Treviglio

Marino Mariani, folla ai funerali: "Ciao e grazie per tutto"

Santuario stracolmo per l'ultimo saluto. All'uscita dalla chiesa il picchetto d'onore degli Alpini.

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Si sono tenuti oggi pomeriggio, giovedì 26 gennaio,  nel Santuario della Madonna delle Lacrime di Treviglio, i funerali di Marino Mariani, scomparso martedì all'età di 62 anni. Colonna del Comune e del volontariato trevigliese, era tra i principali animatori degli Alpini.

Funerali Alpini per Marino Mariani

Marino Mariani al lavoro per "Cervia città giardino", per realizzare l'aiuola della città di Treviglio
Il parroco monsignor Norberto Donghi l’ha ricordato durante l’omelia parlando anche degli ultimi giorni della malattia, che Marino Mariani aveva deciso di vivere con lucidità e incredibile consapevolezza, nonostante la diagnosi infausta.  Aveva predisposto nei dettagli il suo  funerale, chiedendo che fossero presenti gli Alpini. E con amici e colleghi aveva parlato del "passaggio di consegne" in Comune. Significativo, a testimonianza della stima di cui godeva Mariani, il ricordo  del sindaco Juri Imeri.

Il ricordo del sindaco

"Abbiamo chiacchierato più di un'ora, lunedì  - ha detto il primo cittadino, che proprio il giorno prima della scomparsa era passato a visitarlo   -  Aneddoti, racconti, ricordi. E un continuo pensiero al lavoro, ai colleghi, alle associazioni. Abbiamo rivissuto anche i difficili mesi del Covid, mesi nei quali, senza Marino, la grande macchina dei volontari che si era messa in moto non sarebbe stata così efficace. Sempre in prima linea, sempre pronto a rispondere 'presente', sempre disponibile. Aveva grande rispetto dei ruoli, lui che era rappresentante sindacale e dipendente del Comune di Treviglio, e anche per questo per me è sempre stato un riferimento sincero con cui ho potuto confrontarmi nel corso del mandato amministrativo. Abbiamo condiviso progetti e riorganizzazioni della macchina amministrativa, abbiamo gestito con buonsenso alcune difficoltà e gioito di tante belle soddisfazioni. Nelle emergenze era una delle primissime persone che chiamavo. Su di lui potevo contare, sempre. Nelle grandi e nelle piccole cose, quelle che fanno la differenza. Come me, decine e decine di persone possono dire che Marino 'era sempre disponibile'. E con lui la sua bella famiglia. Per me era un amico, quasi un fratello maggiore, e se ripenso al tempo trascorso assieme non posso che essere grato per averlo incontrato nel mio cammino. Adesso che è andato avanti, come amano dire gli Alpini, ci mancherà molto. Ciao Marino: grazie per tutto".
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Il picchetto d'onore delle Penne Nere

A dirgli addio, ieri, insieme alla famiglia,  c’erano centinaia di trevigliesi: il Santuario era talmente pieno che in parecchi non sono riusciti ad entrare. Poi  il picchetto d’onore delle Penne nere, sul sagrato, dopo l’ultimo saluto con il  canto alpino "Dio del cielo, Signore delle cime". Ad alzarsi in cielo sono state infine  le note della fisarmonica di Carlo Pastori: "Io vagabondo", dei Nomadi. E l’ultimo addio a Marino, nella consapevolezza che non è scomparso:  come dicono gli Alpini, è solo "andato avanti".
lutto cittadino
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