Il caso

Condizioni igienico sanitarie pessime dei locali, ma all’Hotel La Rocca i profughi sono rientrati

Il sindaco di Romano ha commentato le relazioni dei Vigili del Fuoco e di Ats in merito ai sopralluoghi al centro di accoglienza

Condizioni igienico sanitarie pessime dei locali, ma all’Hotel La Rocca i profughi sono rientrati
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Il sindaco di Romano ha commentato le relazioni dei Vigili del Fuoco e di Ats in merito ai sopralluoghi al centro di accoglienza prima, durante e dopo l’emergenza di settimana scorsa.

Hotel La Rocca: le relazioni

Al Comune di Romano sono giunte le relazioni dei VVF e di ATS in relazione all’ex hotel “La Rocca”. Sono due relazioni per ogni rispettivo Ente arrivate sulla scrivania del sindaco Sebastian Nicoli, quelle relative al sopralluogo effettuato presso la struttura nella notte tra lunedì 2 ottobre e martedì 3 ottobre e quella relativa al pomeriggio di martedì 3 ottobre, dopo la notte di emergenza in cui i 134 richiedenti asilo sono stati evacuati dalla struttura per un allagamento.

“La seconda relazione di ATS è giunta in queste ore su mia precisa sollecitazione. - ha detto il sindaco - La necessità di avere celermente questa seconda relazione scaturiva da una evidenza: il primo sopralluogo di ATS, il cui testo mi è giunto venerdì scorso, indicava chiaramente che la struttura era da dichiarare inagibile. Dovevo, quindi, conoscere l’esito formale del secondo sopralluogo, quello fatto nel pomeriggio per capire come agire di conseguenza. Leggendo quanto scritto nelle relazioni, mi sento di ribadire che le dichiarazioni fatte da me, contestualmente ai sopralluoghi stessi, non erano fuori luogo o sbagliate. Settimana scorsa infatti il sindaco aveva ho dichiarato che, qualora il Comune avesse fatto un sopralluogo in una struttura qualunque della Città, con le medesime condizioni, non ci sarebbe stato alcun dubbio: la scelta non poteva che decretarne l’inagibilità. Dopo aver letto gli atti a me giunti, rimangono completamente intatte le forti perplessità e le domande che non posso esimermi dal fare. - ha detto il sindaco - Ho già dichiarato anche in Consiglio Comunale come la relazione dei VVF abbia evidenziato come siano necessari, sul piano della sicurezza, una serie d’interventi presso l’ex hotel “La Rocca”. Ho già detto come questi interventi mi sembra evidente che dovevano essere propedeutici alla riapertura della struttura. Banalmente perché riguardano delle condizioni di sicurezza necessarie per una struttura ricettiva e lo sono in modo centuplicato se l’immobile ospita un numero di persone che porta a un enorme sovraffollamento. Inoltre, é sconcertante apprendere che ben tre sopralluoghi e verifiche da parte dei VVF sono stati fatti prima del 3 ottobre (a marzo, a giugno e a fine agosto) in cui sono state date precise indicazioni che, è evidente, sono state completamente disattese (altrimenti non dovrebbero essere prescritte nuovamente nella relazione in mio possesso). Un dettaglio che mi era sfuggito nella prima lettura e che mi lascia attonito è come alle prescrizioni si debba ottemperare solo entro il 31.12.2024. Il comandante dei Vigili del Fuoco di Bergamo, Ing. Giordano, mi ha spiegato, con la cortesia che lo contraddistingue, che è quanto definito dalla Legge”.

Una delle stanze dell'Hotel la Rocca al momento dell'evacuazione di lunedì notte.

Il colpo di spugna

La relazione di ATS vergata alle 6 del mattino di martedì dopo l’emergenza e l’evacuazione della struttura nella notte non lasciava spazio ad alcun dubbio.

"In tutti i locali si sono rilevate condizioni igienico sanitarie pessime. -ha detto Nicoli citando alcuni passaggi della relazione -Il numero dei letti per camera appare superiore rispetto alla capienza prevista dal progetto. In alcuni bagni si rileva la presenza di muffe estese al soffitto. La moquette presente nelle stanze e nei corridoi di distribuzione era usurata e lercia”. Si ritiene la struttura non idonea alla permanenza dei migranti almeno sino al ripristino di adeguate condizioni igienico sanitarie e strutturali che verranno indicate dalle autorità preposte. Quella stilata nel pomeriggio di Martedì, giunta in queste ore al sindaco di Romano richiama le indicazioni di fatto già contenute in quella dei Vigili del Fuoco sul piano del ripristino degli impianti. Sul piano igienico sanitario dà una prescrizione molto chiara: “Considerato che gli interventi di pulizia e sanificazione della moquette non sono stati in grado si ripristinare accettabili condizioni d’uso, la stessa dovrà essere eliminata e sostituita con altra finitura con caratteristiche di facile pulizia. Dovranno inoltre essere maggiormente curati e supervisionati dal Gestore, la regolare pulizia degli ambienti…”.

 

Il rientro e la protesta

In sintesi, la relazione del pomeriggio conferma che occorre intervenire. Nulla dice però entro quali scadenze e contestualmente autorizza il rientro di 99 persone per raggiungere le 112 unità, limite massimo consentito.

“Come posso non fare delle considerazioni dopo quattro mesi che sto chiedendo che lì si intervenga, che si effettuino delle ispezioni, che denuncio il fatto che lì nulla è a posto? - ha detto il sindaco - Come è possibile che si permetta il funzionamento di una struttura in cui mancano le evidenti e necessarie misure di sicurezza? Come è possibile che questo ex hotel abbia potuto riaprire senza che esistessero queste condizioni, tuttora inesistenti? Come è possibile che abbia continuato ad operare nonostante, per ben tre volte, i Vigili del Fuoco hanno dato prescrizioni, puntualmente disattese? E, peggio ancora, sovraccaricandola di persone all’inverosimile e in queste condizioni? Che la moquette è lercia è un’evidenza di adesso? Oppure la sua sostituzione è, come so per certo, un’altra prescrizione mai attuata? E, soprattutto, di chi è il compito di vigilare che queste cose ci fossero? Perché, per ben quattro mesi, ho chiesto di entrare in struttura alla Prefettura trovando, puntualmente, queste mie richieste completamente disattese? Come sindaco ho grande rispetto dei ruoli e delle competenze di ognuno così come della responsabilità che ognuno si assume nell’esercizio del proprio ruolo ma le domande rimangono, tutte. Ciò che farò ora è chiedere che si indichino tempistiche e scadenze certe per adottare le misure indicate e, contestualmente, la documentazione che quanto richiesto avvenga. Chiederò ancora, a breve, che si faccia un’ulteriore ispezione congiunta in cui si verifichino queste cose. Perché a me sembra evidente che, purtroppo, quanto ho dichiarato in quelle concitate ore è ancora drammaticamente attuale”.

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