"Da Zio", Stefania Peci riapre il bar nel ricordo del fratello e titolare Ermanno
Dopo mesi di inattività e chiusura la saracinesca del locale nel centro di Calcio si è alzata nuovamente
Dopo mesi di inattività e chiusura dovuti alla prematura scomparsa di uno dei dei titolari avvenuta il 18 maggio 2023, la saracinesca del locale nel centro di Calcio si è alzata nuovamente.
Riapre il bar di Ermanno Peci
Ermanno Peci era un punto di riferimento per i clienti, per i saggi consigli elargiti agli amici più cari, per i modi cortesi che mostrava alla gente, per la serietà dietro la quale celava il suo sorriso. Un uomo buono e tutto d’un pezzo dall’apparente aspetto burbero e serio, ma in grado di spiazzare chiunque con una battuta disarmante. "L’uomo più buono che abbia mai conosciuto" ha detto la sorella Stefania che con lui ha lavorato gomito a gomito, fianco a fianco fin dagli anni ottanta. L’improvvisa e repentina dipartita di Ermanno aveva gettato sconforto nei cuori delle persone che lo avevano apprezzato, amato soprattutto sua sorella che non se l’era più sentita di aprire il bar. Il loro rapporto speciale e stretto era unico, e l’appuntamento nel loro locale un punto fermo nell’arco della giornata per tante persone. Vedere il bar chiuso per lungo tempo, ha creato ai cittadini un pochino di rammarico, ma i movimenti in tempi recenti attorno al locale, hanno fatto presagire qualcosa di molto positivo, e così è stato.
"Da Zio"
Un nuovo nome, "Da Zio", il tributo a Ermanno che così era chiamato dagli amici più cari e da coloro che conoscevano la sua smisurata passione per la sua squadra del cuore: l’Atalanta. Comunque lui, se non fisicamente, c’è nell’aria che si respira non appena si varca la soglia del bar. Si percepisce nei discorsi della gente, negli occhi di chi lo ha conosciuto bene. E’ stata appesa alla parete a sinistra dell’ingresso una bacheca che contiene le foto sue in momenti e situazioni diverse. "Sarai sempre con noi" recita la scritta posta sopra i ritratti affiancata da un cuore nerazzurro, quelli della Dea, la sua squadra del cuore.
Il ricordo della sorella Stefania
"Ricominciare da sola, era un’idea per me inconcepibile fino a qualche tempo fa – ha detto Stefania - ho vissuto come un automa per alcuni mesi. Avevo pensato di vendere tutto e per un certo periodo ho anche cambiato lavoro. Questo mi ha fornito le energie psicologiche e mi ha permesso di riprendere in mano a poco a poco la mia vita. Alcuni probabili acquirenti si sono presentati, ma è stato soprattutto dopo l’ultimo incontro di questo tipo che ho capito che dovevo e potevo andare avanti. Ho tolto il cartello con la dicitura “vendesi” e ho preso la mia decisione.
La motivazione è stata grande e quando venerdì scorso ho finalmente aperto, ho avuto la conferma che avevo preso la decisione giusta. Infatti ho visto tutti i clienti, gli amici cari e ho rivisto mio fratello nei loro occhi: pianti, risate e gioia. Ha piovuto quella sera, così come ha piovuto il giorno del funerale, ho letto una sorta di messaggio che lui da dove è, ha voluto inviarmi. Ora che mi guardo attorno, mi sembra di vederlo lì, seduto sullo sgabello dove era solito riposare, ancora con le gambe accavallate nel suo modo particolare, mentre mi riporta alla realtà quando sono assorta nei miei pensieri. Nessuno mi ha mai trattata, considerata e apprezzata come ha fatto Ermanno, lui resterà con me per sempre".