Spirano

Medico assolto dall’accusa di violenza sessuale, ma la Cassazione annulla la sentenza

I fatti risalgono al 2019. Ora si tornerà in Aula affinché la Corte d'Appello formuli una nuova sentenza

Medico assolto dall’accusa di violenza sessuale, ma la Cassazione annulla la sentenza
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Il medico di base abusò della paziente? Continua la vicenda giudiziaria attorno a quanto accaduto nell’ambulatorio di Spirano nel dicembre 2019: dopo la prima condanna a due anni (pena sospesa a fronte della partecipazione a un percorso di recupero, ndr) e l’assoluzione da parte della Corte d’Appello, la Cassazione ha ora annullato l’ultima sentenza. Starà a una nuova sezione della Corte d’Appello, nei prossimi mesi, esprimersi ancora e in via definitiva sull’accaduto.

Violenza sessuale in ambulatorio

I fatti, ben noti, risalgono a quando la presunta vittima, una giovane donna sui trent’anni, si era recata in ambulatorio per chiedere la ricetta per un farmaco già utilizzato in passato per curare un problema di natura ginecologica. Il medico, però, avrebbe insistito per visitarla e in quel frangente avrebbe consumato la violenza sessuale ai danni della ragazza. Lei, terrorizzata, è poi fuggita dall’ambulatorio cercando riparo al comando della Polizia locale dove ha subito raccontato l’accaduto. Accolta poi in Pronto soccorso a Treviglio, la giovane ha seguito il «Percorso rosa» per le donne vittime di violenza ricevendo le cure di cui aveva bisogno e ha poi denunciato, il giorno seguente, l’accaduto alle Forze dell’ordine.

La battaglia legale

Da lì ha preso il via la battaglia legale, terminata inizialmente con una condanna da parte del Tribunale di Bergamo nei confronti dell’ex medico di base: due anni di reclusione, con pena sospesa e l’obbligo a seguire un percorso di recupero in una struttura specializzata di Brescia, oltre al pagamento delle spese legali e di una provvisionale di 8mila euro, e all’interdizione dai Pubblici uffici e dall’esercizio della professione medica. Una sentenza, quella emessa dal giudice Alessia Solombrino, ribaltata la scorsa estate dalla Corte d’Appello di Brescia, che ha invece assolto l’ormai ex medico con formula piena dal reato «perché il fatto non sussiste».

«E’ stata proprio la Corte d’Appello a chiedere che le parti venissero a un confronto che è durato parecchio ed è stato molto intenso – avevano raccontato quelli che erano allora i legali del medico, gli avvocati Serena Rozzoni e Stefano Sesti - Ora staremo a vedere se la Procura vorrà avanzare ricorso. Attendiamo di leggere le motivazioni, ma siamo soddisfatti di aver potuto riabilitare il nome di un professionista molto conosciuto e stimato nel suo paese».

La Corte di Cassazione annulla la sentenza

La sentenza della Corte d’Appello, però, è stata a sua volta impugnata sia dal Pubblico Ministero che dai legali della donna, costituitasi parte civile, gli avvocati Laura Rossoni ed Eugenio Sarai, con la Corte di Cassazione pronunciatasi proprio in questi giorni per l’annullamento della sentenza di secondo grado.

«Rinvenendo illogicità e carenza di motivazioni nella sentenza della Corte d’Appello, la Cassazione ha annullato quella sentenza rinviando a una nuova sezione della Corte d’Appello perché formuli una nuova sentenza» spiegano i legali della donna.  Ora, dunque, verrà ripetuto l’iter d’appello, in una procedura che richiederà qualche mese prima di giungere a una nuova – e si spera definitiva – sentenza.

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