consente di mettere al servizio dei pazienti le migliori competenze e conoscenze mediche, garantendo cure di altissimo livello anche per condizioni rare e complesse".
"Offrire nuove possibilità terapeutiche ai pazienti è il cuore della nostra missione - ha aggiunto Tiziano Onesti, presidente del Bambino Gesù - Questa collaborazione rappresenta un esempio straordinario di come l’unione delle migliori competenze possa fare la differenza nella vita dei bambini".
Colpito un bambino su 200mila
Il cavernoma portale è una delle principali cause di ipertensione portale nei bambini dopo la cirrosi, con un’incidenza di circa 1 caso su 200.000. Gli specialisti stimano che il 45% dei piccoli pazienti non operabili chirurgicamente potrebbe beneficiare di questa tecnica, con prospettive di ampliamento grazie ai progressi della ricerca. Gli studi futuri mirano a ottimizzare la selezione dei pazienti idonei e a valutare l’impatto della tecnica sulla qualità della vita, oltre che a misurare i risparmi per il sistema sanitario. Questa innovazione segna un passo avanti nella medicina pediatrica, offrendo speranza ai bambini e alle loro famiglie.