Treviglio, la Provincia e il "nasometro" di Alessandro Sorte
Intervista a tutto tondo al segretario regionale di Forza Italia. Sul tavolo (anche) le Comunali di Treviglio
Prima la «conquista» dell’Asst Bergamo Ovest, assegnata dalla Regione ad un direttore generale di nomina azzurra. Poi quella della presidenza degli Istituti educativi, consegnata dal presidente della Provincia «dem» Pasquale Gandolfi al forzista Ivan Tassi. Infine la doppia cifra allo spoglio di diverse Comunali e il clamoroso esito dell’assemblea di Sabb, che ha spiazzato tutti con l’elezione di un altro azzurro, Luca Signorelli , di Mornico. Chi sarà il prossimo? Non occorre la sfera di cristallo per intuire come l’«exploit» di Forza Italia cambierà probabilmente ancora più in profondità gli equilibri politici della Bassa bergamasca, nei prossimi mesi. Ma in quale direzione?
Ne abbiamo parlato con chi, fuori dai riflettori, ha orchestrato questo «rinascimento» locale del partito di Berlusconi, il deputato brignanese e segretario regionale del partito Alessandro Sorte.
Onorevole, Forza Italia ha fatto «cappotto» nella Bassa, da un anno a questa parte. Com’è andata?
Beh, non è un «Risiko» fine a sé stesso. Certo Forza Italia è tornata protagonista e questo è sotto gli occhi di tutti, ma il tentativo è quello di costruire una governance, un progetto. Non contro qualcuno ma per il territorio. Finora direi che è andata bene, e penso ad esempio ai riscontri dei cittadini sui primi mesi della gestione di Giovanni Palazzo all’Asst che gestisce gli ospedali di Treviglio e Romano, pure in un settore in cui nessuno ha la bacchetta magica e le criticità sono molte.
Quanto agli Istituti educativi, rilevo che oggi finalmente il presidente è un uomo della Bassa, e che quindi ben comprende le esigenze del territorio e delle persone che ruotano attorno a quella fondazione.
Su Sabb ha aiutato il «peso» di Romano, passata al centrodestra...
Ha cambiato tutto. Ma c’è anche una storica amicizia che mi lega a Caravaggio e al sindaco Bolandrini, così come ai sindaci dell’area civica e moderata. Mi pare che il nuovo Amministratore unico sia non solo competente ma anche trasversalmente stimato da tutti.
Tranne dalla Lega di Treviglio, che ha lasciato l’assemblea per protesta...
La cosa mi lascia francamente di stucco. La verità è che ogni volta che dei sindaci di area civico-forzista si muovono, scatta nell’Amministrazione comunale di Treviglio una sorta di veto. Ancora prima di conoscerne le proposte e il profilo. Registro però, ultimamente, un’evoluzione: in questi due anni quel veto non è evidentemente servito a nulla, ma adesso c’è un vero capovolgimento. I nuovi sindaci della Bassa questo scontro non riescono proprio più a capirlo, e vi si ribellano. Aggiungo però anche, per onestà, che non ho affatto la sensazione che il sindaco Juri Imeri sia veramente protagonista di questa politica. Immagino che qualcuno, nella sua maggioranza, abbia puntato i piedi. Curioso, perché a Treviglio Forza Italia è in maggioranza e nessuno l’ha mai messo in discussione...
Vi sentite spesso, lei e Imeri?
Certo. L’ultima volta 3 o 4 giorni fa. Sorridevamo via messaggi di una rappresentazione giornalistica sulla presunta conflittualità tra di noi...
Le elezioni Comunali di Treviglio peraltro non sono poi così lontane. Lei che voto darebbe al lavoro dell’ultima Giunta Imeri?
Non voglio fare l’ipocrita, alcune cose in passato non le ho condivise. Però i cittadini ne hanno apprezzato il lavoro e ho dato tutto il mio supporto. E poi è ovvio: io un rapporto con l’Amministrazione di Treviglio lo voglio avere, ci mancherebbe: è la città del collegio in cui sono stato eletto.
Un candidato sindaco forzista per il centrodestra alle prossime Comunali trevigliesi: che ne pensa?
Le decisioni saranno intrecciate a quelle per il voto a Caravaggio e a quelle per l’elezione del nuovo Consiglio provinciale. Certo, Forza Italia rivendicherà una di queste tre «caselle».
Quale casella?
Ci sarà tempo per capire...
Insisto: Treviglio la vede difficile?
Non escludo affatto Treviglio: è una città moderata in cui Forza Italia gira attorno al 10%. Saremo insomma determinanti, anche perché il sindaco uscente non potrà ricandidarsi. Rivendichiamo inoltre, fatemelo dire, un certo «nasometro». Ci davano tutti per matti quando abbiamo scelto di candidare Gianfranco Gafforelli a Romano. E invece abbiamo vinto...
Leggi l'intervista completa sul Giornale di Treviglio in edicola oppure QUI