Omicidio Casati, no alla perizia psichiatrica: Erzembergher verso l'assoluzione
La Corte d'Assise di Bergamo ha, infatti, ritenuto sufficienti le consulenze che avevano stabilito la sua incapacità di intendere e volere
La mattina del 28 aprile dello scorso anno Silvana Erzembergher non era capace di intendere e di volere. Una condizione, la sua, accertata chiaramente nelle consulenze tecniche eseguite durante la fase di indagine, due delle quali avevano sottolineato l'infermità mentale della 71enne che quel giorno uccise a sangue freddo il vicino di casa, Luigi Casati, 62 anni, freddandolo a colpi di pistola sul vialetto del condominio dove entrambi vivevano, a Treviglio. Nell'agguato poi era rimasta ferita anche la moglie di Casati, la 57enne Monica Leoni.
Omicidio Casati, verso il proscioglimento
La richiesta di un'ulteriore perizia psichiatrica era stata avanzata dai legali Marco De Cobelli e Federico Merelli che rappresentano le parti civili: la moglie appunto, il figlio Emanuele e il cognato. A decretarne l'infermità, oggi, lunedì 3 aprile, è stata la Corte d'Assise di Bergamo, presieduta da Giovanni Petillo. La Corte ha, infatti, ritenuto sufficienti le consulenze già effettuate e di fatto inutile procede con un'altra perizia psichiatrica sulla 71enne che si trova ricoverata in una struttura psichiatrica nel Mantovano.
L'iter prosegue, quindi, con ogni probabilità verso il proscioglimento della donna e la non imputabilità dovuta all'incapacità di intendere e di volere. Tutto rinviato all'8 maggio. Nel frattempo la moglie e il figlio revocheranno la costituzione a parte civile.