Caravaggio

Don Giansante fa tris: si prende anche Masano. Il vescovo spiega: "Rinnovamento ecclesiale contro nostalgia e pessimismo"

Il vescovo di Cremona e la riorganizzazione delle parrocchie cittadine:  "Sono ricco di preti ma non voglio arrangiarmi"

Don Giansante fa tris: si prende anche Masano. Il vescovo spiega: "Rinnovamento ecclesiale contro nostalgia e pessimismo"
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Non c'è due senza tre. Così, dopo Caravaggio e Vidalengo, da domenica scorsa monsignor Giansante Fusar Imperatore è parroco anche di Masano, riunendo così sotto un'unica guida tutte e tre le parrocchie della città del Merisi. Contestualmente, come stabilito dal vescovo Antonio Napolioni nelle scorse settimane, lo storico parroco di Masano don Antonio Trapattoni è stato trasferito alla guida della parrocchia di Fornovo San Giovanni e lì sostituirà a sua volta don Gianangelo Storari, il quale dopo 13 anni nella Bassa andrà a Pizzighettone, sul Po. Monsignor Giansante, oltre alla guida delle tre parrocchie caravaggine, manterrà anche il ruolo di vicario zonale della Zona pastorale 1 nella diocesi di Cremona.

L'accoglienza a Masano: un solo parroco per tutte le parrocchie di Caravaggio

Dopo il brevissimo «viaggio» dal capoluogo, il nuovo parroco è stato accolto sul sagrato della chiesa di San Vitale martire dalla comunità della frazione domenica pomeriggio, alla presenza del sindaco Claudio Bolandrini e dallo stesso vescovo di Cremona. Curiosità, l'ingresso a Masano coincideva domenica anche con il 68esimo compleanno di monsignor Giansante.

Interessante e intenso il discorso d'ingresso nella parrocchia, che mette fine peraltro a qualche mal di pancia per la riorganizzazione decisa a Cremona, l'ennesima, che si inserisce in un più ampio progetto di riforma del clero cremonese di cui lo stesso vescovo ha spiegato le (non scontate) ragioni. Poi, accompagnati dal canto della Corale Santa Cecilia di Masano, il vescovo e il nuovo parroco hanno fatto il loro ingresso in chiesa dove don Andrea Piana, vicario parrocchiale di Caravaggio, ha dato lettura del decreto di nomina.

"Vengo con l’umiltà di chi deve conoscere"

«Vengo con l’umiltà di chi deve conoscere» ha esordito monsignor Fusar Imperatore nel suo saluto. «Oggi il Vescovo mi chiede di allargare il mio amore, chiedo quindi che anche le persone possano diventare come uno nelle parole del Vangelo. Confido nella carità della vostra preghiera. Ogni parrocchia ha i preti che si merita, se desiderate un prete che sia vostro, chiedeteci di essere preti di condivisione».

«Era nell’aria da tempo il progetto di unire le parrocchie di Caravaggio sotto la guida di un solo parroco e il Vescovo, dopo avermi affidato Vidalengo, mi ha chiesto anche questo servizio - ha scritto invece in un messaggio di saluto ai masanesi - Non dico che sia una cosa scontata ed indolore: aggiunge un ulteriore impegno a noi cinque preti che lavoriamo da un anno nelle due parrocchie dei Santi Fermo e Rustico e di San Giovanni a Porta Latina. Dovremo farne, insieme, un’attenta lettura per cogliere le sollecitazioni che interpellano le comunità (e non solo quelle più piccole da unire a quelle più grandi) a pensarsi in una chiave più missionaria, disancorata dal “Si è sempre fatto così” per imparare ad essere “come il Signore ci vuole” in questo tempo e in questo contesto culturale. Non posso garantirvi la mia assidua presenza: quella a cui siete abituati dal prezioso servizio che i vostri parroci vi hanno sempre assicurato. Non posso neanche pensare di spendermi tra voi con la dedizione e l’impegno che ha messo don Antonio in questi ultimi dodici anni. Posso solo assicurarvi che spenderò le mie energie per far crescere la comunione tra le tre comunità che mi sono affidate».

Le ragioni di una scelta

Don Andrea Piana, il curato dell'oratorio, il vescovo Antonio Napolioni e il parroco monsignor Giansante Fusar Imperatore

Anche lo stesso vescovo non si è sottratto al confronto sulle ragioni dell'unificazione pastorale. Ragioni non immediatamente legate alla «crisi delle vocazioni» e alla mancanza di preti, ha spiegato il presule. La crisi delle vocazioni c'è. e morde. Ma non è solo quella ad aver determinato la decisione.

Il vescovo:  "Sono ricco di preti ma non voglio arrangiarmi"

«Ho pensato molto alle parole che avete rivolto a me tramite il Consiglio pastorale, che esprimono maturità: orgoglio di essere Masano, ma anche consapevolezza del tempo che viviamo - ha esordito il presule nel suo saluto alla Comunità - Non solo "diminuiscono i preti", potremmo dire semplicemente, e quindi il Vescovo deve arrangiarsi come può. No: io sono un vescovo ancora "ricco" di preti. Ma proprio perché non vorrei arrangiarmi, e fare arrangiare le parrocchie, stiamo intuendo quella via di rinnovamento ecclesiale che deve sconfiggere la nostalgia e il pessimismo. La paura di vivere la gioia delle fede e di non saperla trasmettere ai nostri bambini. E allora ben vengano scelte che chiariremo e comprenderemo insieme strada facendo. Non frettolose riorganizzazioni. Non una parrocchia grande che mangia quella piccola, ma compiere il disegno che Dio ci ha rivelato».

Nel suo lungo discorso, il vescovo ha poi ricordato la piccola Fatou Sarr, l'undicenne di Caravaggio morta all'inizio della stagione estiva ad Inzago.

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