Autostrada Bergamo-Treviglio, Giudici (Pd): "Regione evita il confronto, di cosa ha paura?"
"Come Partito Democratico continuiamo ad essere fermamente contrari ad un opera che in questi 11 anni è cambiata sostanzialmente"
Dopo l'annuncio di mercoledì pomeriggio riguardo al possibile aumento del pedaggio dell'autostrada Bergamo-Treviglio non si placano le polemiche e le reazioni politiche. Sulla questione si è espresso anche il neo segretario provinciale del Pd Gabriele Giudici (che a Ciserano, Comune fortemente contrario all'opera, è vicesindaco, ndr).
Regione scansa il confronto
"Riteniamo il modo di agire di Regione Lombardia irrispettoso nei confronti dei territori. Si cerca di dividere il campo per evitare un confronto complessivo. Di cosa ha paura Regione?"
Il segretario provinciale dei dem ha attaccato il modus operandi della Regione, dopo che nelle passate settimane la Provincia di Bergamo si era resa disponibile per un incontro complessivo di tutti i sindaci della tratta, con Regione e CAL, relativo agli aggiornamenti sull'interconnessione Pedemontana-Brebemi (oggi chiamata Bergamo-Treviglio) e l'incontro è stato poi sconvocato da CAL e Regione Lombardia, che hanno rilanciato su tre incontri territoriali a Milano solo per la parte tecnica.
"Un metodo che risulta ancor più stridente con il fatto che invece - ha aggiunto - una delegazione di sindaci (Osio Sotto, Levate, Ciserano, Osio Sopra, Stezzano), mercoledì, sia stata ricevuta a Roma dal capo di gabinetto del Ministero dell'ambiente, a cui hanno esposto tutte le perplessità sull'opera".
Il nodo del pedaggio
A sollevare particolari malumori è la notizia dell'aumento del pedaggio fino a 2,50 euro per 13 chilometri (16 da quanto invece conferma CAL) di autostrada.
"Assurdo che i territori non sappiano nulla - ha concluso Giudici - da cosa derivano queste scelte? Dall'insostenibilità economica dell'opera o da altre necessità? Come Partito Democratico continuiamo ad essere fermamente contrari ad un opera che in questi 11 anni è cambiata sostanzialmente rispetto a quella approvata dalla conferenza dei servizi del 2012, e che risulta lesiva del territorio sia sotto il profilo ambientale che relativo alla mobilità".